DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
1. GRILLO: ORDIGNO CONTRO NOI MA LA POLIZIA FRENA
Federica Angeli e Tommaso Ciriaco per la Repubblica
Un piccolo involucro da cui fuoriuscivano fili - con dentro tre batterie chiuse, ma senza polvere esplosiva - è stato ritrovato nei giorni scorsi sul davanzale dell’abitazione di un membro dello staff del vicesindaco di Roma Daniele Frongia.
La notizia è stata resa nota solo ieri da Beppe Grillo e Virginia Raggi, direttamente sul blog del leader cinquestelle: «Uno di noi, un cittadino, un collaboratore della giunta M5S di Roma, è stato oggetto di una minaccia inaccettabile in un paese civile: il ritrovamento dell’innesco di un ordigno nella sua abitazione a Roma». Il falso ordigno, spiega la Questura, non era dunque capace di esplodere. Le indagini sono ancora in corso e gli investigatori non si sbilanciano sulla natura intimidatoria del gesto.
Tuttavia nel post di Raggi e Grillo che arriva a sera, dopo aver ringraziato la polizia per il lavoro svolto, si afferma che «si tratta di un messaggio che le forze dell’ordine hanno valutato come un atto intimidatorio». Il capo del Movimento e la sindaca inquadrano così l’accaduto: «Diamo fastidio a qualcuno. Le indagini sono in corso e non vogliamo disturbare chi se ne sta occupando in queste ore».
Ma non basta, perché i cinquestelle chiamano in causa anche il Viminale: «Siamo pronti a collaborare con le forze dell’ordine e chiediamo al ministero dell’Interno di intervenire quanto prima. Intanto, però, non dobbiamo lasciarci spaventare. Dobbiamo fare quadrato attorno a chi di noi viene attaccato, perché siamo una comunità unita che affronta i problemi insieme. Nessuno deve essere lasciato solo. Questo è il momento di dimostrarlo. I cittadini ci stiano vicino».
L’atto preoccupa non poco lo staff della Raggi, che ha scelto di non rilevare l’identità della persona interessata per tutelare la sua incolumità, anche perché la vittima del gesto sarebbe molto spaventata. Dalla Questura, intanto, si fa sapere che le indagini sono ancora in corso. Di certo, fanno sapere, non si trattava comunque di un ordigno capace di detonare.
2. PARTECIPATE, STRETTA DEL NEOASSESSORE GRILLO: «INTIMIDAZIONI CONTRO RAGGI»
Andrea Arzilli e Fulvio Fiano per il “Corriere della Sera”
Norme anticorruzione e antiassenteismo, nuova disciplina di permessi e assunzioni: Massimo Colomban, appena nominato assessore alle Partecipate, introduce un codice etico «rigido» per le 27 municipalizzate e per i dipendenti del Comune. È il primo impatto dei due uomini nuovi - l' altro è l' assessore al Bilancio Andrea Mazzillo - nella squadra di Virginia Raggi.
La sindaca ha ammesso: «Sarebbe ipocrita negarlo, abbiamo avuto qualche difficoltà che tuttavia ci ha aiutato a crescere. Nessuno di noi aveva mai fatto questo, ma procediamo con determinazione». Una stoccata arriva intanto da Losanna, dove il Cio torna sulle Olimpiadi dopo il «no» del Campidoglio: «Qui non è arrivata nessuna lettera dal Comune. Del resto è il Coni a ritirare eventualmente la candidatura. Forse la sindaca non conosce le nostre procedure».
La giunta Raggi è quasi al completo. Mancano ancora capo gabinetto e segretario generale, ma la maggioranza M5S pensa a voltare pagina.
Nel pomeriggio sono stati i due nuovi assessori a illustrare le loro idee. Mazzillo, dopo aver relazionato in Assemblea dei «conti non in ordine» e risposto all' attacco della capogruppo pd Michela De Biase, è entrato nel merito del maxidebito (circa 13,5 miliardi di euro): «Non siamo al dissesto finanziario: il Comune ha un debito coperto da finanziamenti che si aggira intorno ai 1,2 miliardi di euro. Nel 2008 invece di commissariare un Comune si è commissariato un debito: questa è l' anomalia. Riporteremo i conti in ordine».
Il come lo spiega Colomban: «No a licenziamenti e a privatizzazioni. Ma se sarà necessaria una partnership con i privati, perché no?».
La grande incognita è la sorte di Ama e in generale quella del ciclo rifiuti della Capitale.
Una partita che vale in potenza un miliardo di euro nei prossimi dieci anni e nella quale entra anche la Regione. La partenza non è stata delle migliori: nel trascrivere in una delibera le tariffe aggiornate di conferimento negli impianti della E.Giovi, il dirigente incaricato ha riportato un 139,77 euro a tonnellata più alto non solo dei 116,35 euro che Ama aveva spuntato ma anche dei 135,62 euro chiesti in origine dal ras dei rifiuti Manlio Cerroni.
Per l' azienda è un buco da 30 milioni di euro per mancati introiti. Per questo Zingaretti pensa a un super consulente che controlli eventuali altre sviste e dia una linea compatibile con il piano industriale lasciato per Ama dall' ex presidente Daniele Fortini, il grande avversario di Paola Muraro.
Che, ieri, intervenendo in tv al talk show «Piazza Pulita» su La7 ha dichiarato di non aver detto di essere indagata «perché la situazione non era ancora chiara per me». Quanto all' ipotesi dimissioni «la tentazione - ha detto - non sarebbe umano non averla dopo l' attacco mediatico senza precedenti nei miei confronti». Un altro episodio, che la Questura minimizza, segna la giornata. Il ritrovamento di due batterie con dei fili, ordigno inoffensivo, forse un avvertimento, davanti lo studio dell' avvocato Paolo Saolini, dello staff del vice sindaco Daniele Frongia. «Diamo fastidio, non dobbiamo spaventarci. Nessuno va lasciato solo», scrive Beppe Grillo, ripreso dalla Raggi.
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