DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
1 - MALUMORE NEI 5S: CONTE SBLOCCHI IL «TESORETTO»
Francesco Boezi per "il Giornale"
Fare come tutti gli altri partiti: questa è l'ipotesi più probabile tra quelle rimaste sul tavolo del Movimento 5 Stelle. La normalizzazione può passare da un «tesoretto», che è quello dei fondi delle restituzioni. Dovrebbero essere meno di sette milioni ma c'è pure chi, dinanzi a un caffè informale, parla di circa otto. Si tratta di darsi una struttura, che è assente. L'ultimo giro elettorale è la prova regina: non si può aspirare ai consensi di un partito senza esserlo.
giuseppe conte virginia raggi luigi di maio foto di bacco (7)
Quindi il «tesoretto» può diventare utile. Per fare cosa? Trasformare i rimasugli del grillismo in un partito vero. Per raccogliere consenso servono volti credibili e idee convincenti ma anche altro: come l'organizzazione. Il Movimento ne è privo, perché pensava che bastasse il web. Dopo una sfilza di batoste, più di qualcuno vorrebbe edificare una base per garantire l'esistenza delle altezze. Ma per farlo serve che Giuseppe Conte sblocchi quei fondi.
BEPPE GRILLO GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO
«Vogliamo vedere e capire un piano d'investimenti»: esordisce un parlamentare grillino, che preferisce restare al coperto. Viene subito nominato il «tesoretto». Conte non ha ancora disposto su quei fondi, ci viene ricordato. Una parte dovrebbe essere devoluta ma una percentuale - dice la fonte - potrebbe coadiuvare la militanza. Del resto, il Movimento non è più protesta e basta. L'entusiasmo degli attivisti sta svanendo giorno dopo giorno: la gente ha smesso di autotassarsi. Ben venga una nomenklatura, allora, con i suoi circoli e i suoi dirigenti. Normalizzazione politica o scomparire: il momento vissuto dagli ex antisistema è tutto qui.
giuseppe conte luigi di maio 2
«Ci si metta nei panni di un iscritto - continua il grillino - che ha montato gazebo per anni in autonomia e poi si è ritrovato in questa situazione: prima con la Lega, ora con il Pd. La verità è che dobbiamo decidere cosa diventare».
Conte vi sta facendo deragliare?
«Non è che Conte come leader sia sbagliato in sé», ci viene specificato. Il discorso verte sulla manovra politica: «Se non c'è più la credibilità per richiamare le parole d'ordine del passato, allora Conte è il leader giusto. Però l'alleanza organica con il Pd non è la soluzione».
Il futuro è un rebus.
«Sciogliamoci pure - insiste la gola profonda - ma dopo aver raggiunto determinati scopi. Se qualcuno dicesse Il Movimento 5 Stelle si deve sciogliere. Ma in cambio avrete un'Italia capofila della transizione ecologica e nella lotta alla corruzione. Io gli direi che va bene perché siamo un movimento biodegradabile».
Sì, è ancora un universo pieno di suggestioni quello dei Cinque stelle. Sui territori per ora non c'è né un partito né un movimento: soltanto il vuoto del contismo. Nei palazzi romani, invece, può circolare una speranza chiamata «tesoretto». La «semina» di Conte può produrre questo raccolto: spogliarsi del poco di originale che è rimasto e diventare un partito. Così fan tutti, verrebbe da dire.
2 - CRIPPA: "ORGANIZZEREMO PRESTO UN CONFRONTO COLLETTIVO PER SPIEGARE E CHIARIRE LE MODALITÀ CON LE QUALI SI ARTICOLERÀ IL NUOVO CORSO"
Emanuele Buzzi per il "Corriere della Sera"
Davide Crippa, i gruppi M5S sono in fermento: c'è chi vi vede troppo appiattiti sul Pd. Beppe Grillo sembra voler andare avanti con l'alleanza, ma non da soci di minoranza dei dem.
«Siamo agli inizi di un nuovo corso che ancora non ha dispiegato tutte le sue potenzialità. Ora bisogna strutturarsi. Non dimentichiamo che il M5S viene da un anno e mezzo di "vacatio" di leadership politica dato che Crimi ha giustamente esercitato il ruolo di reggente. Dobbiamo difendere e rafforzare i temi che da sempre hanno caratterizzato la nostra azione politica, come la transizione ecologica e l'attenzione alla tutela del consumatore, elementi cardine anche della nascita di questo governo e che oggi sono al centro dell'azione dell'esecutivo e del dibattito politico. Basti pensare al tema del costo dell'energia e dell'aumento delle bollette».
A Roma Conte voterà Gualtieri, Raggi resta neutrale.
«A Roma i gruppi locali di M5S e Pd sono in contrapposizione da 8 anni. Conte riconosce il valore di quello che è stato uno dei suoi ministri, ma ha dimostrato di rispettare la comunità del Movimento quando ha affermato che gli elettori non sono "pacchi postali"».
Conte nel mirino di alcuni 5 Stelle: è colpa sua il risultato elettorale deludente?
«No, come potrebbe mai esserlo, si è insediato praticamente a partita elettorale chiusa. E comunque ha portato avanti una campagna elettorale molto impegnativa».
C'è chi sostiene che Raggi voglia dar vita a una corrente. Lei smentisce. Il ruolo della sindaca può diventare un problema?
«Per me Virginia è una risorsa, parlare di correnti significa utilizzare categorie del passato. Sono certo saprà dare il suo contributo al rilancio dell'azione politica del M5S».
Nel gruppo ci sono voci di un addio di 20-30 deputati.
«Organizzeremo presto un confronto collettivo, utile anche per spiegare e chiarire le modalità con le quali si articolerà il nuovo corso. Poi, ha detto bene, sono "voci"».
GIUSEPPE CONTE ROBERTO GUALTIERI DIMARTEDI
Si parla anche della sua sostituzione come capogruppo.
«Guardi, questa cosa l'ho letta solo sui giornali. Sono concentrato sul lavoro da fare, abbiamo mesi impegnativi davanti, con molti appuntamenti delicati che richiedono massimo impegno e un lavoro attento, anche in vista della legge di Bilancio da approvare a fine anno».
I critici dicono che il M5S non stia incidendo per nulla nell'azione di governo.
«Non è vero. Nell'ultima Nadef, sono presenti tante battaglie del M5S, a cominciare dal Superbonus del 110 per cento. Abbiamo inserito la tutela dell'ambiente tra i principi fondamentali della Costituzione. Siamo stati decisivi anche per modificare la riforma della Giustizia. È chiaro, poi, che in una maggioranza così vasta e variegata, che richiede la mediazione tra più anime, si incide proporzionalmente».
GIUSEPPE CONTE PAOLO GENTILONI ROBERTO GUALTIERI
È d'accordo con Grillo sui tamponi gratis per i non vaccinati? I dem sono contrari «Premetto che sono stato contagiato e sono vaccinato e si deve proseguire con la campagna. Detto questo c'è il tema della tutela dei lavoratori in un contesto in cui non c'è un obbligo vaccinale. Una risposta può essere agire modulando il costo dei tamponi in base al reddito dei lavoratori, per non lasciare nessuno indietro. Evitiamo che il manager paghi tanto quanto l'operaio».
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