giorgia meloni luigi sbarra - foto lapresse

FRATELLI DI SBARRA – LA NOMINA DELL’EX SEGRETARIO DELLA CISL, LUIGI SBARRA, A SOTTOSEGRETARIO DEL GOVERNO MELONI ARRIVA DA LONTANO: IL “FLIRT” TRA LA DUCETTA E IL SINDACATO “BIANCO” ERA IN CORSO DA TEMPO. NATO CON LA PROPOSTA DI LEGGE SULLA PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI ALLA GOVERNANCE DELLE IMPRESE, E CEMENTATO DALL’OVAZIONE ALL’ASSEMBLEA DI FEBBRAIO – LA DUCETTA HA “SFRUTTATO” LE LITI TRA I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER ISOLARE LA CGIL, RENDENDO EVIDENTE LA LANDINIZZAZIONE DEL PD

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Estratto dell'articolo di Daniela Preziosi per “Domani”

 

GIORGIA MELONI - LUIGI SBARRA - ASSEMBLEA CISL - FOTO LAPRESSE

Palazzo Chigi non si trattiene oltre, passano solo due giorni dalla sconfitta dei referendum, e arriva l’annuncio che sa di rivincita: la presidente del Consiglio propone a Sergio Mattarella la nomina di Luigi Sbarra, fresco ex segretario Cisl, a sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

 

Nato in Calabria, classe 1960, avrà la delega al Sud ed «entrerà nella compagine di governo come indipendente», ha spiegato Meloni.

 

È una mossa a effetto con cui la premier crede di recuperare o, forse coprire, i clamorosi e ripetuti buchi nell’acqua sul tema del lavoro. Già ieri pomeriggio Sbarra ha giurato a palazzo Chigi. E poco dopo Meloni ha spiegato […] che «il messaggio che vogliamo dare è continuare a rafforzare l’occupazione nel Mezzogiorno, perché è stata la locomotiva d’Italia».

 

schlein landini conte

Di sindacalisti al governo ce ne sono stati altri: Sergio D’Antoni, ex leader Cisl, fu viceministro nel governo Prodi (anni prima era stato fischiato dai cislini per essersi intruppato con l’Udc e con Silvio Berlusconi); Cesare Damiano, ex Cgil, ministro del Lavoro sempre con Prodi; Valeria Fedeli, ex Cgil, ministra dell’Istruzione con il governo Gentiloni; Raffaele Morese, ex Cisl, sottosegretario nel governo D’Alema; e Franco Marini, ex leader Cisl, ministro del Lavoro in un governo Andreotti. Ma nessuno si era “buttato” a destra.

 

giorgia meloni Luigi Sbarra - foto lapresse

La mossa […] viene da lontano: Meloni si era tenuta per sé la delega del Sud sin da quando Raffaele Fitto è diventato commissario europeo, nel dicembre 2024.

 

Che ci fosse un’intesa fra lei e Sbarra si era capito dalle ovazioni alla premier all’ultima assemblea Cisl, l’11 febbraio, un’occasione organizzata per segnare il passaggio di testimone fra l’allora segretario e la nuova leader, Daniela Fumarola.

 

[…]

 

I due, la presidente e il segretario uscente, si sono trovati in perfetta armonia su un tema soprattutto: lì lei ha accusato Maurizio Landini di praticare «una tossica visione conflittuale», e lui ha stigmatizzato la cultura della «sterile contrapposizione», sottinteso della Cgil. In quei giorni Walter Rizzetto, presidente della commissione Lavoro della Camera in quota FdI, spiegava che «la Cisl è il nostro sindacato».

 

claudio durigon foto di bacco (7)

Con buona pace del sottosegretario leghista Claudio Durigon, ex capo del tradizionale sindacato di destra, l’Ugl, inabile a incarnare l’alternativa culturale alla Cgil.

 

Sbarra, segretario del sindacato che fu di Pierre Carniti e di Marini ma uomo di centrodestra, per anni ha coltivato il dialogo con Matteo Salvini e Antonio Tajani. Ma il salto di qualità è arrivato con Meloni.

 

Galeotta, la proposta di legge popolare sulla partecipazione dei lavoratori alla governance delle imprese, in attuazione dell’art. 46 della Carta. Nata dalla raccolta di firme della Cisl (ai cui banchetti hanno partecipato molti dei riformisti del Pd), poi planata in parlamento, svuotata e trasfigurata, e scelta con furbizia da palazzo Chigi per cementare il rapporto con il sindacato “bianco”, e trasformarlo nel sindacato anti Cgil.

ANNAMARIA FURLAN

 

Per inciso, il Pd si è dilaniato e alla fine astenuto sulla legge, in segno di rispetto per i cislini democratici. Un capolavoro per il primo governo a guida post-fascista della storia repubblicana.

 

[…]

 

Il colpaccio di Meloni spiazza solo quelli che a sinistra accusano Landini di essere il colpevole della rottura dell’unità sindacale e di aver proceduto in solitaria – in realtà con la Uil – agli scioperi generali fino ai referendum.

 

La traiettoria della Cisl o, meglio, della dirigenza Cisl, era da tempo un’altra.

 

E, nonostante questo, lo scorso febbraio, in un bel seminario all’Istituto Sturzo su Marini, che oltre che segretario Cisl è stato anche fondatore del Pd, era arrivato l’annuncio che la Cisl avrebbe dedicato una fondazione al sindacalista abruzzese, e Sbarra ne sarebbe stato il presidente. «Siamo tutti interessati all’attività della Fondazione», aveva pizzicato Pierluigi Castagnetti, presidente dei Popolari.

 

Ma aveva ricordato la scelta di Marini di non seguire Rocco Buttiglione quando, nel 1995, aveva portato il Ppi fra le braccia di Berlusconi, sentenziando: «Dove ci sono gli eredi del Msi, io non ci sarò».

Giorgia Meloni Luigi Sbarra e Daniela Fumarola - foto lapresse

 

Sbarra invece entra nel governo degli eredi del Msi. Ora per lui lasciare la guida della Fondazione dovrebbe essere un atto dovuto.

 

In quei giorni maturava la scelta del Pd di buttarsi a capofitto nella battaglia referendaria della Cgil. Scelta contestata da Anna Maria Furlan, ex leader cislina, eletta con i dem ma che, proprio in quelle ore, è passata a Italia viva.

 

Ma che non tollerava sentir dire dai suoi compagni di partito che Meloni stava corteggiando il suo ex sindacato: «La destra non conosce la natura della Cisl, un sindacato autonomo che non si fa mettere nessun cappello dalla politica». Certo, non è il sindacato che si è fatto arruolare, solo il suo ultimo leader, quello che, guardacaso, ha menato le mazzate più pesanti all’unità sindacale.

 

giorgia meloni luigi sbarra

giorgia meloni Luigi Sbarra - foto lapresse

annamaria furlan schlein landini

[…]

 

La scelta di Sbarra bagna le polveri a chi, nel Pd, dà battaglia per mantenere il partito «equivicino» ai tre sindacati confederali, come ai tempi di Walter Veltroni. Cioè i riformisti, quelli che accusano Elly Schlein di aver trasformato il Pd in una forza gregaria della Cgil. E che accusano Landini di «fare politica». Su Landini il processo è in pieno svolgimento, tanto più dopo la sconfitta referendaria. Comunque nel frattempo Sbarra la stava facendo, la politica, in questi anni. Legittimamente, come ovvio.