RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
EX PREMIER GB TRUSS PERDE IL SUO SEGGIO CHE VA AL LABOUR
(ANSA) - La ex premier britannica conservatrice Liz Truss ha perso il suo seggio nella circoscrizione di South West Norfolk, mentre alle ultime elezioni nel 2019 aveva ottenuto una maggioranza di oltre 26.000 voti. Truss, che aveva guidato il governo Tory nel 2022 per poche settimane soltanto, è stata battuta dei laburisti per 630 voti.
VOTO GB, OTTO MINISTRI GOVERNO HANNO PERSO IL SEGGIO
rishi sunak dopo la sconfitta alle elezioni
(ANSA) - Otto ministri del governo britannico hanno perso il seggio alle elezioni per il rinnovo della Camera dei Comuni. Secondo il Guardian non sono stati confermati Penny Mordaunt (leader della Camera dei Comuni), Alex Chalk (Giustizia), Grant Shapps (Difesa), Gillian Keegan (Istruzione), Simon Hart (Segretario parlamentare al Tesoro), Michelle Donelan (Segretario di Stato per la scienza), Lucy Frazer (Segretario di Stato per la cultura), Johnny Mercer (Veterani).
LA LUNGA DISFATTA DEI TORY I QUATTORDICI ANNI DI GOVERNI CHE HANNO IMPOVERITO IL REGNO
Estratto dell’articolo di Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”
«La Gran Bretagna è un posto migliore dove vivere rispetto al 2010», quando i conservatori andarono al potere: lo ha detto domenica scorsa Rishi Sunak, ma chiaramente era rimasto solo lui a crederci […]. […] la verità è che 14 anni di governo Tory hanno portato Londra sull’orlo della bancarotta: in senso letterale, ma anche […] morale.
Il partito che era stato di Churchill e Thatcher era tornato alla guida del Paese dopo la lunga stagione del New Labour: ma, come sogghignarono i laburisti imboccando la porta di uscita, «non c’era più rimasto un soldo».
E allora l’esecutivo guidato da David Cameron, per far fronte alle devastanti conseguenze della crisi finanziaria globale del 2007-08, si lanciò in un programma di austerità selvaggia per riportare ordine nei conti pubblici.
I risultati si soffrono ancora oggi: se allora erano 40 mila le persone costrette a ricorrere alla distribuzione di cibo, ora sono oltre tre milioni. A causa delle privazioni, l’aspettativa di vita si è accorciata di sei mesi e perfino i bambini sono diventati un po’ più bassi rispetto a quelli di altri Paesi.
I tagli al welfare hanno spinto sotto la soglia di povertà le famiglie con più di due figli, che si sono viste negate gli assegni sociali. E si potrebbe continuare. Ma a essere demolito è stato in primo luogo il settore pubblico. Il sistema sanitario, che per gli inglesi è il surrogato della religione, è praticamente al collasso: le liste di attesa negli ospedali sono infinite, la gente muore nei pronto soccorso e provare a prenotare una visita con un medico di base equivale a giocare alla lotteria.
Le scuole cadono letteralmente a pezzi […], mentre le carceri sono così sovraffollate che si vedono costretti a mettere i detenuti in libertà in anticipo. Nessuno ripara le strade e a farsi il bagno al mare o al lago si rischia di morire, tanto le acque sono inquinate.
Anche l’economia ne ha risentito: dopo la crisi finanziaria la crescita britannica è stata catatonica a causa della bassa produttività, frutto degli scarsi investimenti. E così il debito pubblico […] è passato dal 70 al 90% del Pil. Le paghe ristagnano e tutti ricorrono agli scioperi a raffica: dagli insegnanti ai medici, dai conducenti di treni e metropolitana fino agli avvocati.
Però, dal punto di vista politico, il lascito più gravido di conseguenze è ovviamente la Brexit. Cameron indisse il referendum nel 2016, convinto di vincerlo e di mettere così a tacere gli euroscettici del suo partito: un boomerang che gli è tornato in piena faccia e dalla cui mazzata sono ancora tutti tramortiti.
[…] Sparito di scena Cameron, l’inetta Theresa May è stata disfatta dalla sua incapacità a portare a casa un accordo con Bruxelles. Il suo successore Boris Johnson ci è riuscito, ma è stato travolto dalla sua impossibilità a essere qualcosa di più che un intrattenitore geniale. Boris ha trascinato i conservatori e la nazione tutta nel discredito: un mentitore seriale, uno spregiatore delle istituzioni che caracollava da uno scandalo all’altro.
Ma chi è venuta dopo di lui, ossia Liz Truss, ha compiuto l’impresa di fare pure peggio: i suoi tagli alle tasse senza coperture hanno portato la Gran Bretagna per qualche giorno sull’orlo dell’insolvenza finanziaria. Sunak è riuscito a recuperare la credibilità dei mercati, ma non ha potuto sollevarsi oltre la caratura del giovane sottosegretario ambizioso.
Nulla da ricordare, dunque, di questi 14 anni? Non proprio.
boris johnson volodymyr zelensky 6
Cameron ha introdotto i matrimoni gay (cosa notevole, per un governo di destra); Johnson durante il Covid ha attuato il più rapido e ampio programma di vaccinazione al mondo fra i grandi Paesi e soprattutto è stato il paladino del sostegno internazionale all’Ucraina (una scelta che veniva da lontano: già 10 anni fa Londra aveva cominciato ad armare e addestrare le forze di Kiev, una mossa che si è rivelata provvidenziale per negare il successo alla prima offensiva russa); gli studenti britannici continuano ad avere ottimi risultati nei test internazionali; […] la disoccupazione si è dimezzata […]. Ma dopo quasi tre lustri, la Gran Bretagna esce rimpicciolita dal lungo regno dei Tory.
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