DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Paolo Valentino per il “Corriere della Sera”
vadim krasikov e zelimkhan khangoshvili 2
«Fu terrorismo di Stato», orchestrato dai servizi del Cremlino, l'assassinio di un rifugiato ceceno in un parco al centro di Berlino, avvenuto nell'estate del 2019. Più di due anni dopo il delitto, la Corte d'Assise della capitale tedesca ha condannato all'ergastolo Vadim Krasikov, un cittadino russo di 50 anni arrivato in città sotto falso nome, in realtà un agente del Fsb, il servizio segreto interno della Russia.
La sentenza ha già innescato una nuova crisi diplomatica tra Mosca e Berlino. L'ambasciatore della Federazione russa in Germania Sergeij Nechaev l'ha definita «un atto ostile, che non rimarrà privo di conseguenze».
Secondo il diplomatico, «anche la tempistica della decisione non è casuale, poiché dimostra che qualcuno interessato acché il dialogo tra la Russia e il nuovo governo tedesco sia difficile sin dall'inizio».
il processo contro vadim krasikov 2
La risposta del governo federale è stata immediata. Poche ore dopo la sentenza, Nechaev è stato convocato all'Auswärtigesamt, dove la neoministra degli Esteri, Annalena Baerbock, gli ha comunicato che due addetti dell'ambasciata sono stati dichiarati «persona non grata» e devono immediatamente lasciare il territorio tedesco.
vadim krasikov e zelimkhan khangoshvili 1
I due funzionari avrebbero assicurato al killer la logistica e le coperture necessarie. Altri due diplomatici russi erano già stati espulsi nel 2019, in relazione all'omicidio. Il 23 agosto 2019 l'assassino arrivò in bicicletta. In pieno giorno, nel frequentatissimo Tiergarten, sparò tre colpi sul bersaglio, colpendolo a morte.
zelimkhan khangoshvili ex militare ceceno 1
La vittima era un georgiano quarantenne, che dal 2016 aveva cercato asilo nella capitale tedesca, ma che l'intelligence moscovita considerava un terrorista perché aveva combattuto con i ribelli ceceni.
zelimkhan khangoshvili ex militare ceceno 2
Il killer pochi minuti dopo il delitto venne catturato ancora all'interno del parco. Aveva appena gettato nel fiume la pistola col silenziatore e gli abiti usati per travestirsi, che però furono ripescati.
zelimkhan khangoshvili ex militare ceceno 3
Nel dispositivo di sentenza, la Corte ha indicato chiaramente nell'intelligence del Cremlino il mandante dell'omicidio, respingendo la tesi della difesa che aveva contestato le prove presentate dall'accusa, a cominciare dalla vera identità dell'accusato.
il processo contro vadim krasikov 1
La decisione di eliminare a Berlino il profugo georgiano, che Putin ha più volte pubblicamente definito un «bandito» e un «assassino», sarebbe stata presa un paio di mesi prima a Mosca e il killer era stato provvisto di un falso passaporto.
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Durante il dibattimento, l'imputato ha sempre detto di chiamarsi Vadim Sokolov, di essere un ingegnere edile e di non avere alcun tipo di rapporto con le autorità statali russe.
Secondo la procura invece, il suo nome è Vadim Krasikov, arrivato il giorno prima dell'attacco a Berlino con visto turistico. Senza un basista, è stata la tesi dell'accusa, non sarebbe stato possibile organizzare l'attentato. E la base era proprio nella missione diplomatica russa.
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Dopo la condanna, il killer rimane temporaneamente in carcere a Berlino, dove sin dal suo arresto è tenuto isolato per ragioni di sicurezza. Ha una settimana per fare appello. Se la condanna dovesse diventare definitiva, verrebbe scelta un'altra prigione.
Secondo fonti della Procura, in teoria l'imputato potrebbe scontare una parte della pena in Germania, per poi essere trasferito in Russia, dove presumibilmente verrebbe accolto da eroe. Molto dipenderà dalla bussola dei rapporti diplomatici tra i due Paesi. Che al momento segna tempesta.
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