LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO-…
Fosca Bincher per Libero Quotidiano
taglio del nastro della nuvola raggi fuksas veltroni renzi rutelli
È il padre della famosa Nuvola di Roma, il centro congressi inaugurato questo autunno all’Eur dopo anni di liti e cause milionarie. Per l’archistar Massimiliano Fuksas quell’opera è stata certamente un successo, e ovviamente un buon affare. Il suo progetto è stato pagato dal committente Eur spa (90% Tesoro, 10% comune di Roma) 1,8milioni di euro per la direzione artistica (il compenso diretto di Fuksas)e 5 milioni per onorari e rimborsi spese all’omonimo studio che ne ha seguito passo passo l’ideazione. Ma al padre tutto ciò sembra non bastare.
Fuksas chiede infatti di avere voce in capitolo e partecipazione ad alcuni utili anche ora che la sua opera è stata realizzata e dopo più di dieci anni consegnata al committente. Una richiesta formalizzata prima dal suo ufficio stampa, poi dai suoi legali nell’estate scorsa al proprietario della Nuvola, Eur spa, durante la scorsa estate quando si stava preparando l’annuncio dell’inaugurazione della Nuvola (previsto per il 29 ottobre).
Un duello a distanza che ha fatto perdere definitivamente la pazienza agli amministratori della società pubblica che hanno citato in tribunale l’archistar con un atto firmato dall'avvocato Claudio Mangiafico. La causa inizierà il primo febbraio del prossimo anno, ma nella documentazione depositata si capisce già molto del braccio di ferro che ha portato a questa clamorosa decisione (non insolita nel caso di Fuksas, perché anche Sergio Chiamparino l’ha citato in tribunale per analoga vicenda torinese).
L’ultima puntata di un annoso braccio di ferro è iniziata lo scorso 11 luglio, quando l’ufficio stampa dell’archistar ha chiesto formalmente ai colleghi di Eurspa di potere visionare testo e immagini del materiale preparato per la conferenza stampa di annuncio dell’apertura della Nuvola. Risposta cortese, ma negativa, perché l’evento era ancora embargato e non si voleva fare circolare all’esterno la documentazione.
matteo renzi al cantiere della nuvola
A quel punto Fuksas ha mosso i suoi legali, che hanno diffidato Eur a procedere, sostenendo che l’archistar aveva diritti contrattuali ed esclusivi «di riprodurre in qualunque forma e modo Il Nuovo centro congressi e di sfruttarne in via esclusiva l’immagine, con il risultato che ogni riproduzione fotografica non autorizzata avrebbe rappresentato una violazione dei diritti». Risposta dei legali di Eur: nel contratto quella esclusiva è prevista, ma si riferisce al progetto(disegni, schizzi e anche riproduzione fotografica), non all’opera realizzata che per altro è stata affidata a Condotte spa. Chiarito l’aspetto legale della vicenda, comunque Eur ha trasmesso pro bono pacis il materiale richiesto a Fuksas. Ed è venuto giù il mondo.
L’archistar non ha gradito la qualità delle foto e gridava al «tradimento» del progetto originario. Botta e risposta legale, fino alla nuova causa in tribunale che Eur spa scrive di avere intentato a Fuksas nella convinzione «che ben difficilmente l’aggressività da questi già manifestata possa acquietarsi nel prossimo futuro» e per accertare «ciò che appare pacifico a chiunque, fuorchè all’Architetto: ossia il diritto di Eur di utilizzare liberamente immagini fotografiche del centro congressi di cui è proprietario, ai fini di poterne illustrare le caratteristiche e venderne i servizi».
Eur non manca di sottolineare il senso pratico di queste proteste di Fuksas: «Perché il consenso dell'Architetto avrebbe ovviamente un prezzo, che Eur ritiene del tutto legittimamente di non dovere pagare». Insomma, per l’Archistar 7milioni non possono bastare...
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