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DL SEMPLIFICAZIONI, MATTARELLA FIRMA LA LEGGE MA CON UNA LETTERA DI CRITICHE: "HO PROCEDUTO ALLA PROMULGAZIONE SOPRATTUTTO IN CONSIDERAZIONE DELLA RILEVANZA DEL PROVVEDIMENTO NELLA DIFFICILE CONGIUNTURA ECONOMICA E SOCIALE"
concetto vecchio per repubblica.it – articolo 11 settembre 2020
"Ho proceduto alla promulgazione soprattutto in considerazione della rilevanza del provvedimento nella difficile congiuntura economica e sociale".
Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella missiva che accompagna la promulgazione della legge Semplificazioni. Una lettera indirizzata ai presidenti del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, della Camera, Roberto Fico, e del Consiglio, Giuseppe Conte.
La critica principale che il Capo dello Stato muove al Parlamento è di avere inserito la modifica di quindici articoli del Codice della starda, "che non risultano riconducibili alle predette finalità e non attengono a materia originariamente disciplinata dal provvvedimento".
Una materia insomma, eccentrica rispetto ai contenuti del decreto semplificazioni.
Mattarella fa notare l'incongruenza, ricordando che la legge 400 del 1988 annovera tra i requisiti dei decreti legge "l'omogeneità di contenuto". La Consulta, rammenta il Capo dello Stato, ha "in più occasioni richiamato al rispetto di tale requisito". E la legge di conversione "non può aprirsi a qualsiasi contenuto, come del resto prescrive l'articolo 96-bis del regolamento della Camera dei deputati".
sergio mattarella giuseppe conte 1
Oltretutto la materia è stata approvata in Commissione al Senato, "attraverso un solo emendamento". E così "si è intervenuti in modo rilevante su una disciplina, la circolazione stradale, che, tra l'altro, ha immediati riflessi sulla vita quotidiana delle persone. L'emendamento è stato quindi trasfuso nel più ampio emendamento interamente sostitutivo dell'articolo unico del provvedimento, testo sul quale sia il governo, sia al Senato che alla Camera, ha posto la questione di fiducia".
sergio mattarella giuseppe conte 12
E' una critica severa al governo e ai presidenti delle Camere. Scrive Mattarella: "Invito il governo a vigilare affinché nel corso dell'esame parlamentare dei decreti legge non vengano inserite norme palesemente eterogenee rispetto all'oggetto e alle finalità dei provvedimenti d'urgenza. Rappresento altresì al Parlamento l'esigenza di operare in modo che l'attività emendativa si svolga in piena coerenza con i limiti di contenuto derivanti dal dettato costituzionale".
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