FLASH! - FERMI TUTTI: NON E' VERO CHE LA MELONA NON CONTA NIENTE AL PUNTO DI ESSERE RELEGATA…
Alessandra Ghisleri per “La Stampa”
ITALIA INGHILTERRA - SERGIO MATTARELLA A WEMBLEY
Il nostro Presidente Sergio Mattarella ha giurato il 3 febbraio 2015 e il 3 agosto prossimo inizierà quello che viene definito il «semestre bianco», o ultimi 6 mesi di mandato presidenziale in cui secondo l'articolo 88 della Costituzione il Capo dello Stato non può esercitare la facoltà di sciogliere le Camere.
Nella cristallizzazione della situazione tutti i partiti saranno più liberi di esercitare le massime pressioni e le loro sollecitazioni perché non esposti al rischio di elezioni anticipate. Il tutto a «bocce ferme».
Ma quale Paese si presenta all'alba del semestre bianco? Al 31 luglio più di 32 milioni di italiani hanno compiuto il loro ciclo vaccinale, pari al 54,4% della popolazione. Il 10,6% invece è in attesa della seconda dose. Quindi contando anche il monodose e i pre-infettati che hanno ricevuto una sola dose possiamo affermare che il 64,2% della popolazione italiana è parzialmente protetto (fonte: Governo.it - report vaccini).
roma vaccinazione anti covid 19 per i maturandi
Interrogati settimanalmente sugli argomenti inerenti la pandemia, nelle nostre rilevazioni emerge un 7,0%-9,0% di persone convinte a non vaccinarsi e un 5,0%-7,0% di «scettici», coloro che sono ancora indecisi ma orientati a non farsi inoculare il vaccino. Il che ci porta a calcolare che ci siano tra i 6 e gli 8 milioni di italiani maggiorenni che rimangono ancora restii all’immunizzazione.
I motivi principali che portano a questo stallo risiedono principalmente nelle possibili conseguenze future ed effetti collaterali sul proprio organismo di un vaccino di nuova generazione o su cui molto si è discusso in maniera troppo spesso discordante.
coronavirus vaccinazione nella caserma militare bersaglieri garibaldi a caserta
Per questo risulta molto complicato convincere gli scettici a immunizzarsi, proprio perché molte parole, forse troppe, sono state spese sui vaccini e sui diversi brand in ogni direzione, mettendo in seria difficoltà le doti comprensive dell'intera popolazione.
A tutto questo dobbiamo aggiungere un buon 10,0% (comunque in calo con l'entrata in scena del Green Pass) della popolazione, assolutamente non refrattario al vaccino ma convinto di attendere l'immunizzazione degli altri per raggiungere la propria senza puntura.
Il lato positivo è che più del 90,0% della popolazione che ha già ricevuto il vaccino, una sola dose o ciclo completo, se tornasse indietro si vaccinerebbe ancora, pur denunciando di aver avuto dei malesseri dopo le inoculazioni, mentre un buon 65,0% dell'intera popolazione sarebbe anche favorevole a una terza dose, qualora fosse necessaria.
Per riassumere, il 71,1% sarebbe favorevole a introdurre il vaccino obbligatorio per il personale scolastico, il 77,2% per il personale sanitario, il 67,4% per il personale dei trasporti pubblici, il 66,8% per il personale delle forze dell'ordine e il 64,8% per il personale degli esercizi pubblici.
Nell'approfondire il significato di queste percentuali si rileva che non emergono importanti differenze di approccio rispetto agli elettorati dei diversi partiti. Infatti anche gli elettori di Lega e Fratelli d'Italia, pur con percentuali al di sotto della media nazionale ma sempre maggioritarie, sono comunque d'accordo con il resto del Paese e i loro governatori Luca Zaia e Massimiliano Fedriga.
Oggi 3 italiani su 4 sono ancora fortemente preoccupati dalla risalita dei contagi (72,4%) e temono di essere contagiati (58,7%), anche tra le fila dei possessori di Green Pass (60,4%).
Il virus, questo male sconosciuto di cui affrontiamo la conoscenza ogni giorno anche attraverso le sue varianti, ha messo a dura prova la tenuta della comunità sotto tutti i punti di vista. «Andrà tutto bene» è stato sostituito in molte situazioni con la parte peggiore del rapporto tra persone, mettendo in primo piano la relazione diretta tra pressioni, sollecitazioni e profitto personale.
