DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Eugenio Occorsio per "La Repubblica"
Sconcerto, preoccupazione, soprattutto richiesta di informazioni: gli economisti internazionali che abbiamo interpellato vogliono farsi spiegare bene cosa sta succedendo in Italia prima di esprimere il loro parere. E poi esplicitano tutto il loro sconforto: non si capacitano che un Paese tuttora in recessione non riesca a trovare la stabilità necessaria per intraprendere pazientemente e coerentemente le riforme necessarie. Disperda le sue energie anziché concentrarsi su una meticolosa, lucida e realistica ricerca delle soluzioni ai problemi economici.
In quest'atmosfera le previsioni sull'apertura dei mercati non possono essere che pessimistiche, anche se per la verità c'è chi autorevolmente sostiene che a questo punto sia meglio dare un taglio a questo tentativo di convivenza politica, di compromesso al ribasso, che si è rivelato infruttuoso. E vede i vantaggi del redde rationem.
1 Come reagiranno i mercati alla riapertura di questa mattina di fronte all'ennesima e violenta crisi politica esplosa in Italia? E cosa sarà dello spread?
2 La crisi arriva proprio nel momento in cui, passate le elezioni tedesche, si riavvia la macchina europea: ci saranno conseguenze?
3 L'Italia è in grave recessione ed anche a quanto si vede quasi ingovernabile: a questo punto c'è chi comincia a profilare un destino greco. Con ragione?
2.ENGLE: "I FOCOLAI SONO DUE: EUROPA ED USA LE BANCHE NECESSITANO DI OSSIGENO"
1. E' una pessima notizia per i mercati non solo europei: per una sciagurata combinazione qui in America siamo alla resa dei conti fra repubblicani e democratici sul budget da approvare in settimana, con l'opposizione che per pura ripicca ha bloccato la riforma sanitaria di Obama minacciando di far saltare tutto. Non è la prima volta che c'è questo parallelismo: nel 2011 mentre si bruciava l'ultimo governo Berlusconi, da noi esplodeva il
fiscal cliff.
Quanto all'Italia, le posso assicurare che la "resurrezione" di Berlusconi, che tanto spavaldamente vuole andare alle urne, è temuta dalla maggior parte degli economisti. E anche delle persone di buon senso.
2. L'Europa è fragile. Si è visto qualche miglioramento nell'ultimo anno, con la speranza che dopo le elezioni tedesche ci sarebbe stata una politica più coerente. Ma ora una rottura di queste proporzioni non potrà che avere pesanti conseguenze, proprio nel momento in cui, ad esempio, l'unione bancaria è urgente: non solo le banche italiane ma molti istituti europei, da Deutsche Bank e Barclays a Société Generale e Credit Agricole, devono completare la ricapitalizzazione.
3. Il caso Grecia mi sembra ancora abbastanza isolato. Però l'Italia è sicuramente una
underperforming country e tutto ciò che rallenta il risanamento, come una crisi politica, può avere conseguenze a catena gravissime.
3.DE GRAUWE: "ROMA NON CADRÃ COME ATENE URGENTE UN RILANCIO DEI CONSUMI"
1. Lo spread salirà , è inevitabile, tanto che stavolta probabilmente servirà un intervento urgente della Bce, che dovrebbe cominciare ad acquistare materialmente i buoni del Tesoro senza aspettare la decisione di Karlsruhe. E questo per fermare il contagio della crisi italiana che altrimenti c'è il rischio si estenda a tutta l'Europa, comprese Francia e Germania.
2. Quando un Paese fondamentale come l'Italia attraversa travagli politici di questa portata, nessuna decisione importante può essere presa a Bruxelles. Così si aggraveranno le tensioni connesse con la rigida austerity imposta dai tedeschi, secondo me al di là di ogni ragionevole misura, e si allontanerà la possibilità che i Paesi ancora in difficoltà possano riprendersi: soprattutto perché la stessa Germania e gli altri membri forti dell'euro diventeranno ancora più riluttanti dall'intraprendere le misure di stimolo, espansione e crescita che vengono loro inutilmente chieste da anni.
3. Avete un sistema politico che non funziona, ma per vostra fortuna siete ancora molto lontani dalla Grecia. Certo, il debito italiano continua a peggiorare e, come dicevo, l'austerity che l'Italia come gli altri deve subire non aiuta certamente la ripresa dell'economia reale e dei consumi, l'unica via che porterebbe sul medio termine alla tanto sospirata riduzione dell'indebitamento.
4.FITOUSSI: BUONA NOTIZIA IL KO DELL'ESECUTIVO, IL DEFICIT TORNERÃ SOTTO CONTROLLO
1. Non prevedo crolli traumatici: i mercati almeno in parte avevano già scontato la crisi visto che la situazione si stava deteriorando sotto gli occhi di tutti già da parecchi giorni se non settimane. Anzi, paradossalmente il cinismo gelido dei mercati potrebbe portare al seguente ragionamento: la crisi fa saltare i recenti provvedimenti di riduzione fiscale, così aumentano le entrate e il disavanzo italiano, ossessione degli economisti su ispirazione tedesca, diminuirà .
2. Ci saranno soprassalti di tensione: l'Europa non può che restare perplessa nel veder vuota la sedia di un Paese importante come l'Italia. Anche qui però c'è da fare un'analisi più profonda: è un momento di difficoltà ma può essere un'occasione per andare avanti più rapidamente nella costruzione di un'economia comune, a partire dall'unione bancaria. Un'Europa più forte, e dobbiamo presumere più solidale, può aiutare meglio uno dei suoi membri in difficoltà . Qui si verifica la parola della Merkel, che si professa filoeuropea: ora che è uscita più forte dalle elezioni, può iscrivere il suo nome a fianco di Adenauer e Kohl fra i grandi tedeschi che hanno costruito l'Europa.
3. Restano due casi lontani. Lì, dopo il trucco dei conti, c'è una situazione molto più compromessa. Neanche con la Spagna vedo analogie, malgrado lo stress sulle banche, perché manca in Italia una bolla immobiliare di dimensioni catastrofiche.
5.SINAI: "DRAGHI NON POTRÃ FARE MOLTO, PROBABILE UN SUPPORTO DEL FMI
1. Di certo la situazione sul breve termine è molto compromessa. Prevedo pesanti ribassi in Borsa e sui titoli di Stato. L'incertezza pesa sempre sui mercati e in questo caso l'instabilità politica sembra diventata un dato strutturale. Quel che è peggio è che l'Italia non può contare sull'aiuto diretto della Bce come uno Stato americano potrebbe contare su quello della Fed, per le marcate differenze statutarie.
Potrebbe arrivarci passando dalla Troika: e infatti a questo punto torna d'attualità l'ipotesi che l'Italia possa chiedere un contributo finanziario che potrebbe essere assicurato dall'Fmi. Verrebbe così tamponata la situazione d'emergenza sul fronte dei conti pubblici e sarebbe possibile qualche programma interno di aiuti ai cittadini e alle imprese.
2. Le prospettive dell'eurozona a loro volta tornano cupe da qui a fine anno. Francia e Germania hanno bisogno di un contributo coerente e costante da parte del governo italiano. Le prospettive di ripresa dell'intera area dell'euro, che è appena faticosamente uscita dalla recessione, vengono pesantemente ridimensionate.
3. L'Italia è tutta un'altra storia dalla Grecia, quanto a gravità . Ma la difficoltà nell'agganciarsi al carro della ripresa europea testimonia l'urgenza di qualche intervento straordinario. Un governo forte e stabile servirebbe a questo.
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