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IL GIOCO SI FA MADURO! LA CASA BIANCA PREPARA IL "GOLPE" A SORPRESA IN VENEZUELA? L’ASCESA DI RUBIO AL DOPPIO INCARICO DI SEGRETARIO DI STATO E CONSIGLIERE PER LA SICUREZZA NAZIONALE VIENE INTERPRETATA DA ALCUNE FONTI DI SICUREZZA OCCIDENTALI COME IL PRELUDIO A UNA NUOVA STAGIONE DI ATTIVISMO MILITARE AMERICANO IN AMERICA LATINA. E IL BERSAGLIO E’ SOLO UNO: NICOLAS MADURO (CONSIDERATO UNA ESTENSIONE DELLA MINACCIA RUSSA) – IN CORSO OPERAZIONI COPERTE, L'INTELLIGENCE TEME UN’ESCALATION - IL PRECEDENTE DEL CILE DI ALLENDE (MA LI’ C’ERA KISSINGER, QUI…RUBIO!)
Una nomina che all’apparenza può sembrare burocratica, ma che nei palazzi dell’intelligence ha acceso più di un campanello d’allarme. L’ascesa di Marco Rubio al doppio incarico di Segretario di Stato e Consigliere per la Sicurezza Nazionale – mai vista dai tempi della Guerra Fredda - viene interpretata da alcune fonti di sicurezza occidentali come il preludio a una nuova stagione di attivismo militare americano in America Latina. E il bersaglio è soltanto uno: Nicolás Maduro.
Secondo valutazioni circolate in ambienti riservati, si starebbe delineando un possibile scenario da “cambio di regime”, con modalità non dissimili da quelle già viste negli anni ’70 in Cile, quando Washington – in nome della lotta al comunismo – sostenne il colpo di Stato contro Salvador Allende. Allora, al comando della diplomazia c’era Henry Kissinger. Oggi c’è Rubio, senatore della Florida con una lunga storia di posizioni intransigenti contro i governi socialisti dell’America latina.
«Rubio considera Maduro un’estensione della minaccia russa», spiega una fonte diplomatica europea con accesso a report classificati. «Ha più volte sostenuto la necessità di un’azione militare preventiva. Ora ha i mezzi per metterla in pratica, anche al di fuori del controllo diretto del Congresso».
Negli ultimi mesi, il dossier Venezuela è tornato al centro dell’attenzione statunitense. A riaccendere la miccia è stato il raid del 2 settembre, quando una nave sospettata di trasportare armi e droga è stata colpita da un missile americano al largo delle coste venezuelane. Undici morti, tra cui ufficiali militari. Un’azione unilaterale, rivendicata con fermezza da Washington e letta come “provocazione” da Caracas.
Maduro ha reagito con la consueta retorica: ha definito l’attacco “un atto di guerra” e ha mobilitato l’esercito. Ma il vero fronte si gioca lontano dai riflettori. Secondo fonti dell’intelligence sudamericana, sarebbero già in corso operazioni coperte, coordinate da personale della CIA operante in Colombia e nei Caraibi, con l’obiettivo di destabilizzare l’asse militare del regime venezuelano.
NICOLAS MADURO
nicolas maduro
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