“LA MOGLIE DI HITLER ERA EBREA” - EVA BRAUN, SPOSATA DAL FUEHRER IL GIORNO PRIMA DEL SUICIDIO DI COPPIA NEL BUNKER DI BERLINO, AVREBBE AVUTO ORIGINE EBRAICA

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

La Stampa.it

Una spazzola potrebbe custodire la verità su Eva Braun: la giovane compagna di Adolf Hitler, sposata dal Fuehrer il giorno prima del suicidio di coppia nel bunker di Berlino, avrebbe avuto origine ebraica.

L'ipotesi, adombrata oggi da un documentario della tv britannica Channel 4, sarebbe suffragata dalle analisi del dna di capelli trovati appunto in una spazzola, nella villetta di Berghof, nel villaggio montano bavarese di Obersalzberg.

Si tratta della casa in cui la Braun trascorse la maggior parte del tempo, durante la seconda guerra mondiale: il nido "romantico" nel quale la stessa Eva provò a trasmettere una immagine idillica della vita privata del dittatore nazista, l'uomo che in nome di un'irriducibile ideologia razzista si rese responsabile dello sterminio di sei milioni di ebrei.

Nei capelli ritrovati nello `chalet´ i ricercatori avrebbero individuato, dice Channel 4, una sequenza del dna «fortemente associata» agli ebrei askenaziti, che rappresentano circa l'80% della popolazione ebraica. E in Germania, numerosi askenaziti, si erano poi convertiti al cristianesimo nell'ottocento.

«Si tratta di una scoperta sconcertante. Non avrei mai osato immaginare che si potesse arrivare a un risultato così straordinario», ha commentato Mark Evans, il moderatore di "The dead famous DNA" di Channel 4. Secondo gli autori della ricerca, però, per confermare al 100% questa ipotesi si dovrebbe paragonare il dna della Braun a quello delle sue due discendenti ancora vive, che finora hanno rifiutato di sottoporsi al test.

Eva Braun (1912-1945) trascorse al fianco di Adolf Hitler gli ultimi 14 anni della sua breve vita. L'idea della donna superficiale, apolitica, disinteressata, che si ha generalmente della compagna del dittatore fu rivisitata dalla biografa Heike B. Goertmaker, secondo la quale questa donna ebbe un ruolo di complicità più importante di quanto generalmente messo in luce dal regime con i crimini commesse dall'uomo che per anni venerò come un dio: avrebbe partecipato, ad esempio, alla macchina della propaganda del dittatore, filmandolo e fotografandolo nella vita privata proprio per trasmettere all'esterno l'immagine dell'uomo in famiglia.

Rispetto all'antisemitismo del Fuehrer non sarebbero d'altronde emerse, secondo quanto la stessa storica affermò in una vecchia intervista alla Sueddeutsche Zeitung, elementi in grado di poterne ricostruire un ipotetico punto di vista autonomo: «Assieme a Hitler era a caccia di traditori e si aspettava la fedeltà degli altri fino alla morte. Ma da questo non si deduce in modo diretto» una esplicita adesione all'antisemitismo, sostenne la biografa.

Che Eva Braun fosse antisemita è però scontato per gran parte degli storici del nazismo: «È chiaro - ha commentato uno di loro - che condivise senza riserve la visione di Hitler». E con questa, intrinsecamente, il feroce «odio per gli ebrei».

 

HITLER EVA BRAUN COLORI Hitler a tavola con Eva BraunEVA BRAUNEva Brauneva braun