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“MAMMA LA TURCO!” - GRILLO CORRE IN SOCCORSO DELLA POVERA RAGGI E S'ATTACCA A LIVIA TURCO: “SALVIAMO ROMA DA LEI E DAI LANZICHENECCHI PIDDINI” - DOPO LA SOSPENSIONE, IL SINDACO DI PARMA PIZZAROTTI FRIGNA: “PER ME UN LIMBO INSOPPORTABILE”

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Annalisa Cuzzocrea per “la Repubblica”

LIVIA TURCO GRILLOLIVIA TURCO GRILLO

 

Un attacco tardivo e scomposto dal blog a Livia Turco, indicata come possibile assessore da Roberto Giachetti e ritenuta colpevole - dal Movimento 5 Stelle - di aver fatto sei legislature e avere un vitalizio. Un’uscita comunicativa bizzarra: l’annuncio, da parte di Virginia Raggi, di una giunta rivoluzionaria in caso di vittoria a Roma.

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Giunta di cui però si conoscono ancora solo i nomi degli assessorati (nove più quello a tempo alle partecipate), non quelli di chi sarà chiamato a guidarli. Un crowdfunding continuo e incessante: sotto ogni post di Facebook, del blog, su ogni volantino o video on line c’è l’invito a donare quel che si può.

 

Negli ultimi giorni, nel Movimento, l’euforia scattata dopo i primi sondaggi si è trasformata in nervosismo. «Salviamo Roma dalla Turco e dai lanzichenecchi piddini», titolava ieri il blog. Sulla foto dell’ex ministro una frase stampata: «Mamma la Turco!». Poi un post sulla sua prima legislatura ai tempi di De Mita e Andreotti, «una liquidazione di 241mila euro e un vitalizio di 6000 al mese».

 

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L’impresa è a un passo: arrivare primi nella capitale e strappare il ballottaggio è considerata la battaglia epocale del Movimento. Ma la faccenda della sospensione di Federico Pizzarotti a Parma (decisa, secondo la linea ufficiale, dal garante Beppe Grillo) ha reso tutto più difficile.

 

VIRGINIA RAGGI SERVE LA PIZZAVIRGINIA RAGGI SERVE LA PIZZA

Ha distratto dal lavoro sul territorio, ha dato un colpo all’immagine di una forza che si dice pronta ad amministrare le grandi città. «Sono in un limbo insopportabile - ha detto ieri il sindaco di Parma - dopo il primo turno manderò un ricordino». Non è disposto a farsi congelare, Pizzarotti. Non oltre il 6 giugno.

 

Grillo è distante. A Milano, durante l’ultimo spettacolo di un tour comico che non ha riempito i teatri, non ha fatto alcun accenno alla campagna elettorale (deludendo i parlamentari che ci stanno lavorando e lo stesso candidato Gianluca Corrado). A Bologna, dal fedelissimo Max Bugani, potrebbe fare un salto - di passaggio - domani pomeriggio. Non sul palco però. Per Roma ha preparato un video. Non ha ceduto a chi, più sentimentale di altri, gli aveva chiesto: «Ripensaci. È troppo importante. Devi esserci tu».

 

Solo un anno fa era con Gianroberto Casaleggio a guidare la marcia per il reddito di cittadinanza Perugia-Assisi. Alla testa di quei “ragazzi” che ora manda soli sui palchi. Finita la tournée, il capo politico del Movimento (così recita lo statuto depositato) respira e sta a guardare. Per tornare in campo ci saranno quasi certamente i ballottaggi. A meno che non decida di dare ancora forfait. E aprire ufficialmente un’altra storia.

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