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DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…
DAGOREPORT
E’ scoppiato un nuovo “caso Giuli”. Il 28 febbraio “La Verità”, per la penna di Alessandro Da Rold, scodella un pezzo intitolato: ‘’IL MINISTRO «FASCISTA» DÀ (TANTI) SOLDI ALL’UOMO CHE MANOVRA I PROGRESSISTI”.
L’“uomo” in questione è nientemeno Goffredo Bettini, reo di avere nello stato di famiglia (come del resto la premier Meloni) una sorella, Fabia, che si occupa con Gianluca Giannelli da oltre 15 anni di cinema, organizzando applaudite rassegne come “Alice nella città” all’interno del Festival del Cinema di Roma, anteprime di film e prossimamente curerà la gestione della riapertura delle sale dello storico cinema Fiamma.
fabia e goffredo bettini foto di bacco
A far compagnia a Fabia Bettini (essì: ci sono sorelle di destra e sorelle di sinistra), tra i beneficiari dei fondi gestiti a piazza del Collegio Romano spiccano altri “nemici rossi” del governo Meloni: l’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, l’Archivio nazionale cinematografico della Resistenza, il Piccolo America del Zingaretti-boy Valerio Carocci, il MiX Festival Internazionale di Cinema Lgbtq+ e cultura queer di Milano, il Sicilia queer international new visions film fest, l’associazione Arcigay il Cassero di Bologna (‘’che il 22 febbraio scorso è sceso in piazza contro il ddl Sicurezza e che non perde giorno per attaccare l’esecutivo”) e ciliegina sulla torta Francesco Rutelli, ideatore di “Videocittà 2024. Il Festival della visione e della cultura digitale”.
Sul banco degli imputati c’è l’azzimato ministro della Cultura, Alessandro Giuli. Colui che la sinistra ha “accusato di essere filonazista, «influenzato di Julius Evola, filosofo del nazismo, animatore negli anni Trenta della scuola di mistica fascista»”, sottolinea il giornale di Belpietro, “è stato davvero generoso con le iniziative cinematografiche della sinistra italiana”.
rutelli e valerio ciampicacigli di solid light videomapping muratte
L’immediata risposta dell’azzimato ministro dell’Infosfera alla mappatura dei “comunisti del ciak” è stata l’annuncio di querela a “La Verità”. Ma il bello arriva il giorno dopo quando Giuli è penosamente costretto a rinculare annunciando "di sospendere i lavori della “Commissione per la concessione di contributi alle attività di promozione cinematografica e audiovisiva, al fine di ridefinire il sistema di valutazione e assegnazione dei contributi".
giovanbattista fazzolari e bruno vespa a saturnia
Il tragico della faccenda è che Giuli è diventato ministro (grazie agli ottimi rapporti della di lui sorella Antonella con la sorella di Giorgia), prendendo il posto di quel satiro di Sangiuliano, aveva annunciato all’insediamento la sua “indipendenza” (per poi farsi imporre il giorno dopo il capo di gabinetto). Ed è bastato un altolà da Palazzo Chigi (il solito Fazzolari?) per sconfessare pubblicamente se stesso: i nomi dei membri delle Commissioni Cinema sono stati scelti da Giuli personalmente, gettando nel cestino le liste di “Genny Delon”.
ALESSANDRO GIULI - IL PASSO DELLE OCHE
E chi è stato il primo a godere del patetico rinculo dell’autore de “Il passo delle oche”, pamphlet pubblicato da Einaudi nel 2014 che sbertucciava la nomenklatura della Fiamma (da Almirante a Fini, Meloni compresa), già cacciato come “gabbiano eversivo” da Fabio Rampelli dalle grotte di Colle Oppio? Un altro “gabbiano”!
“Bene il ministro Giuli sul riordino dei criteri di selezione dei fondi da parte delle commissioni Cinema, sia produzione che promozione. Tema su cui avevamo già lanciato appello in Parlamento. Come ha detto il ministro, è necessario un “tagliando”, così dettò il presidente della commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone.
Un tipino fino, non particolarmente amato dalle Meloni Sister, che a sua volta ha sempre maldigerito (eufemismo) lo sbarco di Giuli al Ministero della Cultura, considerandolo un “abusivo” della Fiamma. Stessa opinione quando Meloni scelse Sangiuliano, un giornalista che ha cambiato ben nove partiti. Del resto, c’è da capirlo: dopo trent’anni di onorato servizio per la “causa”, Mollicone aveva coltivato la speranza e il diritto di diventare ministro della Cultura.
E così, fra i fratellini d’Italia, iniziano a serpeggiare lamentele e mugugni che inevitabilmente sfociano in una lotta interna alla destra da tre anni potere. E così Giuli, corpo estraneo a FdI, è stato sistemato per le feste, accusato di distribuire le risorse del suo dicastero alla sinistra e ‘’commissariato’’ da Palazzo Chigi. La “meritocrazia”, di cui si riempiva la boccuccia la Ducetta, è stata spazzata via dall’orientamento e dall’appartenenza politica: sei con noi, ok; se sei contro, nisba.
Lo stesso Giuli afferma di voler “verificare se sia perfettibile il meccanismo di selezione, per dare più pluralità”, non si parla di merito e qualità. La sorella della Meloni, segretaria di FdI, è accusata ingiustamente di familismo, invece la sorella di Bettini, che lavora da 15 anni nel settore cinematografico, deve ringraziare il potere del fratello Goffredo?
Ci sono archivi e archivi? Alcune sorelle da sostenere e altre da rimuovere?
POST SCRIPTUM
A proposito di festival che promuovono il cinema italiano all’estero (la Bettini viene a bersagliata per una rassegna in Thailandia), ci fa piacere porre all’attenzione della ‘’Verita” quest’altra succosa vicenda:
L’Enit – l’Agenzia Nazionale del Turismo sotto il controllo del Ministero guidato da Daniela Santanché – è finita al centro delle indagini dell’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, per alcuni fondi destinati a eventi cinematografici andati in scena dal 2022 ad oggi. Tra i festival di cinema indagati ci sono il Filming Italy Sardegna Festival del 2024, diretto da Tiziana Rocca, ai quali sarebbero arrivati direttamente 40mila euro, il Festival del cinema italo-spagnolo a Palma di Maiorca organizzato da Gabriella Carlucci (50mila euro) e la Festa del Cinema di Roma (60mila euro).
il ministro fascista da tanti soldi all uomo che manovra i progressisti - la verita 28 febbraio 2025
giuli fa dietrofront - la verita 2 marzo 2025
tiziana rocca
gabriella carlucci (2)
federico mollicone giorgia meloni foto di bacco (3)
ALICE NELLA CITTA
Fabia Bettini e Gianluca Giannelli - alice nella citta
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