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Prima il drone a pilotaggio remoto Global Hawk, per monitorare le attività del programma missilistico nella Corea del Nord, volute dal presidente Kim. Dopo poche ore, due bombardieri strategici degli Stati Uniti hanno sorvolato i cieli di Pyongyang, in un’esercitazioni con l’aeronautica sud-coreana e giapponese.
Scintille continue tra Usa e Corea del Nord, che accusa gli States di voler portare la penisola coreana «sull’orlo della guerra nucleare». Il drone da ricognizione, proveniente dall’isola di Guam, è atterrato nella serata di lunedì alla base di Yokota, situata a 30 km a ovest della capitale. Il comando statunitense ha reso noto che l’aeromobile rimarrà a Tokyo fino al mese di ottobre, per evitare l’eventualità di tifoni che si abbattono sull’isola a sud dell’arcipelago giapponese nei mesi estivi. Altri quattro Global Hawks sono attesi nella base di Yokota in tempi rapidi e con essi saranno circa 110 i militari Usa impiegati per la manutenzione dei velivoli senza pilota, controllati a distanza negli Stati Uniti. Precedentemente i droni erano dispiegati nella base aerea di Aomori, a nord del Paese, ma i lavori di manutenzione della pista hanno determinato il trasferimento a Yokota, dove si trova il quartier generale delle Forze armate statunitensi in Giappone.
Per l’agenzia di stampa nord-coreana Kcna (Korean Central News Agency), l’esercitazione condotta, invece, dai due B-1B statunitensi è stata una «provocazione militare sconsiderata» che «porta la situazione nella penisola più vicina all’orlo della guerra nucleare». La tensione rimane alta nella penisola, a poche ore dalle dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che
con l’agenzia Bloomberg si è detto disponibile a incontrare il leader nord-coreano, Kim Jong-Un. Trump ha detto che sarebbe «onorato» di poterlo ricevere, anche se successivamente, la Casa Bianca ha precisato che «chiaramente non ci sono ancora le condizioni giuste» per un incontro tra i due. «Non lo vedo possibile a breve», ha precisato il portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer.
Al contrario, per Pyongyang, Trump «e altri guerrafondai stanno strillando per fare un attacco nucleare preventivo» nei confronti della Corea del Nord, scrive oggi la Kcna. Sabato scorso, dopo l’ultimo test missilistico fallito, la Corea del Nord aveva dichiarato che le navi della marina sud-coreana si erano introdotte in più occasioni nelle acque territoriali nord-coreane «creando il pericolo di un conflitto militare». E intanto è pronto il sistema antimissile americano Thaad, dispiegato in Corea del Sud, per rispondere alle minacce nordcoreane. Lo ha reso noto il portavoce delle forze americane in Corea, colonnello Rob Manning, secondo cui il sistema «ha la capacità di intercettare i missili nordcoreani e di difendere la Repubblica di Corea». L’installazione del Thaad, Terminal High Altitude Area Defence, era iniziata la settimana scorsa ed il sistema è stato dispiegato in un ex campo di golf a Seongju, nella provincia di Gyeongsang, tra le proteste di molti sudcoreani, che temono possa diventare obiettivo di un attacco.
COREA DEL NORD ESERCITAZIONE USA
TRUMP
KIM JONG UN
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