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Federico Garau per ilgiornale.it
L'esperienza di Mario Draghi come premier non ha fatto in tempo a cominciare che già arriva la notizia di furiosi scontro all'interno del suo governo.
Troppe le anime all'interno della fazione che appoggia l'ex presidente della Bce. L'ordinanza del riconfermato ministro della Salute Roberto Speranza non va proprio giù alla compagine leghista, che non perdona all'esponente di Articolo Uno la decisione di tenere gli impianti sciistici chiusi fino al 5 di marzo.
Una delibera, quella dell'attuale titolare del dicastero della Salute, arrivata in seguito alle raccomandazioni del Cts e che ha di fatto inferto l'ennesimo brutto colpo ai titolari degli impianti sciistici, i quali attendevano il via libera per il 15 di febbraio.
Non è tardata ad arrivare la risposta della Lega, che ha duramente attaccato la decisione del ministro Speranza. Ed ora è scontro all'interno del nuovo governo, con il neo ministro del Turismo Massimo Garavaglia, rappresentante del Carroccio, arrivato a scagliarsi senza mezzi termini contro il collega in diretta tv. In collegamento con l’emittenteTelenuovo, Garavaglia ha condannato l'ordinanza del ministro Speranza, spiegando che in essa è"mancato il rispetto per i lavoratori della montagna. Per l’Italia serve un modello buono, come quello del Veneto".
“Non entro nel merito del metodo, ma non può funzionare così”, ha dichiarato l'esponente della Lega. “Invece del bonus monopattino, parliamo di incentivi per chi lavora in montagna. Non si deve parlare di turismo, ma di industria del turismo. Il ministero del Turismo è stata una richiesta esplicita di Salvini. Soddisfatti che Draghi l’abbia accolta”.
Questa convivenza forzata con i partiti appartenenti all'area di sinistra sembra dunque partire in salita, come era del resto prevedibile.“La montagna è stata dimenticata, non è arrivato nulla se non qualche briciola”, ha proseguito Garavaglia, come riportato da Huffington post. “Per ripartire servono due cose fondamentali: finalmente programmazione, non si può sapere il giorno prima cosa si fa il giorno dopo, e poi lavorare per mantenere la competitività del nostro sistema montagna. Quindi bisogna usare i soldi del Recovery per fare investimenti mirati, per ripartire alla grande come la nostra montagna sa fare”.
"C'è stato un danno provocato dalla scelta del Governo e i danni vanno indennizzati, non bisogna parlare di ristori, bisogna parlare di indennizzo quando si reca un danno", ha poi precisato Garavaglia nel corso di una conferenza stampa tenuta a Palazzo Lombardia, come riferito da Mianews. "Era importante capire l'entità del danno e dare risposte subito già nel prossimo decreto ristori.
Le prime risposte devono essere già essere nel testo del decreto e non in sede di conversione con gli emendamenti, altrimenti si perde altro tempo. Sicuramente nel prossimo decreto una quota andrà per la montagna, alla luce di quello che è successo penso che sarà una quota importante, ma sarà ovviamente oggetto di discussione in particolare al Mef, non credo ci saranno però problemi a capire l'entità del danno", ha concluso.
giancarlo giorgetti massimo garavagliagaravaglia
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