TE LO DO IO IL 2024! - CARLO FRECCERO: “NELL’EPOCA DELLA NOTIZIA TAROCCATA, IL GOSSIP RAPPRESENTA…
Il governo vuole la revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia. Il giorno dopo il crollo del ponte Morandi a Genova che ha fatto decine di vittime, i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini e il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli sono compatti nell’accusare la società dei Benetton della mancata manutenzione che ha provocato la tragedia.
Un annuncio confermato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte al termine del consiglio dei ministri straordinario che si è tenuto in prefettura nel primo pomeriggio: “Non possiamo attendere i tempi della giustizia penale, abbiamo l’obbligo di far viaggiare tutti i cittadini in sicurezza e disporremo la revoca della concessione ad Autostrade, a cui incombeva l’onere, l’obbligo e il vincolo di curare le manutenzioni di questo viadotto e assicurare agli utenti di poter viaggiare in sicurezza”.
Sono inoltre stati stanziati 5 milioni di euro per i primi interventi ed è stato decretato lo stato d’emergenza per 12 mesi. “Un pensiero”, ha detto, “va anche agli sfollati e il governo terrà conto anche della loro situazione per tutti gli interventi necessari”. Quanto alle vittime, “abbiamo deciso di proclamare una giornata di lutto nazionale, dobbiamo ancora individuare il giorno, che coinciderà con la giornata della cerimonia funebre delle persone defunte”.
Lo scontro ora è con Autostrade, il cui cda si riunirà probabilmente la prossima settimana. Di Maio ha parlato di “possibili multe fino a 150 milioni di euro”. E insieme al ministro Toninelli ha chiesto le dimissioni dei vertici della società. Una linea su cui il ministro dell’Interno Salvini si trova d’accordo: “E’ il minimo”, ha dichiarato in mattinata. La società nega le accuse e assicura che il Viadotto era regolarmente monitorato e intanto i bond di Atlantia hanno segnato i minimi storici. Di Maio ha rilanciato: “Autostrade è stata coperta dai governi precedenti“.
Sul fronte giudiziario invece, il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi, al termine del suo sopralluogo, ha dichiarato: “Non è stata una fatalità, ma un errore umano”. La zona non è sottoposta a sequestro per consentire l’opera dei soccorritori. Ad ampio raggio, probabilmente anche sui tiranti, le verifiche della Procura che ha aperto un fascicolo per disastro colposo e omicidio plurimo, mentre un’altra inchiesta è stata aperta dal ministero delle Infrastrutture.
Nelle prossime ore la squadra di polizia giudiziaria che effettua le indagini su mandato della procura potrebbero acquisire la documentazione inerente al contratto di servizio che impegna Autostrade per la manutenzione del ponte. Ad essere acquisiti saranno tutti i documenti progettuali e non che ineriscono alle autorizzazioni e manutenzioni effettuate sul ponte Morandi.
Il governo contro Autostrade: “Avviato l’iter per revocare la concessione”
Se nelle scorse ore Danilo Toninelli aveva detto chiaramente che la responsabilità della manutenzione ordinaria spettava ad Autostrade, oggi i rappresentanti dell’esecutivo sono andati oltre. Annunciando l’avvio dell’iter per togliere l’affidamento di gestione alla società. “E’ possibile”, ha detto Di Maio in un’intervista a Radio Radicale, “in caso di inadempienze, ritirare la concessione e far pagare multe fino a 150 milioni di euro. Toninelli ha avviato le procedure. Può gestire lo Stato. Ad Autostrade paghiamo i pedaggi più alti d’Europa e loro pagano tasse bassissime perché sono posseduti da una finanziaria Benetton in Lussemburgo”.
Di Maio ha anche detto: “I responsabili hanno un nome e un cognome e sono Autostrade per l’Italia. Dopo anni che si è detto che le cose dai privati sarebbero state gestite molto meglio, ci troviamo con uno dei più gradi concessionari europei che ci dice che quel ponte era in sicurezza. Queste sono scuse. Autostrade deve fare la manutenzione e non l’ha fatta. Prima di tutto si dimettano i vertici”.
Poi al termine del sopralluogo: “Nel momento in cui anziché investire i soldi del pedaggio in manutenzione si dividono gli utili i ponti crollano e siccome è la prima volta che in Italia c’è un governo che non ha preso soldi dai Benetton noi siamo pronti a revocare la concessione se emergeranno inadempienze. Autostrade è stata coperta da governi precedenti, noi non abbiamo intenzione di fare da palo a questa gente che ha partecipazioni nei grandi giornali italiani. Non si provi a usare questa vicenda per scaricare le colpe sui 5 Stelle”.
Per il momento l’esecutivo è compatto sulla strategia da adottare in questo momento. Tanto che il vicepremier del Carroccio Matteo Salvini ha specificato: “La revoca delle concessioni è il minimo che ci si possa aspettare”, ha detto a Radio24. E ha assicurato di essere “assolutamente” d’accordo sulla revoca.
“Siccome c’è un privato che su quel ponte ha incassato centinaia di milioni di euro, senza fare quello che doveva, questo privato la smette di gestire quell’autostrada, e risarcisca gli italiani a suon di soldi”, ha detto Salvini. “E tutti gli altri privati che stanno incassando e non reinvestendo in sicurezza una parte dei loro utili dovranno essere messi sul chi va là, in tutta Italia”, ha aggiunto.
