
DAGOREPORT – PUTIN NON HA PER NULLA DIGERITO L’INTESA TRA USA E UCRAINA (MEDIATA CON TRUMP DA BIN…
Marco Zatterin per "La Stampa"
Non ci sono prove che gli Stati Uniti abbiano violato l'intesa Swift firmata con l'Unione europea nel 2010, ma gli americani non sono ancora riusciti a convincere Bruxelles del contrario. Cecilia Malmström, responsabile europea per gli Affari Interni, ha affermato ieri di «non essere soddisfatta di quanto ricevuto sinora», riferendosi a chiarimenti acquisiti sulla presunta violazione dei patti per lo scambio transatlantico di informazioni sui pagamenti bancari.
In un intervento all'Europarlamento, la svedese ha minacciato un blocco dell'accordo che, secondo le indiscrezioni, sarebbe stato aggirato dalla Nsa, l'Agenzia nazionale per la sicurezza, al fine di raccogliere informazioni sui movimenti di capitale legati al terrorismo.
Il 4 luglio scorso, dopo l'ondata di notizie a proposito delle azioni di spionaggio Usa ai danni dell'Ue, la Malmström ha scritto alle autorità americane per chiedere lumi sull'inquietante vicenda. In parallelo, è stato istituito un gruppo di lavoro bilaterale ancora in attività . L'11 settembre, la commissaria svedese ha parlato col sottosegretario al Tesoro americano, David Cohen, per ribadire il desiderio di chiarimenti. Il giorno dopo ha inviato una lettera chiedendo l'apertura formale d'una consultazione, nel corso del quale saranno esaminare le prove.
La denunciata attività di spionaggio americano è all'ordine del giorno di una Commissione di inchiesta creata all'Europarlamento sul cosiddetto «Datagate». I sospetti sono diffusi. Ieri, all'assemblea newyorchese del'Onu, la presidentessa del Brasile Dilma Rousseff ha accusato gli States di aver violato il diritto internazionale con l'indiscriminata raccolta di dati personali su cittadini, imprese, diplomatici. A Bruxelles, tolta la Malmström, gli spiriti sono più pacati.
Il direttore di Swift, società belga che si occupa dei pagamenti internazionali di 10 mila istituzioni finanziarie, ha ricordato che per bloccare l'intesa con Washington ci vorrebbe una (difficile) unanimità dei ventotto. Il numero uno di Europol ha detto che non è stata chiesta un'indagine sull'ipotesi che la Nsa abbia «hackerato» Swift. La notizia ha colto i deputati di sorpresa. E non solo loro.
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