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Tommaso Ciriaco per La Repubblica
à un bunker, Palazzo Grazioli. Assediato. Urla, liti, rapporti che si sfasciano in lunghe notti di trattative e pallottolieri. Ed è facile perdere le staffe. Nelle ultime ore è accaduto a Berlusconi e a Verdini, ad Alfano e Bondi.
E nella notte di mercoledì, quella della sconfitta al Senato, è accaduto anche a Francesca Pascale. à toccato a lei, la fidanzata del Presidente, perdere la pazienza. La residenza del Cavaliere è un porto di mare. Il partito è in balia di una guerra intestina senza fine.
Riunioni, mille riunioni e un ritmo frenetico che mette a dura prova la resistenza del leader del Pdl. Verdini e Bondi - i falchi più fidati - sono al fianco di Berlusconi e ragionano con lui del caos. In un ristorante romano la pattuglia dei falchi moderati - quelli guidati da Raffaele Fitto - vuole unirsi al summit di Grazioli. Telefona Mara Carfagna a nome del gruppo. E tutti, da Renato Brunetta a Mariastella Gelmini, raggiungono in pochi minuti la residenza romana dell'ex premier.
à a quel punto che la fidanzata del Cavaliere, riferiscono diverse fonti presenti all'incontro, si innervosisce. Parecchio. Fino a poco prima è in una pizzeria, a due passi da Via del Plebiscito. Accanto a lei c'è l'onnipresente Maria Rosaria Rossi, che sostiene le ragioni della compagna di Berlusconi. Torna a "casa" e sbotta: non gradisce il continuo assedio a Silvio.
Anzi, si rivolge ai presenti con la classica frase: «Questa è anche casa mia». Fa insomma presente con toni sbrigativi che a Palazzo Grazioli vive pure lei. Li invita ad andarsene. Apriti cielo. Tutti restano allibiti. Non credono alle proprie orecchie. «Mai dicono diversi testimoni - era accaduta una cosa del genere». Verdini interviene a nome di tutti.
Lo fa in modo piuttosto deciso.
Chi ha assistito alla scena, non nasconde la tensione che ha immediatamente avvolto il salone. A farne le spese anche le tre "mediatrici" Nunzia De Girolamo, Barbara Saltamartini e Jole Santelli. Il faccia a faccia fra Verdini e Pascale continua per parecchi minuti. Il nervosismo sale, il volume della voce pure. Gli altri tacciono, sorpresi e imbarazzati.
Solo dopo un po' i due si chiariscono. Il Cavaliere, però, non apprezza. Sorprende tutti e prende le difese della sua fidanzata e poi ricorda le priorità di una situazione politica drammatica. Ma il risultato è che invita tutti ad andarsene.
Il giorno dopo tutti ne parlano. Nel Transatlantico di Montecitorio, il passaparola diventa irrefrenabile. Verdini cerca di porre un freno ai racconti e nega qualsiasi litigio. Eppure le testimonianze sono tutte convergenti e inequivocabili. E ieri sera tutti si sono ritrovati di nuovo a Palazzo Grazioli.
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