italiani sequestrati in libia -

MOLTI, MALEDETTI E SUBITO – LA CORSA DEI NOSTRI SERVIZI SEGRETI A LIBERARE AL PIÙ PRESTO, CON TANTO DI RISCATTO, I QUATTRO TECNICI RAPITI IN LIBIA – LO SCOPO È DI EVITARE CHE LA BANDA LOCALE CHE LI HA IN MANO LI RIVENDA ALL’ISIS – LA RABBIA DI RENZI PER IL FATTO CHE I QUATTRO NON AVESSERO SCORTA PRIVATA - GENTILONI BLA-BLA: SERVE SOLO A DARE INTERVISTE

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RENZIRENZI

DAGONEWS

 

Corsa contro il tempo per i servizi segreti italiani in Libia. La convinzione delle nostre “barbe finte” è che i quattro tecnici della Bonatti di Parma siano nelle mani di una banda locale di basso profilo che nelle prossime ore tenterà di rivendere gli ostaggi all’Isis.

 

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Per questo motivo l’Aise sta cercando di intervenire prima e sarebbe pronta a pagare il riscatto alla banda, anche se ovviamente lo negherà sempre e comunque, com’è normale che sia.

 

La vicenda preoccupa molto Palazzo Chigi e qui si segnala la grande arrabbiatura di Matteo Renzi, quando gli hanno detto che i quattro tecnici petroliferi non godevano di alcuna protezione privata, come invece è la norma per tutti i lavoratori di paesi occidentali. “Sono matti”, è stata l’esclamazione del premier quando ha saputo della cosa.

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E tanto per restare in tema di Esteri, il premier spaccone è alquanto deluso dal suo ministro Paolo Gentiloni, accusato di parlare molto e concludere poco. La mossa positiva che gli viene riconosciuta è quella di aver affidato le chiavi della Farnesina a Elisabetta Belloni, ma il ministro viene giudicato un peso piuma inservibile, buono solo a dare interviste. 

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