emmanuel macron angela merkel

NEMICI AMATISSIMI - GERMANIA E FRANCIA PROPONGONO UNA CONFERENZA PER CAMBIARE LE REGOLE DELL'UNIONE EUROPEA - E’ UN MODO PER APPIANARE GLI SCAZZI TRA MERKEL E MACRON: I DUE INCARNANO PERFETTAMENTE LA DISTANZA ESISTENTE TRA PARIGI E BERLINO, CHE SONO IN DISACCORDO SU TUTTO, DALL'AMPLIAMENTO NEI BALCANI, ALL'EUROZONA, ALLA DIFESA…

Paolo Valentino per il “Corriere della sera”

 

merkel e macron firmano il trattato di aquisgrana 4

Nec sine te nec tecum vivere possum , non posso vivere né senza di te né con te. Forse solo Ovidio può aiutarci a capire i tormenti e le contraddizioni del rapporto tra Francia e Germania in Europa. Dopo le scintille del fine settimana tra Angela Merkel ed Emmanuel Macron (su questo torneremo dopo), Berlino e Parigi hanno deciso di lanciare la proposta di una «Conferenza intergovernativa sul futuro dell' Europa» con lo scopo di «rendere l'Unione più unita e sovrana», anche con eventuali modifiche dei Trattati.

 

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Contenuta in un documento di due pagine, anticipato ieri dal sito Politico, l'idea franco-tedesca potrebbe essere discussa in via preliminare al prossimo Consiglio europeo di dicembre. La conferenza dovrebbe articolarsi in due fasi: la prima, più breve, verrebbe avviata già nei primi mesi del 2020 e sarebbe dedicata al «funzionamento democratico dell' Ue», in particolare «le elezioni e la designazione delle cariche apicali». La seconda fase invece durerebbe di più, si concentrerebbe sulle «politiche» e inizierebbe a metà del prossimo anno in coincidenza con l'avvio della presidenza di turno tedesca, per concludersi entro il primo semestre del 2022, quando alla guida dell'Unione ci sarà la Francia.

 

Il «paper» franco-tedesco non offre molti dettagli. Sottolinea la grande ambizione dell'iniziativa e anticipa che la conferenza verrà presieduta «da un'alta personalità europea», vedrà la partecipazione di esperti e coinvolgerà in pieno le tre istituzioni dell'Unione: Parlamento, Commissione e Consiglio. Di più, anche i cittadini dei Paesi membri dovrebbero essere parte del grande dibattito dell' iniziativa, attraverso la selezione di gruppi di persone con il compito di fare proposte. Secondo il Politico, l’ex premier liberale belga, Guy Verhofstadt, potrebbe essere uno dei papabili a guidarla.

 

merkel macron

Sul piano dei contenuti, il documento indica «il ruolo dell'Europa nel mondo, la sua difesa e sicurezza, la digitalizzazione, i cambiamenti climatici, le migrazioni, la lotta contro le disuguaglianze, la politica industriale e dell'innovazione, i diritti sociali, lo stato di diritto e i valori europei».

 

La tempistica dell' iniziativa è molto eloquente. È un segnale importante per la nuova Commissione di Ursula von der Leyen, che proprio oggi a Strasburgo dovrebbe ricevere l'investitura definitiva dal Parlamento europeo. Il documento sembra infatti anche voler smorzare la tensione accumulatasi negli ultimi mesi tra Francia e Germania e tra i loro rispettivi leader.

 

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Tra Emmanuel Macron e Angela Merkel si è passati dalla «magia del nuovo inizio», come chiosò la cancelliera citando Herman Hesse, alla reciproca esasperazione. Dopo mesi nei quali il presidente francese aveva più volte espresso in colloqui con leader e confidenti di sentirsi «frustrato e tradito» dalla prudenza della pizia berlinese, silenziosa su tutte le sue ambiziose idee di riforma, è stata la signora Merkel a fare una piazzata a Macron.

 

«Capisco la sua politica di rottura col passato. Ma io sono stufa di incollare i cocci delle tazze che lei rompe, per poterci poi sedere tutti insieme e prendere un tè», gli avrebbe detto la cancelliera, secondo fonti raccolte dal New York Times , alla cena del 9 novembre a Berlino, in occasione dei 30 anni della caduta del Muro. Opposti nello stile e nell' indole, la cancelliera e il presidente incarnano la distanza tra Parigi e Berlino, in disaccordo su tutto o quasi, dall' ampliamento nei Balcani, all' eurozona, alla difesa. Eppure, con Ovidio, Merkel e Macron sanno di dover comunque vivere e marciare insieme. La proposta della conferenza è lì a dimostrarlo.