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IL GOVERNO FA LA GUERRA ALLE TOGHE DI TUTTO IL GLOBO TERRACQUEO – GIORGIA MELONI VERGA UNA LETTERA A QUATTRO MANI CON LA PREMIER DANESE, METTE FREDRIKSEN, PER ATTACCARE LA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO: “È ANDATA TROPPO OLTRE NELL’INTERPRETAZIONE DELLA LEGGE”. IL RIFERIMENTO È A UNA SENTENZA IN CUI I GIUDICI HANNO SANCITO IL “DIRITTO AL RITORNO” PER GLI STRANIERI ESPULSI – LA DUCETTA VUOLE LA “PRIMAZIA” SUL TEMA MIGRANTI, CHE RISCHIA DI VENIRLE SFILATO DAL TEDESCO FRIEDRICH MERZ…
Estratto dell'articolo di Francesco Malfetano per “La Stampa”
GIORGIA MELONI CON DUE RAGAZZI DI COLORE - FOTO LAPRESSE
La Corte europea dei diritti dell'uomo «è andata troppo oltre» nell'interpretazione della legge, specie in materia d'immigrazione.
A sostenerlo sono Italia e Danimarca in una lettera che, con tutta probabilità, sarà sottoposta ai leader dei Ventisette nei prossimi appuntamenti Ue, forse al Consiglio europeo di metà giugno.
Il testo è ancora in fase di definizione, ma – confermano fonti italiane – sarebbe «in dirittura d'arrivo».
La contestazione, durissima, nasce anche dalla volontà di Giorgia Meloni di non lasciare al tedesco Friedrich Merz l'iniziativa politica sul tema migratorio in vista delle Europee.
L'obiettivo è coinvolgerlo, ma provare a mantenere la guida "ideologica" dell'offensiva che ha già portato all'approvazione del nuovo Patto di Migrazione e Asilo, con la speranza di porre la questione all'attenzione della Commissione europea.
mette fredriksen giorgia meloni foto lapresse
In questo contesto, la premier rinsalda l'inedito asse con la prima ministra danese Mette Frederiksen – leader socialdemocratica – già operativo in un gruppo di lavoro europeo su migrazione e sicurezza che conta una quindicina di Paesi. Al centro delle critiche, alcune sentenze che – secondo i danesi e italiani – hanno esteso «oltre i principi originari» il significato della Convenzione europea, limitando la possibilità per i governi di prendere «decisioni politiche nelle nostre democrazie».
A ispirare la bozza […] è una sentenza della Cedu del 2024 che ha riguardato proprio la Danimarca: il caso Sharafane, in cui i giudici hanno sancito il «diritto al ritorno» per stranieri espulsi, bloccando di fatto la norma danese che prevedeva l'espulsione permanente per chi fosse stato condannato per reati, anche gravi.
friedrich merz al bundestag per essere nominato cancelliere foto lapresse. 1
«È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso», spiegano fonti meloniane. Da qui l'intenzione di sollecitare un cambiamento nell'approccio della Corte: «Ciò che una volta era giusto potrebbe non essere la risposta di domani», si legge nella bozza. […]
KEIR STARMER - EMMANUEL MACRON - FRIEDRICH MERZ - IN TRENO PER KIEV
mette fredriksen keir starmer giorgia meloni
MEME GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI
migranti in albania - vignetta by vukic
ALBANIA QUI NON E HOLLYWOOD - MEME
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