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DAGOREPORT - DOPO APPENA TRE SETTIMANE ALLA CASA BIANCA, TRUMP HA GIA' SBOMBALLATO I PARADIGMI…
Alberto Custodero per "la Repubblica"
à nato ieri, ad Aprilia, in provincia di Latina, DiM: "Democrazia in Movimento". Si tratta di un movimento fondato dalla base delusa dal M5S il cui obiettivo, come spiega il neo-presidente Alessandro Crociata, «è sbugiardare con i fatti Grillo».
«Secondo la filosofia grillina - spiega Crociata - le "non regole" dei 5Stelle consentirebbero al cittadino di partecipare alla vita pubblica attraverso una forma di democrazia partecipata e diretta. L'inganno di Grillo consiste nel fatto che, essendo lui proprietario del marchio, in realtà diventa il "dittatore" del movimento e il "padrone" dei 160 parlamentari che controlla con la minaccia di togliergli l'uso del suo simbolo».
In DiM sono confluiti delusi, ma anche gli espulsi dall'ex comico genovese. Come, ad esempio, Fulvio Biagini, autore delle venti domande al leader 5Stelle che ispirano ora l'ideologia DiM. «Chi sono gli amministratori del Portale? Dove è fisicamente il server? Chi ha accesso alle informazioni sensibili? Come vengono scelti gli ammini-stratori? Quanti sono gli iscritti, quanti operano regolarmente? Come si pensa di garantire trasparenza
nelle votazioni? Chi ne certifica i risultati e come? Sarà possibile per tutti i cittadini verificare le operazioni di voto, scrutino e proclamazione degli eletti?».
Infine, l'ultima, più inquietante, anch'essa rimasta senza risposta, relativa ai profitti del Portale gestito dalla Casaleggio associati. «A quanto ammonta il flusso di denaro che Grillo e Casaleggio incassano dal sito. E che fine fa?», chiede il presidente DiM. «Ogni accesso al blog di Grillo - spiega Crociata - è registrato da un contatore tradotto in centesimi per ogni contatto, e pagato poi dalle pubblicità web banner.
Più aumentano i contatti, più il blog guadagna. Che fine fanno i soldi?». Il portale www. democraziainmovimento. it, aggiunge il presidente, «non accetta soldi in quanto la pubblicità contraddice lo spirito di chi dice che con la politica non bisogna farsi i soldi. Accettare web banner vuol dire fare marketing, non politica».
In DiM non poteva mancare, ovviamente, anche chi questi temi li aveva «sollevati pubblicamente e democraticamente » come il consigliere comunale ferrarese Valentino Tavolazzi, che vanta un doppio record. Aver fondato la prima lista civica grillina (Movimento per Ferrara). Essere stato il primo espulso via blog della storia del M5S «per le troppe domande fatte».
DiM, sottolinea ancora il presidente, «vuole evitare tutte queste contraddizioni grilline: «Il marchio non è di proprietà di uno solo, ma di tutti gli associati. Gli iscritti devono essere persone fisiche certificate. Le votazioni devono essere controllate in ogni fase dai cittadini.
La "rete" non è la democrazia partecipata, ma uno dei tanti strumenti per partecipare alla democrazia». Insomma, per dirla con Biagini, «dopo il sogno di Grillo-Casaleggio della partecipazione diretta dei cittadini. Dopo l'incubo delle espulsioni, con i post deliranti, furenti e volgari. Finalmente il risveglio DiM».
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