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EMILIA ADDIO! - GRILLO OSSERVA DA LONTANO IL DISSOLVIMENTO DEI 5 STELLE. PENSA DI INVIARE UNO DEI SUOI ''MESSAGGI'' ANCHE SE È RASSEGNATO: LA LEADERSHIP DI DI MAIO È IN CRISI, ANCHE PERCHÉ IL MINISTRO DEGLI ESTERI NON HA IL TEMPO DI FARE IL CAPO POLITICO DI UN PARTITO - LE ALTERNATIVE COMUNQUE NON CI SONO (PIÙ). FICO SI È SECCATO E DIBBA VA IN IRAN. A QUESTO PUNTO TANTO VALE NON PRESENTARSI IN EMILIA...
DAGONEWS
Il dissolvimento dei 5 Stelle è come certi incidenti stradali da cui non riesci a distogliere lo sguardo. Da lontano lo osserva Beppe Grillo, che in questi giorni deciderà se intervenire con una delle sue ''botte'' che in passato hanno ringalluzzito la sempre più sparuta base e placato i riottosi parlamentari.
Il fondatore sapeva che la leadership di Di Maio non avrebbe tenuto con il passare del tempo, soprattutto ora che è ministro degli Esteri e ha davvero poco tempo da dedicare al suo ruolo di capo politico del M5S. Esempio plastico c'è stato lunedì, quando Giggino ha passato giusto 25 minuti al Consiglio europeo dei ministri degli Esteri prima di tornare a Roma.
Ahilui, Beppone non ha alternative all'orizzonte, e non può sostituirlo con nessuno. Fico non intende rinunciare al prestigiosissimo ruolo di Presidente della Camera (quando gli ricapita?) e ha perso gran parte della sua allure politica. Che gli derivava dal suo essere il pontiere ideale per un'alleanza col Pd. Invece poi il governo l'hanno fatto direttamente Renzi e Grillo, e la famosa ''fronda de sinistra'' del M5S ha visto invece consolidarsi il potere dell'entourage di Giggino.
Di Battista, oltre agli attuali problemi familiari e all'imminente partenza per l'Iran, ha capito che la sua figura non può che essere marginale nell'attuale scenario politico e spera sempre di essere l'uomo della reconquista grillina se mai il Movimento esisterà ancora.
A questo punto, tanto vale non presentarsi in Emilia-Romagna e offrire al Pd un patto di desistenza su Bonaccini, per avere un credito da riscuotere in un secondo momento ed evitare ulteriori figuracce. Resta il problema di un governo che dipende dai nervi di alcuni grillini, in particolare degli anti-Di Maio.
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