Autostrade: “Viadotto era monitorato”. Bond Atlantia ai minimi storici
La società da parte sua continua a difendersi: “Il viadotto”, è stata la comunicazione di oggi, “era monitorato dalle strutture tecniche della Direzione di Tronco di Genova (che fa parte di Autostrade, ndr) con cadenza trimestrale secondo le prescrizioni di legge e con verifiche aggiuntive realizzate mediante apparecchiature altamente specialistiche” e anche attraverso “società ed istituti leader al mondo in testing ed ispezioni”.
L’esito ha sempre fornito “adeguate rassicurazioni“. Intanto, secondo alcune indiscrezione, Autostrade per l’Italia si prepara a riunire un cda straordinario: il consiglio, secondo quanto si apprende, potrebbe riunirsi la prossima settimana. Intanto scivolano ai minimi storici i bond di Atlantia, la società dei Benetton proprietaria di Autostrade per l’Italia. Dopo il disastro del Ponte Morandi e le minacce del governo di ritirare le concessioni, le obbligazioni con scadenza luglio 2027 cedono il 4,01% a 92,8 mentre il bond da 700 milioni con scadenza settembre 2029 scivola del 4,3% a 91,79. I credit default swap, gli strumenti che assicurano contro un default del debito di Atlantia, sono schizzati ai massimi da 5 anni, riporta inoltre Bloomberg.
Il presidente della Regione Toti: “Mai arrivato allarme da Autostrade o dal ministero”
“Ufficialmente alla Regione non è mai arrivato alcun allarme sulle condizioni di ponte Morandi, né dal concessionario Società Autostrade, né dal Ministero delle Infrastrutture. Dal punto di vista istituzionale nessun allarme è mai arrivato nelle specifico né al Comune di Genova, né alla Regione Liguria, da parte del Ministero delle Infrastrutture che è deputato al controllo, né dal concessionario. Se ci sono stati errori umani ce lo diranno i magistrati. Per quanto riguarda la concessione, la manutenzione ordinaria e straordinaria prevista dal contratto di concessione, è il Ministero delle Infrastrutture che ci deve dare delle risposte essendo l’ente che dà in concessione la tratta attraverso un contratto con diritti e doveri”.
Grillo: “Non c’è grande opera pubblica che mancherà di essere rivalutata”
Anche il garante dei 5 stelle Beppe Grillo ha deciso di intervenire nel dibattito con un post pubblicato sul suo blog personale. Il comico, originario di Genova, esprime il suo dolore per la tragedia che ha colpito la città e al tempo stesso risponde a chi lo ha messo sotto accusa per aver solidarizzato in passato con i comitati No Gronda (la grande opera che avrebbe dovuto ridisegnare il traffico in città).
“La Superba”, si legge in riferimento alla sua città, “è tagliata in due, in cielo volano gli elicotteri dei Vigili del Fuoco e del 118, che stanno operando in condizioni estremamente difficili e pericolose. La rapidità del loro intervento è fondamentale. Ancora più rapidi, per natura, gli sciacalli già volteggiavano nel cielo delle parole. Parole nauseanti, al 90% inutili. E’ difficilissimo rispondere a questa gente, che nel tempo ha trasformato in pettegolezzo macabro un mestiere (informare) che era nobile. Spesso richiedeva un grande coraggio”.
Quindi se la prende appunto con gli avversari politici per lui “sciacalli”: “Gli sciacalli sono animali veloci e senza alcuna forma di rispetto, la natura non li ha neppure forgiati belli nel corso dell’evoluzione. A loro non serve essere prestanti per razzolare in mezzo alla morte ed approfittarne”.
crollo ponte morandi genova foto lapresse 2
Grillo ribadisce anche la linea dei 5 stelle al governo: “Non c’è grande opera pubblica che mancherà di essere rivalutata!”. Si tratta di un passaggio fondamentle in giorni in cui si discute, anche tra alleati dell’esecutivo, di come procedere sulla Tav. ” Non c’è pettegolezzo che possa essere ascoltato se non da un altro pettegolo. Io amo Genova, e questo schifo di tirapiedi in cerca d’autore mi ha infastidito nel profondo. Proprio quel viadotto e tutta l’infinita serie di revisioni a costi esorbitanti, esitato comunque nel crollo, nella tragedia: un pugno nello stomaco al futuro della città. Proprio quello stesso viadotto era una grande opera pubblica. Era malata alla nascita, e proprio mentre siamo sgomenti a contemplare il suo disastro, esito triste e muto di una gestione dissennata, gli sciacalli colpiscono esattamente lì”.
m5s la favoletta del ponte che crollaIl post rimosso ieri dal blog di Beppe Grillo
E conclude: “La motivazione a rivalutare tutti questi mostri potenziali è ancora più forte oggi. Revisionare queste mangiatoie, rivalutare anche quei gioielli che verranno costruiti con i soldi della gente e che alla gente devono restare. Non sono uso a rispondere agli schiavi dei rapaci, ma questa volta non posso evitarlo. Noi rivedremo tutti questi ‘progetti’. Che da anni e decenni stanno lì, come se fossero scritti con l’inchiostro simpatico. Destinati, dopo l’opportuna spartitoria stagionatura politica, ad essere costruiti male e di fretta. Oppure con infinita lentezza come la SA-RC. Insomma, sento che devo rispondere agli sciacalli, devo rispolverare un’ascia di guerra che non avrei mai pensato di riconsiderare: noi rivedremo quei progetti dissennati, fermeremo questa ininterrotta serie di obbrobri pericolosi e, agli sciacalli, non resta che un vaffanculo a mille decibel. Contemplando questo orrore sono ancora più convinto che le grandi opere pubbliche dalla carta al mondo reale devono essere riviste: tutte. La concessione a operatori così dissennati della nostra viabilità va revocata e restituita allo Stato“.
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