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1-Fiamme gialle, allarme rosso! Stando a indiscrezioni "in diretta" dal Palazzo, la Guardia di Finanza sarebbe tornata a "visitare" il Consiglio regionale della Campania. I militari starebbero acquisendo notizie e documenti sui cosiddetti "comandati", dipendenti di aziende pubbliche o partecipate della Regione "distaccati" presso il Consiglio. Si occuperanno anche dell' "ufficio fantasma" a supporto della Presidenza? Ah saperlo...
2-Altri quattro arresti e un coinvolgimento "pesante": tra i 3.500 libri antichi sottratti alla Biblioteca dei Girolamini di Napoli ce ne sarebbero due finiti nella "collezione" di Marcello Dell'Utri. E' quanto emerge dagli atti dell'inchiesta sul furto di libri preziosi, che ha portato all'arresto lo scorso maggio dell'ex direttore della biblioteca, Marino Massimo De Caro, e ieri di altre quattro persone. Tra queste c'è anche un sacerdote, padre Sandro Marsano, ex "conservatore" della struttura e ora ai domiciliari.
In carcere, invece, sono finiti Maurizio Bifolco, 65 anni, di Roma; Luca Cableri, 39 anni, di Cividale del Friuli (Udine) e il francese Stephane Delsalle, 38 anni. Ai quattro i Pm della Procura di Napoli titolari dell'inchiesta, coordinati dall'aggiunto Giovanni Melillo, contestano il reato di peculato in concorso con Marino Massimo De Caro e altre sette persone.
I 3.500 libri antichi saccheggiati dalla "cricca" sarebbero finiti sul "mercato" delle opere d'arte, secondo i Pm, attraverso una rete di complici ciascuno con un ruolo preciso. Padre Marsano avrebbe autorizzato persone estranee alla biblioteca, individuate da De Caro, ad accedere ai locali e a selezionare e portare via i volumi; Delsalle, esperto in antiquariato librario, insieme con De Caro avrebbe scelto i titoli più importanti da rivendere; Bifolco avrebbe venduto i volumi agli acquirenti, riscosso e distribuito i proventi tra gli indagati; Cableri, infine, avrebbe individuato la casa d'aste Zisska & Schauer di Monaco di Baviera perché rivendesse centinaia di volumi trafugati dalla biblioteca.
A consegnare i libri a Dell'Utri sarebbe stato Marino Massimo De Caro in persona, notoriamente legato al senatore del Pdl; si tratterebbe di un testo di Giambattista Vico ed uno di Leon Battista Alberti nonché di una preziosa rilegatura Canevari.
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