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Antonio Ruzzo per “il Giornale”
La prova del nove arriverà oggi. Quando l'Arpa, l'agenzia regionale per l'ambiente, diffonderà i dati sul rilevamento delle polveri raccolti ieri dalle centraline antismog e darà una risposta certa sull'utilità di un blocco delle auto che ha diviso milanesi e non in due fazioni: interventisti e neutralisti, coppiani e bartaliani, panettone o pandoro tanto per restare in clima natalizio.
Va sempre così in un Paese che è in perenne campagna elettorale. Certo è che ieri per Milano è stata una giornata strana, come oggi e domani d'altronde. Blocco delle auto dalle 10 alle 16, misura straordinaria dopo 33 giorni consecutivi di polveri al doppio dei livelli di allarme e 97 dall'inizio dell'anno. Misura straordinaria ma per tanti inutile anche perché, su 120 comuni della Città metropolitana, quelli che hanno raccolto l'appello alla fine sono stati 13.
Se non addirittura dannosa, una «toppa» peggio del buco a giudicare dalle code e dal caos che c'erano ieri mattina prima dell'inizio dello stop e alle 16 e un minuto quando la circolazione è ripresa. La sensazione è che poco sia davvero cambiato anche se l'Amat, l'agenzia per l'ambiente, sostiene che il traffico incida sullo smog per il 50 per cento. «I miei tecnici mi dicono che è una misura inefficace perché alle fine dello stop c'è sempre un picco di inquinanti maggiore rispetto al giorno prima- ha spiegato il governatore lombardo Roberto Maroni - Ma non voglio fare polemica, lo scontro politico non serve e il problema deve essere affrontato da tutte le istituzioni con misure efficaci».
Ma piaccia o no lo scontro c'è, eccome se c'è. Due fronti che si palleggiano rimedi e percentuali. E se per Palazzo Marino proprio grazie alle politiche anti-auto le emissioni nocive sono diminuite del 22%, per il Pirellone se il Pm10 anni fa era a 200 ed ora è a 60 il merito non va ai blocchi ma agli incentivi per migliorare i riscaldamenti. Per Giuliano Pisapia la Regione «blatera» e di fatto sta con le mani in mano e lo stop ieri, oggi e domani è «un gesto utile che segna un passo in avanti nella lotta all'inquinamento.
Chi critica dovrebbe prima informarsi anziché strumentalizzare».
Infatti, a sentire il sindaco, i milanesi lo stop lo avrebbero accettato e rispettato tant'è che i vigili che controllavano il «coprifuoco ambientale» alla fine hanno firmato più o meno 300 multe, qualcuna anche ad ignari turisti stranieri che hanno così capito il motivo per cui le vie di Milano ieri erano un paradiso senza traffico. Ma il blocco è stato rispettato anche perché, più che la coscienza civica, a volte fa il portafoglio visto che chi veniva «pizzicato» rischiava i pagare una multa di oltre 600 euro.
Però qualcosa bisognava fare e magari tutti insieme come ha auspicato il ministro delle Politiche agricole Maurizio invitando tutti ad uscire dalla logica dell'emergenza. E infatti ieri a Palazzo Lombardia Anci e Regione si sono seduti ad un tavolo per cercare una strategia comune che, in buona sostanza, non si tradurrà in nessun blocco ulteriore ma sarà una richiesta di fondi per gli interventi da presentare domani nell'incontro romano con il ministro dell'ambiente Gian Luca Galletti.
E oggi si continua. Dalle 10 Milano sarà ancora vietata ai veicoli a motore, eccezion fatta per quelli elettrici, ibridi e per i servizi di car sharing. Sperando che a qualcosa serva e soprattutto sperando che nel frattempo l'anticiclone sub tropicale che pare avere nessuna fretta di andarsene, si decida a togliere il disturbo. Bel tempo, niente pioggia e tanto smog almeno fino a fine anno. Che sarà senza botti per un'ordinanza regionale già firmata ed una del Comune in arrivo, visto che sono pericolosi e soprattutto inquinano. C'è chi l'ha presa bene e c'è chi protesta. Anche qui due fazioni, come con il blocco. Come sempre.
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