Vaccinati e non vaccinati si affrontano nel campo arduo della ricerca scientifica, per la stragrande maggioranza della popolazione appresa attraverso l'informazione dei media e on line. Ognuno di fatto si presenta con la sua opzione già impostata e con un atteggiamento molto rigido sulla possibilità di modificare le sue convinzioni.
Motivare le persone con stimoli materiali funziona bene soprattutto per lavori o impegni automatici, ma se si desidera superare una convinzione ideale o una paura, il rischio è quello di ottenere il risultato contrario.
manifestazioni contro green pass
Oggi è importante calibrare bene gli incentivi per persuadere la popolazione che si dimostra molto più concreta nelle richieste che vanno tutte nella direzione di poter riprendere al più presto una vita «quasi» normale in sicurezza.
Complice anche la calura estiva e il desiderio di vacanza, oggi i cittadini si dimostrano svogliati di fronte a un dibattito politico che sembra essersi incartato sugli abituali dati della pandemia, sulle novità Green Pass e sulla giustizia che hanno sostituito le accese polemiche delle scorse settimane sul ddl Zan e la disputa Conte-Grillo.
SELFIE DI MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI
Gli italiani si mostrano interessati anche ad altro, ad esempio alla riorganizzazione del Sistema Sanitario Nazionale e della Medicina del territorio, alle possibili deroghe alla Cig o a come arginare e prevenire possibili licenziamenti futuri, nonché a essere aggiornati sulle nuove argomentazioni in tema di politica migratoria e sulla possibile - ancora inesistente - condivisione europea nel merito. Insomma le richieste sono molteplici.
GIORGIA MELONI CON MATTEO SALVINI SULLO SFONDO
Le forze politiche, decise a continuare nella parte che si sono assegnate cinque mesi fa, proseguono nel loro percorso di avvicinamento al semestre bianco e quindi al principio delle trattative che culmineranno nel prossimo mese di febbraio.
È lecito attendersi dei fuochi d'artificio parlamentari, cosa che capita puntualmente ogni 7 anni; tuttavia è altrettanto legittimo chiedersi se i rapporti di forza, più che altro elettorali e di attrazione del consenso, muteranno con l'elezione del nuovo Capo dello Stato.
Ad oggi tre partiti sono concentrati tra il 19,0% e il 21,0%: FdI 20.0%, Lega 19.8% e Pd 19.5%. Il M5S segue leggermente in crescita con il 15,5%. Anche Forza Italia cresce di quasi mezzo punto percentuale attestandosi all’8,2%. Azione e Italia Viva oscillano di rilevazione in rilevazione tra il 2,5% e il 4,0%. Tutte le altre formazioni in campo sono oggi al di sotto del 2,0%.
L'Indice di fiducia nei leader mostra alcuni passaggi interessanti. In cima alla graduatoria troviamo l'ex premier Giuseppe Conte (36,7%) in netto calo rispetto al tesoretto di consensi accumulato soprattutto durante il lockdown del 2020.
Matteo Salvini (28,0%), sempre alto nell'indice di fiducia, registra però un -4,6% in 15 giorni e, per la prima volta, viene superato dalla diretta competitor di coalizione Giorgia Meloni (29,8%), ormai anche lei stabilmente sulla soglia del 30,0%.
Distanziato al 21,8% si colloca il segretario del Pd Enrico Letta, seguito da Silvio Berlusconi (19,1%) e da Carlo Calenda (16,2%). Matteo Renzi chiude la classifica con un 7,6% nonostante la sua grande capacità nelle dinamiche parlamentari.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi, con il 53,0% di fiducia, mantiene il primo posto pur avendo perso nell'ultimo mese una buona parte del consenso degli elettori del M5S e della Lega che si è tradotto in una sottrazione di quasi 5 punti percentuali, mentre il governo da lui presieduto si afferma al 46,0% ancora in crescita rispetto alle ultime settimane.
Nei prossimi mesi sarà possibile assistere a un riposizionamento di tutte le forze politiche in campo proprio in vista dell'elezione del nuovo inquilino del Quirinale. Il test delle Amministrative dopo l'estate sarà un'importante prova di «midterm» per offrire un possibile spunto ai partiti per riequilibrare le proprie strategie. E per usare un termine calcistico nell'estate degli Europei, il tempo dell'allenamento sarà terminato e scatterà l'ora della partita. Quella decisiva.
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