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GIÙ LE MANI DA VEGAS! ALFANO DIFENDE IL CAPO DELLA CONSOB DAGLI ASSALTI DEI RENZIANI CHE VOGLIONO LA SUA POLTRONA E POI LANCIA IL ‘PIZZINO’ ALLA MAGGIORANZA SULLA RIFORMA COSTITUZIONALE: “E’ CARENTE SUL BILANCIAMENTO DEI POTERI”

Marco Galluzzo per il “Corriere della Sera”

giuseppe vegasgiuseppe vegas

 

«Il governo non deve e non può attaccare le Autorità di Garanzia. In ballo non c'è la persona del presidente Vegas, peraltro stimato per la sua serietà e competenza, ma una corretta relazione tra le istituzioni». Lo ha detto ieri il ministro dell' Interno Angelino Alfano.

 

CARLO CALENDA MATTEO RENZICARLO CALENDA MATTEO RENZI

Il caso Consob fa un salto di qualità: era un problema di rapporti fra le istituzioni, fra governo e Autorità di garanzia e controllo dei mercati, ora è anche un affare interno di maggioranza. Per di più con una postilla di non poco conto: «C' è una grande questione di opportunità - ha aggiunto Alfano - gli osservatori della riforma costituzionale rilevano l'assenza o la debolezza di un sistema di organi di bilanciamento o di garanzia rispetto al rafforzato ruolo dell' esecutivo, al punto che l' anno rimanente dopo il referendum e prima del voto dovrà essere impiegato per realizzare quanto è carente in termini di sistemi di garanzia. Di fronte a queste obiezioni, cominciare ad attaccare le autorità indipendenti di garanzia, può rappresentare un pessimo presagio sul futuro e un ottimo argomento per i sostenitori del No alla riforma».

RENZI ALFANORENZI ALFANO

 

Non c' è bisogno di leggere fra le righe per notare che lo stop di Alfano ha caratura politica ed è un messaggio diretto al presidente del Consiglio. Insomma il caso Consob ne schiude uno più grande, che riguarda anche le altre autorità di garanzia e anche i rapporti interni alla maggioranza. Ieri il ministro Carlo Calenda ha tenuto a precisare che il suo non era un attacco diretto al presidente della Consob, Giuseppe Vegas: «Io evito normalmente le polemiche, mi spiace se ne ho provocata una. Ho solo dato un giudizio, fine, non voglio fare nessuna polemica con nessuno».

 

Enrico Zanetti sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle FinanzeEnrico Zanetti sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze

Le opposizioni, intanto, hanno stigmatizzato le critiche del governo (nei giorni scorsi anche quella del viceministro dell' Economia, Enrico Zanetti) alla Consob: «Inaccettabili e indecenti scaricabarile, si dimostra ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, la pochezza, la mancanza di senso dello Stato, di senso delle istituzioni e l' arroganza di Matteo Renzi e del suo governo», per Renato Brunetta. «Il governo sta scatenando un' offensiva nei confronti della Consob forse con l' obiettivo di distrarre gli italiani dalle colpe della famiglia Boschi per la vicenda Banca Etruria», aggiunge Maurizio Gasparri.

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Resta comunque un dato: anche se a Palazzo Chigi ufficialmente tacciono, come al ministero dell' Economia, non è difficile cogliere un giudizio diffuso dentro l' esecutivo, condiviso dallo stesso premier. Quella di Vegas infatti viene bollata come una gestione «autocratica e poco collegiale», in cui l' ex esponente di Forza Italia escluderebbe sistematicamente i quattro membri della commissione dell' autorità dalle questioni più importanti.

 

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Nel governo si fa notare che in questo momento a nessuno conviene una crisi dell'organismo, i mercati fibrillano già abbastanza per varie ragioni, a cominciare dalla Brexit, troppe per aggiungere una polemica interna e con implicazioni istituzionali.

Viene aggiunto però che nella prossima riunione della Consob dovrebbe esserci un chiarimento interno fra i commissari e Vegas, nell'interesse dell' efficienza della stessa Authority. Niente a che vedere con una sfiducia, ma solo la richiesta di un riequilibrio dei rapporti interni, a beneficio di un organismo maggiormente funzionale.

 

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