DAGOREPORT – DI FRONTE ALLO PSICODRAMMA LEGHISTA SUL VENETO, CON SALVINI CHE PER SALVARE LA…
Carlo Tarallo per Dagospia
Vincenzo De Luca è ufficialmente in nuovo governatore della Regione Campania. La proclamazione è avvenuta intorno alle 14 e 30, presso il Palazzo di Giustizia di Napoli. De Luca non era presente alla “cerimonia”. Lo “sceriffo” ha disertato anche la tradizionale passerella del passaggio di consegne: l’ormai ex presidente Stefano Caldoro, dopo aver atteso invano una risposta dal suo successore, ha lasciato Palazzo Santa Lucia.
E subito è scattato l’assedio: M5S, Sel e Forza Italia chiedono a Matteo Renzi l’immediata sospensione di De Luca in base alla Legge Severino. I forzisti, nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei Deputati, hanno messo il premier nel mirino: “Se a proclamazione avvenuta - ha attaccato il capogruppo azzurro Renato Brunetta - qualcuno e mi riferisco al presidente del Consiglio, dovesse ritardare la sospensione commetterebbe il reato di abuso di ufficio”. Grillini e vendoliani hanno fatto di più: i loro delegati hanno depositato una “annotazione al verbale di proclamazione” con la quale avvertono di ritenere nullo ogni atto che De Luca dovesse compiere.
VINCENZO DE LUCA - MADDALENA CANTISANI
La sospensione di De Luca in base alla Legge Severino dovrà essere firmata dal premier Matteo Renzi. La partita si gioca tutta sui tempi: se il neopresidente riuscirà a nominare la giunta e il vice (probabilmente il suo braccio destro, il deputato Fulvio Bonavitacola) anche una eventuale sospensione non produrrebbe altro effetto che il passaggio nelle mani del vice della funzione di presidente, per tutta la durata della sospensione stessa (al massimo 18 mesi).
VINCENZO DE LUCA - MATTEO RENZI
Che farà Renzi? Probabile che prenderà tutto il tempo necessario per definire la procedura di sospensione, che può essere “stiracchiata” anche per un mesetto, come avvenne per l’ex governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti. Matteo ha dimostrato in tutti questi mesi di volersi tenere alla larga da Napoli, dalla Campania e dai problemi legati alla candidatura di De Luca. E lo stesso Pd, sia a livello locale che nazionale, è praticamente paralizzato.
Intanto, domani c’è già un altro appuntamento cruciale: il tribunale di Napoli decide sul ricorso d’urgenza contro la sospensione presentato dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a sua volta alle prese con la tagliola della Severino. Giggino è già stato sospeso e reintegrato dal Tar, ma ora che la competenza sull’argomento è stata affidata dalla Cassazione alla giustizia ordinaria si attende di conoscere l’orientamento della magistratura.
VINCENZO DE LUCA A SECONDIGLIANO
Se domani anche il tribunale dovesse “sospendere la sospensione” di De Magistris, per De Luca lo scenario sarebbe molto meno fosco. La sostanza è che i cittadini di Napoli hanno un sindaco e un governatore “a rischio”, nel disinteresse totale del Governo e del premier-segretario. Ci sarà finalmente una parola chiara sul destino di 6 milioni di cittadini campani? Ah saperlo…
MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA
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