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Ilaria Sacchettoni per il “Corriere della Sera”
Ex militare della Finanza, «molto attento alla raccolta di informazioni (dossier), selezionato dalla destra di Gianni Alemanno ma con protezioni impossibili da ignorare».
Queste le origini politiche di Raffaele Marra, contestato capo del personale nominato dalla sindaca Virginia Raggi, raccontate da Claudio Milardi, ex segretario particolare di Gianni Alemanno in Campidoglio.
«Aveva uno sponsor addirittura nel Cuppolone», dice fuori dall' aula di Rebibbia dove ha testimoniato per la difesa al processo Mafia Capitale.
Poco prima sul banco dei teste, Milardi risponde alla domanda dell' avvocato di parte civile Giulio Vasaturo: «Marra vinse un concorso da dirigente al Consiglio per la ricerca in agricoltura e Franco Panzironi (ex tesoriere della fondazione Nuova Italia di Alemanno, oggi imputato di Mafia Capitale, ndr ) lo chiamò all' Unire (Unione nazionale razze equine, ndr )».
Da qui, sempre grazie all' ex tesoriere della Nuova Italia, Marra passò agli uffici delle politiche abitative del Campidoglio dove debuttò con la seguente barzelletta, anch' essa riferita da Milardi: «Sapete come rispose il finanziere alla domanda del suo superiore su quale sia la metà di cento? Comanda' il settanta per lei e il trenta per me...».
Subito benvoluto, Marra si fa qualche nemico successivamente, forse anche a causa dei suoi legami con alcuni costruttori.
L' ex segretario di Alemanno lo colloca, però, fra gli amici e i beneficiati dall' ex sindaco come Dario Panzironi, figlio di Franco oggi nella partecipata capitolina Eur spa, e Alberto Manelli, consigliere scientifico della Nuova Italia promosso ai vertici dell' Istituto nazionale di economia agraria. Emarginato durante la giunta di Ignazio Marino e ripescato oggi da quella di Virginia Raggi.
Da fedelissimo di Alemanno, Milardi fa dei distinguo, sostenendo che il maggior sponsor di Marra risiedesse, però, in Vaticano. Un passaggio che finisce per confermare voci già emerse di un promoter importante come monsignor Giovanni D' Ercole, vescovo di Ascoli Piceno, assai attento alla sua carriera amministrativa.
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