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Paolo Mastrolilli per “la Stampa”
Gli avversari del presidente Obama lo denunciano come il progetto di costruire la più grande banca dati segreta sugli americani, allo scopo di discriminarli su basi razziali; i suoi sostenitori rispondono che si tratta solo del tentativo di conoscere meglio la società degli Stati Uniti, in modo da superare le discriminazioni che già la affliggono.
Parliamo della raccolta di informazioni in corso al Department of Housing and Urban Development, alla Federal Housing Finance Agency, al Consumer Financial Protection Bureau, all’Office of Minority and Women Inclusion, e al Civil Rights Data Collection Project del Department of Education.
Due versioni opposte
Secondo il «New York Post», il tabloid di Rupert Murdoch che l’ha rivelata, si tratta di un’operazione finalizzata a penalizzare i bianchi. Il ministero dell’Urbanistica, in sostanza, vuole sapere dove abitano gli americani e in quali condizioni, per individuare i casi di segregazione e superarli. Vuole sapere dove ci sono concentrazioni di abitanti non bianchi superiori al 50%, e quale accesso hanno a servizi basilari come i trasporti e le buone scuole. Se emergono situazioni discriminatorie, il governo cercherà di intervenire per mitigarle, sviluppando progetti per l’edilizia popolare in quartieri migliori.
La Federal Housing Finance Agency e il Consumer Financial Protection Bureau hanno invece lo scopo di raccogliere informazioni su mutui, prestiti e finanziamenti vari, per verificare se questi strumenti vengono negati ai membri delle minoranze.
L’Office of Minority and Women Inclusion cerca i dati sull’occupazione, per scoprire se ci sono aziende dove i non bianchi non vengono assunti a causa dei pregiudizi razziali, mentre il ministero dell’Istruzione vuole capire se il sistema scolastico punisce o penalizza in maniera sproporzionata gli studenti neri, ispanici, o di altri gruppi penalizzati.
Privacy violata
Secondo i conservatori tutto questo punta costruire un apparato da Grande Fratello, che nel migliore dei casi violerà la privacy degli americani, e nel peggiore li discriminerà su base razziale al contrario. L’amministrazione invece la vede come una iniziativa necessaria proprio a conoscere meglio la situazione, e sanare le discriminazioni già esistenti contro le minoranze.
Un nuovo passo che dimostra la determinazione ritrovata da Obama di essere un presidente «transformational», ossia capace di trasformare gli Stati Uniti in maniera storica e sul lungo termine. Il secondo atto del suo mandato, in sostanza, che dall’Iran ai matrimoni gay punta a centrare tutti gli obiettivi di riforma mancati nei primi sei anni di amministrazione.
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