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1 – M5S, AVV. BORRÈ: “ESPULSIONI DEI PARLAMENTARI NON VALIDE PERCHÉ EROGATE DA UN CAPO POLITICO CHE NON ESISTE PIÙ”
“Il M5S è privo di rappresentanza legale". Il pronunciamento del Tribunale di Cagliari è arrivato dopo il ricorso di un’espulsa: Carla Cuccu, consigliera pentastellata della Regione Sardegna. L’avv. Lorenzo Borrè, legale della ricorrente, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
“Non è una sentenza –ha spiegato Borrè-. Si tratta di un decreto emesso dal tribunale di Cagliari in un procedimento che è appena iniziato e che dovrebbe essere notificato al legale rappresentante del M5S.
Ma al momento questo legale rappresentante non c’è perché con la modifica dello statuto il capo politico è stato sostituito con un organo collegiale che però ancora non si è insediato.
Il presidente del tribunale non si è espresso sulla validità o meno delle espulsioni, bensì sul fatto che non c’è più il capo politico. Siccome le espulsioni dei parlamentari sono state erogate dal capo politico del M5S, significa che queste espulsioni sono state erogate da un organo che già non esisteva più.
DAVIDE CASALEGGIO ALESSANDRO DI BATTISTA
Non c’è un organo interno al Parlamento che possa annullare le espulsioni, a questo punto, interpretando in modo forzoso una norma dello statuto del M5S, chi viene espulso dal gruppo parlamentare viene espulso anche dal M5S.
Ma questo ragionamento ha una falla perché in caso di espulsione dal gruppo parlamentare l’espulsione deve essere vagliata dai probiviri per valutare se sono state adottate in conformità con quanto prevede lo statuto. Qualche espulso mi ha chiamato per avere dei ragguagli, ma per ora nessuno mi ha dato mandato per il ricorso, so che alcuni si sono rivolti ad un bravo legale di Genova”.
2 – «MANCA UN RAPPRESENTANTE LEGALE» ESPULSIONI M5S, I DUBBI DEI GIUDICI
Alessandro Trocino per il "Corriere della Sera"
Il capo politico reggente da una vita, Vito Crimi, è scaduto; per il nuovo direttorio mancano ancora le candidature e non si sa nulla dei tempi; il gruppo si è spaccato e gli espulsi hanno dato vita ad «Alternativa c' è».
Come se non bastasse, ad aumentare il clima di entropia arriva la notizia che il tribunale di Cagliari ha sentenziato che i 5 Stelle sono «rimasti privi di rappresentanza legale». Un Movimento acefalo, scisso, disorientato, che aspetta con trepidazione il suo salvatore Giuseppe Conte, che per ora si fa desiderare.
Il 17 febbraio scorso, gli iscritti alla piattaforma Rousseau hanno votato per la modifica dello statuto del M5S, introducendo un Comitato direttivo di cinque membri con le funzioni di rappresentanza legale. Il tribunale di Cagliari è stato sollecitato da un' istanza della consigliera regionale della Sardegna Carla Cuccu, espulsa il 27 gennaio scorso con provvedimento firmato proprio da Crimi.
I suoi legali, Patrizio Rovelli e Lorenzo Borrè, hanno chiesto la nomina di un curatore speciale del M5S, considerato che all' abolizione della carica di capo politico non è seguito l' insediamento di un nuovo organo.
Borrè spiega: «È come se fosse stata espulsa da un fantasma». Quanto basta a uno dei probiviri, la consigliera dissidente Raffaella Andreola, per sentirsi confortata nella sua opinione: «La pronuncia del tribunale va nella direzione da me paventata e cioè della possibilità che vi siano dubbi di legittimità delle espulsioni».
Non proprio un buon viatico per cominciare la strada nel nuovo governo, visto che le «tristi vertenze», come le chiama la Andreola, rischiano di moltiplicarsi. Il nuovo Comitato direttivo latita.
Crimi non dà notizia, l' associazione Rousseau chiede che si faccia in fretta. Tra i candidati ci sono Danilo Toninelli, Alfonso Bonafede, Fabio Massimo Castaldo e Virginia Raggi.
ALFONSO BONAFEDE GIUSEPPE CONTE
Il Movimento avrebbe bisogno di una guida efficiente in questo momento difficile e anche per questo si sta pensando di modificare la norma che prevede la presenza di un primus inter pares a rotazione, rendendolo permanente.
La nuova opposizione intanto si prepara. Alla Camera è nata una componente di 12 deputati, mentre ieri sei senatori del gruppo Misto hanno chiesto la costituzione di una componente, che si appoggerà al simbolo di Italia dei valori, dal nome «L' Alternativa c' è». Mattia Crucioli spiega l' origine del nome: «È la risposta al motto "non c' è alternativa" che fu caro alla Thatcher e che sta alla base di questo governo liberista».
L' uscita di una quarantina di parlamentari (dieci sono pronti alla class action ) preoccupa molti, ma non chi spera che si ricostituisca una nuova identità più chiara.
Spiega Aldo Penna: «L' uscita può trasformarsi da problema in opportunità, con il passaggio da forza antagonista a forza riformatrice e di governo, senza rinunciare al rigore».
lorenzo borre lorenzo borre 1CRIMI DI MAIO EUROPAluigi di maio vito crimi 3LORENZO BORRE'
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