FACCIO UNA COSA “DI SINISTRA” - L’AVEVA PROMESSO IN CAMPAGNA ELETTORALE E L’HA FATTO: NON APPENA ARRIVATO ALL’ELISEO HOLLANDE HA RIABBASSATO L’ETÀ DELLA PENSIONE A SESSANT’ANNI PER QUELLI CHE HANNO COMINCIATO A LAVORARE MOLTO GIOVANI - NESSUNA SUPER-RIFORMA: SI PARLA DI PICCOLI NUMERI (110 MILA PERSONE PER IL 2013) MA È UNO SMACCO SIMBOLICO A SARKOZY CHE AVEVA FATTO DELLA RIFORMA DEL WELFARE IL SUO FIORE ALL’OCCHIELLO…

Alberto Mattioli per "la Stampa"

Atre giorni dal primo turno delle legislative, François Hollande rispetta una promessa fatta in campagna elettorale. Dopo aver detto cose di sinistra, ieri è passato all'azione e ne ha fatta una: riabbassare l'età dell'età della pensione a 60 anni, dopo che Nicolas Sarkozy l'aveva alzata. Però quella di Sarkò fu una riforma, questa di Hollande è una controriformetta: la novità riguarda solo i lavoratori che hanno cominciato a lavorare molto giovani, per il 2013 non più di 110 mila persone.

Tant'è: Hollande l'aveva promesso e ieri l'ha fatto. Dal Consiglio dei ministri sono uscite confermate le indiscrezioni che già circolavano. Il decreto entrerà in vigore il 1° novembre. Tecnicamente, si tratta di estendere il dispositivo detto «carriere lunghe», finora applicato a chi aveva iniziato a lavorare a 17 anni o meno, anche a chi ha cominciato a 18 e a 19. Per loro sarà possibile andare in pensione a 60 anni, fermo restando l'obbligo di avere 41 anni di contributi. E il governo ha deciso di abbuonare due trimestri ad altrettante categorie: i disoccupati e le madri.

Secondo Marisol Touraine, ministra degli Affari sociali, il costo del provvedimento è relativamente basso: 1,1 miliardi di euro nel 2013, che saliranno progressivamente a tre nel ‘17. «La riforma giura Touraine - è interamente finanziata». Si provvederà con un aumento dei contributi dello 0,2%, metà a carico del lavoratore e metà del datore di lavoro.

Il significato della mossa è però politico. La riforma delle pensioni è il fiore all'occhiello di Sarkozy, che per realizzarla pagò un prezzo alto in termini di consenso, proteste e tensioni sociali. La controriforma che tocca centomila persone è più che simbolica, ma di certo non è radicale. Però, spiega la portavoce del governo, Najat Vallaud-Belkacem, «era indispensabile per correggere un'ingiustizia».

 

HOLLANDE E SARKOZYHOLLANDE FOTOGRAFATO DA RAYMOND DEPARDONNICOLAS SARKOZY FOTOGRAFATO DA PHILIPPE WARRIN SARKOZY E HOLLANDE GIOCANO A CALCIO