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LO STUDIO OVALE PEGGIO DI UN RING: DOPO AVER BULLIZZATO ZELENSKY, TRUMP TENDE UN AGGUATO ANCHE AL PRESIDENTE SUDAFRICANO RAMAPHOSA E LO ACCUSA DI GENOCIDIO: “CI SONO MOLTE PERSONE CHE SI SENTONO PERSEGUITATE. IN GENERALE SONO AGRICOLTORI BIANCHI E STANNO SCAPPANDO DAL SUDAFRICA PER VENIRE NEGLI STATI UNITI” – POI MOSTRA FOTO E VIDEO DEI PRESUNTI REATI. RAMAPHOSA, FACENDO RIFERIMENTO AL RECENTE “DONO” DEL QATAR, HA SCHERZATO: “MI SPIACE DI NON AVERE UN AEREO DA REGALARTI” – PER NON FARSI MANCARE NULLA IL TYCOON INSULTA I MEDIA: "TUTTI IDIOTI, NON NE PARLANO" – VIDEO
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha insultato i mezzi di informazione durante l'incontro con il suo omologo sudafricano Cyril Ramaphosa nello Studio Ovale. Trump ha prima mostrato un video di quello che definisce "il genocidio degli agricoltori bianchi in Sudafrica", poi ha detto: "La situazione è molto seria, ma la stampa non ne parla perché sono tutti come quell'idiota", indicando un giornalista che gli aveva fatto una domanda sull'aereo del Qatar che diventerà il nuovo Air Force One.
NUOVO MATCH NELLO STUDIO OVALE
Paolo Mastrolilli per repubblica.it - Estratti
Dopo il presidente ucraino Zelensky, ieri è toccato a quello sudafricano Ramaphosa. La tecnica dell’agguato nello Studio Ovale sta diventando una prassi nella strategia con cui Donald Trump gestisce i rapporti internazionali, con l’aggravante che in questo caso l’assalto al Paese dove dovrebbe andare a novembre per il G20 è stato probabilmente fomentato da Elon Musk, presente ai colloqui.
Il punto non sono violenza e crimine, che purtroppo stanno macchiando da anni l’eredità di Nelson Mandela, ma l’accusa non sostanziata di un genocidio in corso contro gli afrikaner, che conferma i due pesi e due misure adottati da Trump quando di mezzo ci sono i bianchi. Le violazioni dei diritti in Arabia Saudita non contano ma in Sudafrica sì.
Il capo della Casa Bianca ha iniziato l’incontro dicendo che Cyril Ramaphosa «è rispettato in alcuni circoli, ma in altri un po’ meno, è ritenuto controverso». Il presidente sudafricano ha cercato di replicare con umorismo, dicendo che «siamo tutti così», allusione all’impopolarità dello stesso Trump.
Il leader Usa però è tornato sul tema del “genocidio” dei bianchi, che sta accettando come rifugiati: «Ci sono molte persone che si sentono perseguitate. Vengono uccisi, famiglie intere, e stanno venendo negli Stati Uniti.
Le prendiamo da molti posti se riteniamo che sia in corso una persecuzione o un genocidio.
In generale sono agricoltori bianchi e stanno scappando dal Sudafrica a migliaia». Ramaphosa ha ribattuto che Trump dovrebbe «ascoltare le voci dei sudafricani. C’è criminalità nel nostro Paese e le persone che vengono uccise non sono solo bianche». Facendo riferimento al recente “dono” del Qatar, ha scherzato: «Mi spiace di non avere un aereo da regalarti».
Trump ha fatto proiettare un video con gli slogan di Julius Malema, politico espulso dall’African National Congress, che incitava ad “uccidere i Boeri”. Ramaphosa, colto di sorpresa, ha risposto che «questa non è la nostra politica» e ha negato che la riforma agraria consenta le espropriazioni dei terreni dei bianchi: «No, no, no, nessuno può prendere le terre».
(…) La visita di Ramaphosa aveva lo scopo di chiarire la situazione e rilanciare i rapporti economici, dopo i dazi e il decreto firmato dal presidente a febbraio per bloccare gli aiuti al Sudafrica. In dubbio c’è anche la partecipazione del capo della Casa Bianca al G20 di novembre.
Trump però ha un interesse di politica interna a denunciare le discriminazioni o gli abusi contro i bianchi, e quindi ha preferito puntare sull’agguato davanti alle telecamere per incassare consensi dal suo elettorato.
ZELENSKY E TRUMP NELLO STUDIO OVALE
nelson mandela cyril ramaphosa
nelson mandela cyril ramaphosa
nelson mandela cyril ramaphosa
vladimir putin cyril ramaphosa vertice brics 2024 foto lapresse
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