COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA…
DAGONOTA
L’inizio dell’editoriale è da coccolone: ‘’Noi non siamo d'accordo con lui sull'ultimo Dpcm’’.
Gesù, Travaglio che asfalta l’amato premier? Saranno gli effetti dell'astinenza dal karaoke? Tranquilli, l’embolo non è partito e riprende subito a cullare il suo cocco impochettato: ‘’Conte ha usato le parole e i toni giusti, come quasi sempre dall' inizio della pandemia, per lanciare l' allarme senza diffondere allarmismo’’.
LA CHIUSURA DEI RISTORANTI BY GIUSEPPE CONTE
Purtroppo il premier, poverino, è circondato da piddini dementi e grillini demenziali: “Non sappiamo se, dopo il cedimento dell' altra notte all' ala più isterica e meno riflessiva del governo e della maggioranza, ne abbia ripreso il pieno controllo politico”. Ah, ecco: ora siamo tranquilli: tutta colpa dell'ala isterica!
Sistemati i partiti al governo colpevoli di averlo piazzato sulla prima poltrona di Palazzo Chigi, pur non essendo stato votato da nessun cittadino, come democrazia parlamentare vuole, riparte il mandolino di Marcolino: “Ma almeno ne ha dato l'impressione con un discorso asciutto, fermo, equilibrato, abile nel mascherare la babele cacofonica delle mille istituzioni che hanno messo le mani nel Dpcm numero 22, il meno coerente e razionale della collezione: ministri, viceministri, sottosegretari, consulenti, Quirinale, leader di partito, Comitato tecnico-scientifico, sindaci metropolitani, presidenti di Regione, sindacati, associazioni di categoria. Ovviamente nessuno d' accordo con gli altri”.
Quindi offre al lettore il martirio quotidiano di Conte. Prendete i fazzoletti: ”Le leggende metropolitane della cosiddetta informazione ci descrivono sempre un uomo solo al comando che decide tutto da sé con pieni poteri e poi si diverte ad arrivare in ritardo alle conferenze stampa per creare la suspence. Ma ogni Dpcm è un parto sfibrante: ore e ore passate a sentire e risentire "autorità" che chiedono tutto e il suo contrario, con l' unica preoccupazione di passare il cerino acceso al vicino senza bruciarsi le dita”. Giuseppe, santo subito!
Finalmente si arriva all’uovo sodo: “Non si comprende la chiusura 24 ore su 24 di cinema e teatri, cioè i luoghi più sicuri dopo il deserto del Sahara, dove non risultano focolai per il rigoroso distanziamento dei posti assegnati”. Ed ecco il colpo di genio, visto che la gente durante il giorno non ha un cazzo da fare: “perchè non tenerli aperti almeno fino alle 18, consentendo proiezioni e rappresentazioni mattutine e pomeridiane?”. Fantastico: ci vediamo al matinée.
giuseppe conte feste dpcm decreto
Il tarlo che Conte abbia avallato ‘na strunzata comincia ad affiorare: “Altrettanto incomprensibile è la chiusura alle 18 di bar e ristoranti, che - come palestre e piscine - avevano investito molte risorse per mettersi in regola coi protocolli di sicurezza.
Il virus circola soprattutto di giorno e i nuovi divieti si concentrano dopo il tramonto (contro il famoso Covid da prima e seconda serata): ma che senso ha?”
FEDEZ CHIARA FERRAGNI E CONTE - BY EDOARDOBARALDI
Bravo Marco! che cazzo di senso ha? E il povero Conte diventa il ‘’governo’’: “Il governo cosa pensa che faranno gli italiani dopo le 18? Che spariranno nel nulla? No: se ne andranno tutti a casa dopo una giornata passata a scuola o al lavoro a contatto con potenziali positivi e moltiplicheranno le possibilità di contagiare gli altri familiari, soprattutto gli anziani. E molti organizzeranno aperitivi, cene, serate e festicciole fra amici, infischiandosene delle "raccomandazioni" del Dpcm, e proprio nel luogo meno controllabile di tutti: le quattro mura domestiche”.
GIUSEPPE CONTE CHIAMA FEDEZ - BY OSHO
Un briciolo di buonsenso prende il sopravvento: “Non era meglio lasciare qualche valvola di sfogo serale in locali aperti al pubblico (e ai controlli) che già rispettavano le regole di distanziamento e anti-assembramento, come bar, ristoranti, teatri e cinema, diradando o ritardando così i contatti familiari che (ancora Locatelli) sono "il contesto di trasmissione principale del virus"?”
L’ultimo capoverso dell'editoriale travagliesco racchiude un classico del carattere italiano: il “Gomploddo”! “E chi sono gli scienziati o i politici fenomeni che hanno suggerito misure tanto irrazionali e forse controproducenti, che fino a tre giorni fa Conte non voleva neppure sentir evocare?”
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