TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A…
1. BIDEN CONCEDE LA GRAZIA AL FIGLIO “PERSEGUITANO HUNTER PER COLPIRE ME”
Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”
https://www.repubblica.it/esteri/2024/12/03/news/biden_grazia_figlio_hunter-423805261/
Alla fine ha prevalso l’angoscia del padre, davanti alla certezza di vedere il figlio già tossicodipendente in prigione, sulla promessa solenne fatta all’America di non interferire con la giustizia.
La decisione presa da Joe Biden di graziare Hunter però non si esaurirà nell’annuncio di domenica sera. Difficilmente impedirà altre inchieste sugli affari della famiglia; giustifica per certi versi gli argomenti usati da Trump per difendere se stesso dai processi; e forse aiuta la conferma dei collaboratori più controversi come Bondi e Patel, nominati per vendicarsi e usare l’apparato giudiziario come arma politica.
Hunter […] Era stato incriminato per aver mentito sull’uso di droghe nella domanda per acquistare armi, e per evasione fiscale, anche se poi aveva pagato gli arretrati con la penale. Su di lui poi pesava l’ombra di aver sfruttato la carica del padre nel 2014, per ottenere un posto nel consiglio di amministrazione della compagnia energetica ucraina Burisma, pagato 50.000 dollari al mese. Aveva raggiunto un accordo per evitare i processi, ammettendo alcune responsabilità, ma un giudice nominato dai repubblicani lo aveva rifiutato. Così era finito in tribunale e condannato.
Joe aveva promesso di non perdonarlo, ma durante la festa di Thanksgiving trascorsa con la famiglia a Nuntucket ha deciso che salvare il figlio era più importante di mantenere la parola. Lo ha fatto dicendo di sperare che «gli americani comprendano perché un padre e un presidente giunga a questa decisione». Poi però l’ha giustificata attaccando il sistema, che secondo lui «l’ha preso di mira solo perché è mio figlio, e ciò è sbagliato. […]. Cercando di distruggere lui, hanno provato a distruggere me […]. Quando è troppo è troppo ».
joe biden con la seconda moglie jill, i figli hunter e beau e la figlia ashley
Quindi ha graziato il figlio non solo per i due reati delle condanne, ma anche per tutti quelli che potrebbe aver commesso dal 2014 ad oggi, legati ad esempio a Burisma.
Trump ha subito tuonato che è «un abuso della giustizia», chiedendo il perdono per gli assalitori del Congresso il 6 gennaio 2021. Anche alcuni democratici, come il governatore del Colorado Polis, hanno criticato il presidente. John Dean, l’accusatore di Nixon nel Watergate, ha suggerito a Biden di graziare pure Trump e i suoi nemici, in modo da chiudere il ciclo delle vendette.
Il problema è che Joe ha usato argomenti simili a Donald, ossia la politicizzazione della giustizia, per giustificare la sua scelta. […] Così Biden sembra giustificare le accuse del successore di essere vittima di una caccia alle streghe, e i perdoni che aveva dato a collaboratori come Bannon, Manafort, Flynn. Proteggendo Hunter per dieci anni, poi, alimenta i sospetti che abbia fatto altro in cui il padre sia coinvolto, tipo l’affare Burisma […].
DONALD TRUMP - COMIZIO CAPITOL HILL
2. L’INCUBO DEM DEL BARATTO CON I RIVOLTOSI DI CAPITOL HILL
Estratto dell’articolo di Maurizio Molinari per “la Repubblica”
[…] Con la decisione di garantire un “perdono completo” a Hunter, il presidente americano […] spiana la strada a Trump per fare altrettanto nei confronti dei responsabili dell’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021.
[…] Non ci sono altri precedenti simili nella Storia moderna degli Stati Uniti ed il messaggio è inequivocabile: Hunter Biden non viene perdonato solo per i reati in Delaware relativi al porto d’armi […] e per i reati sull’evasione fiscale di cui ha ammesso la colpevolezza a Los Angeles, ma per qualsiasi altra infrazione della legge, incluso il sospetto di aver abusato della posizione del padre allora vicepresidente quando nell’aprile 2014 entrò nel board della società energetica ucraina Burisma Holdings.
Se a questo aggiungiamo il fatto che Biden ha smentito se stesso, avendo sempre assicurato che non avrebbe perdonato Hunter, non è difficile comprendere l’irritazione e il disappunto con cui i leader dem al Congresso hanno reagito al passo inatteso.
Tenendo presente il fatto che Biden lo ha compiuto anche all’indomani del Giorno del Ringraziamento, trascorso nella casa di famiglia proprio in compagnia del figlio fonte di così tanti imbarazzi da gettare un’ombra sulla sua eredità politica.
donald trump joe biden - vignetta by osho
Ma non è tutto perché ciò che più inquieta i democratici è la possibilità che la scelta di Biden ponga le premesse affinché Trump la ripeta, subito dopo l’insediamento alla Casa Bianca, a favore dei cittadini condannati o sotto processo per aver partecipato all’assalto a Capitol Hill.
Le parole pronunciate da Trump nel commentare il perdono per Hunter sono infatti un rimprovero al presidente uscente per aver “dimenticato” proprio i responsabili del più grave atto mai avvenuto nei confronti del Congresso, che Trump continua a definire “ostaggi”.
Tre dei quali sono stati già condannati a pesanti pene detentive, due dei quali per “cospirazione sediziosa”. Oltre a circa un migliaio di “patrioti” ancora sotto processo per altri reati.
Se a tutto ciò aggiungiamo la coincidenza di tempi fra la decisione di Biden e la nomina del nuovo capo dell’Fbi Kash Patel, da sempre contrario alla composizione giudiziaria delle pendenze di Hunter, si arriva a comprendere cosa suggerisce il tam tam di Washington: la Casa Bianca ha temuto che Hunter potesse finire in prigione e il presidente dicendo “ora basta” è corso ai ripari, anche al prezzo di smentire se stesso e spianare la strada al perdono “totale” di chi diede l’assalto al Congresso.
Anche perché Trump, durante il suo primo mandato, ha già firmato dei perdoni “politici” nei confronti di suoi ex collaboratori ed alleati: da Steve Bannon a Roger Stone, da Paul Manafort a Michael Flynn.
Ecco perché il governatore democratico del Colorado, Jared Polis, accusa Biden di «aver posto la sua famiglia prima della nazione», creando «un precedente negativo che potrebbe essere abusato da successivi presidenti».
[...]
DEVON ARCHER CON JOE E HUNTER BIDEN barack obama joe hunter biden
donald trump durante l assalto al congresso il video alla commissione d inchiesta 3donald trump 1manifestanti pro trump provano a fare irruzione al capitol museumfoto di joe biden sul cellulare di hunter
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