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M.Antonietta Calabrò per il Corriere della Sera
Continua lo scontro tra «Italia Futura», l'associazione di Luca Cordero di Montezemolo, e «Fermare il declino», la sigla cui fa riferimento Oscar Giannino. à stata molto ferma infatti la reazione del coordinatore nazionale di IF, Federico Vecchioni, alle indiscrezioni circolate nel pomeriggio di ieri e che facevano riferimento a una possibile riapertura dei colloqui tra i partecipanti al «Manifesto dei moderati» e il gruppo di Giannino.
«Per amor di verità - ha dichiarato Vecchioni - voglio chiarire che non si è fatto alcun riferimento alla necessità di integrazioni al manifesto Verso la Terza Repubblica, né di incontri con Oscar Giannino né con altri esponenti di "Fermare il declino" per approfondire o mettere a fuoco alcunché». Insomma, l'«Appello dei cento» (primi firmatari Montezemolo e Raffaele Bonanni, insieme a personalità cattoliche, come il ministro Andrea Riccardi, laiche e della società civile) è e rimane quello che è stato pubblicato. Né una parola di più né una parola di meno. Poi in sede di programma, alla convention del 17 novembre a Roma, si vedrà .
La principale spaccatura tra centristi riguarda insomma «la quantità » di contenuto liberista che sarà veicolata dal nuovo contenitore centrista. «Nel testo del manifesto non si trovano 6 concetti che per noi rappresentavano una conditio sine qua non: taglio alla spesa, riduzione del debito tramite privatizzazioni, liberalizzazioni, selezione democratica dei leader, meritocrazia nella pubblica amministrazione e nella giustizia e concorrenza nella sanità e istruzione», ribadisce Alessandro De Nicola, di «Fermare il declino». «Anche se - aggiunge - su concorrenza e merito eravamo disposti a trattare».
«Se i nostri contenuti sembrano troppo urticanti, mi chiedo che cosa penseranno gli amici di Italia Futura, Cisl e Acli quando tra pochi giorni, a cominciare dalla Sicilia, vedranno ergersi il fungo atomico dei voti del Movimento 5 Stelle di Grillo», ha scritto Giannino in un post ad Andrea Romano, direttore di IF. Lo stesso Giannino, che sta girando un po' tutta Italia (ieri era a Bari), ha affermato che il suo Movimento non aderirà «a partiti preesistenti, ma vuole riunire e raccogliere adesioni nella società civile, nelle associazioni di categoria e tra i giovani. Presenteremo alle elezioni liste aperte, con anime plurali».
Risponde Bonanni: «Si sa che io sono per il mercato, ma per un mercato non fine a se stesso, orientato alla società e alle persone. Queste sono state sempre le mie idee, non è una novità ». C'è infine una questione di «stile». Continua Bonanni: «Vogliamo andare verso la Terza Repubblica. Dobbiamo cambiare le modalità con le quali facciamo politica: basta con i protagonismi muscolari della Seconda Repubblica».
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