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Francesco Semprini per "La Stampa"
Proprio mentre al Palazzo di Vetro Ban Ki-moon prendeva la parola, a pochi isolati di distanza Bill Clinton dava il via alla contro-Assemblea generale, quella della «Global Initiative». Ben inteso, non che la kermesse dell'ex presidente sia antagonista a quella delle Nazioni Unite, anzi, per certi versi sono complementari. Ma il clima è alleggerito dal bon-ton istituzionale e rende, a volte, contenuti e risultati più accattivanti. Come è accaduto ieri al simposio inaugurale «Mobilizing for Impact», il quale ha decretato che «le donne sono la soluzione alle crisi attuali», siano esse politiche o economiche.
Sul palco ci sono Christine Lagarde, direttore del Fmi, Sheryl Sandberg, guru di Facebook, Khalida Brohi, attivista pachistana, e un Bono Vox in gran spolvero. In attesa dell'arrivo di Clinton sul palco, il leader degli U2 si cimenta in una spigolosa imitazione dell'ex presidente, due minuti di voce e mimica che travolgono la «ballroom» dell'Hilton. «Me ne rendo conto, è facile prendermi in giro», replica Bill. L'inizio è sprint, a dispetto di chi quest'anno, reputava sotto tono la manifestazione.
Poi la domanda di rito: «Come mobilitarsi per contrastare le crisi?». «Occorre investire nelle donne e ricordare che le donne devono avere ruoli di leadership e responsabilità », risponde a caldo Sandberg che cita ad esempio Hillary, «il nostro miglior testimonial». E rivolgendosi a Chelsea, presente in sala, le chiede di «lottare per la causa». à l'assist perfetto al clan politico dei Clinton, quest'anno il programma della kermesse vede Bill, Hillary e Chelsea più volte assieme sul palco.
La novità è la figlia dell'ex presidente, che i genitori lanciano nelle veste di nuova stella della Fondazione di famiglia, anche se l'obiettivo ultimo sembra essere il 2016 con la possibile candidatura dell'ex First Lady alla Casa Bianca. «Viviamo in un mondo dalle diverse sfaccettature culturali, - prosegue la super manager di Facebook - ma una cosa sembra accomunare i popoli dei quattro angoli del Pianeta, ovvero la convinzione che gli uomini sono leader naturali e loro devono comandare».
Ma c'è anche una società civile che accomuna tutto il Pianeta nella ricerca di un cambiamento, racconta la giovane Khalida, fondatrice di «Giving Women Wings in Pakistan». «Vengo dal Baluchistan, una regione non facile per certi versi, ma posso dire che da me, come altrove, ci sono tante persone che mi hanno sostenuto, questo conta».
Bono, leader degli U2, spiega che dedicarsi ai meno fortunati non significa solo raccogliere fondi per acquistare medicinali, ma «sensibilizzare governi, istituzioni e imprese», e in questo le donne hanno un ruolo speciale. «La crisi lo ha dimostrato, quando c'è un'emergenza banche, fondi e governi vengono presi in mano dalle donne, ma quando la paura è passata queste vengono messe da parte», sferza Lagarde che parafrasando una celebre frase di Clinton «It's the economy, stupid», mette in guardia: «It's the education, stupid». «Con più donne alla guida - chiude Sandberg - si avrebbe un mondo più pacifico, un'economia più produttiva e famiglie più felici». Firmato «Hillary 2016».
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