DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
Estratti da open.online
Non è solo una questione italiana: anche in Germania sono al vaglio diverse opzioni per rafforzare l’esercito. Tra queste c’è anche la reintroduzione della leva obbligatoria. I venti di guerra che spirano in Europa impongono questo genere di ragionamenti.
Nel governo Meloni, c’è chi dice di aver già pronta una proposta per imporre il servizio militare ai giovani: «La Lega ha quasi concluso la stesura di un progetto di legge per reintrodurre una leva universale, sei mesi obbligatori per ragazzi e ragazze, a servizio della comunità, su base regionale».
A dichiararlo è il vicepremier Matteo Salvini. All’arrivo all’adunata degli Alpini, in corso a Vicenza, ha spiegato: «È una grande forma di educazione civica, con persone che si possono dedicare al salvataggio, alla protezione civile, al pronto soccorso, alla protezione dei boschi da svolgere vicino a casa. Una volta – ha ricordato – uno di Udine andava a Bari, e quello di Bari lo mandavano a Udine, dovendo lasciare studi e lavoro. Non sarà più cosi, si farà vicino a casa. Spero che anche la altre forze politiche appoggino la proposta».
Crosetto contrario
Il vicepremier non ha parlato propriamente di servizio militare, secondo l’immaginario del soldato che imbraccia il fucile e difende la patria. Ma la sua proposta è bastata a far prendere le distanze al ministro della Difesa: «Le forze armate non possono essere pensate come un luogo per educare i giovani, cosa che deve essere fatta dalla famiglia e dalla scuola. Le forze armate servono per fare professionisti, che difendono le istituzioni e la pace.
Il servizio civile universale non è una cosa che riguarda le forze armate». Anche Guido Crosetto ha parlato a margine dell’adunata degli Alpini. Sulla della leva obbligatoria, a distanza, è intervenuto anche Maurizio Lupi. Forte il disappunto del presidente di Noi moderati: «Siamo contrari alla reintroduzione del servizio di leva militare obbligatoria, che non è e non potrà mai essere uno strumento per educare i giovani. L’attuale situazione geopolitica però ci deve indurre a riflettere su una carenza condivisa, quella di una difesa comune europea. In un contesto assoggettato a minacce, l’Unione Europea è chiamata a impegnarsi maggiormente in questo campo»
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giorgia meloni con guido crosetto nella camionetta dell esercito 5
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