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DRAGHI NON SI È DIMESSO. “RIFLETTE”, FANNO SAPERE FONTI A LUI VICINE IN ATTESA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI PREVISTO ALLE 18.15 – ARRIVA IL DIETROFRONT M5S: “C'È TUTTA LA NOSTRA DISPONIBILITÀ A DARE LA FIDUCIA AL GOVERNO IN UNA EVENTUALE VERIFICA A MENO CHE DRAGHI NON DICA CHE…"
Da leggo.it
sergio mattarella mario draghi
Potrebbe essere il giorno della verità per il Governo di Mario Draghi, dopo lo strappo del Movimento 5 Stelle riguardo il voto di fiducia sul Dl Aiuti. In attesa del Consiglio dei ministri, prima previsto per le 15.30 e poi cancellato, c'era attesa per il voto di fiducia al Senato sul decreto Aiuti: dopo che il M5S ha affermato che non parteciperà alla votazione, il premier Mario Draghi è salito al Quirinale ma non si è dimesso. «Riflette», fanno sapere fonti vicine al presidente del Consiglio. Alle 18.15 è in programma il Consiglio dei ministri.
Intanto il decreto Aiuti è trasformato in legge dal Senato, ma la fiducia al governo passa senza il voto dei Cinque Stelle. Tutti i senatori del Movimento hanno disertato l'Aula durante lo scrutinio. Alla fine, i sì sono stati 172, 11 più della maggioranza assoluta. Ma lo strappo con l'esecutivo si è consumato e, un minuto dopo, il presidente del Consiglio Draghi è salito al Quirinale per dimettersi.
MARIO DRAGHI IN VERSIONE QUELO
«La linea è quella che seguiamo dal non voto in cdm, e poi alla Camera o oggi al Senato, dove abbiamo scelto il non voto nel merito di un provvedimento. Invece c'è tutta la nostra disponibilità a dare la fiducia al governo» in una eventuale verifica «a meno che Draghi non dica che vuole smantellare il reddito cittadinanza o demolire pezzo per pezzo ogni nostra singola misura, dal decreto dignità al cashback». Lo dice la capogruppo del M5S Maria Domenica Castellone nella diretta de La7 con Enrico Mentana.
«Noi abbiamo sempre avuto un atteggiamento costruttivo ma non permettiamo che si smantellino nostre misure», aggiunge. «Bisogna definire con chiarezza la linea politica che il governo vuole seguire in questi ultimi mesi di legislatura e per questo ci aspettiamo risposte sulla lettera che Conte ha consegnato a Draghi», dice ancora a La7 la Castellone, il cui intervento in Aula al Senato era stato molto duro. «La responsabilità di una forza politica è non restare per le poltrone ma dire al governo o si cambia adesso o è tardi. Siamo al governo e dobbiamo incidere», conclude.
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