
DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO…
“IL GOVERNO DI ISRAELE HA PERSO RAGIONE E UMANITÀ” - IL LENTO RISVEGLIO DI GUIDO CROSETTO CHE, DOPO MESI DI MASSACRI A GAZA, NON PUÒ PIÙ IGNORARE IL PIANO DI NETANYAHU: “QUEL CHE STA ACCADENDO È INACCETTABILE. LA LEGITTIMA DIFESA NON CONVINCE PIÙ. SIAMO DI FRONTE A UN PROGETTO DI SEGNO DIVERSO: LA CONQUISTA DI UN TERRITORIO STRANIERO METTENDO IN CONTO UNA CATASTROFE UMANITARIA. UN CONTO È LIBERARE GAZA DA HAMAS, UN CONTO DAI PALESTINESI. BISOGNA TROVARE IL MODO DI FAR RAGIONARE NETANYAHU” - "GIUSEPPI" CONTE TUONA: “MA FINORA DOVE SIETE STATI? LE PAROLE VALGONO ZERO…”
GUIDO CROSETTO “IL GOVERNO DI ISRAELE HA PERSO RAGIONE E UMANITÀ COMBATTERE I TERRORISTI NON È PIÙ UNA SCUSA”
Estratto dell’articolo di Alessandro De Angelis per “la Stampa”
Appena iniziata l'intervista, Guido Crosetto riceve un messaggio: «Ministro buongiorno. Per info: AirDrop Gaza. Lanciati 16 CDS da circa 800KG l'uno per un totale di 12.800KG. Velivolo appena atterrato».
Lo legge col tono di chi ne ha fatto una questione di principio. Da giorni sta coordinando e seguendo in prima persona l'invio degli aiuti a Gaza: «Quel che sta accadendo – ci dice – è inaccettabile.
Non siamo di fronte a una operazione militare con danni collaterali, ma alla pura negazione del diritto e dei valori fondanti della nostra civiltà. Noi siamo impegnati sul fronte degli aiuti umanitari, ma oltre alla condanna bisogna ora trovare il modo per obbligare Netanyahu a ragionare».
GIORGIA MELONI - BENJAMIN NETANYAHU
Non sembra. Ha appena dichiarato che l'occupazione è il modo migliore per "liberare" Gaza.
«Un conto è liberare Gaza da Hamas, un conto dai palestinesi. La prima si può chiamare liberazione. Cacciare invece un popolo dalla sua terra è ben altro, e il termine usato mi pare del tutto improprio».
Uno strumento di pressione potrebbe essere riconoscere lo Stato di Palestina. È un segnale politico, o no?
GUIDO CROSETTO GIORGIA MELONI - FOTO LAPRESSE
«No, perché quello Stato non c'è e riconoscere uno Stato che non c'è rischia di trasformarsi solo in una provocazione politica in un mondo che muore di provocazioni. Va costruito un percorso per attuare la storica risoluzione Onu dei "due popoli, due Stati", difendendo il diritto della Palestina ad esistere e avere uno Stato e quello di Israele a vivere in sicurezza, il che significa che va, al contempo, estirpato il terrorismo di Hamas».
Tra un po', però, un popolo sarà raso al suolo… Ma perché nessun governo europeo prende un treno per Gaza come per Kiev?
«Perché troverebbe come interlocutore un governo, quello di Israele, che non è disposto a dialogare perché ha assunto una linea fondamentalista e integralista. La legittima difesa di una democrazia di fronte a un terribile attacco terroristico subito non convince più. Siamo di fronte a un progetto di segno diverso: la conquista di un territorio straniero mettendo in conto una catastrofe umanitaria».
Se, come pare, Netanyahu non si ferma, quel percorso di cui parlava è pura teoria. Non pensa che sia venuto il momento che la comunità internazionale si ponga il problema delle sanzioni?
guido crosetto foto mezzelani gmt 306
« […] vanno prese delle decisioni che obblighino Netanyahu a ragionare. E non sarebbe una mossa contro Israele, ma un modo per salvare quel popolo da un governo che ha perso ragione e umanità. Bisogna sempre distinguere i governi dagli Stati e dai popoli come dalle religioni che professano. Vale per Netanyahu, vale per Putin, i cui metodi, ormai, pericolosamente si assomigliano».
A proposito, Putin ha dichiarato che l'accordo scaturito dal vertice di Londra è un volantino nazista.
«Oramai vedo che i vertici del Cremlino utilizzano questo termine con una frequenza quotidiana. Denota una familiarità che insospettisce».
Cosa vi aspettate ora sull'Ucraina dopo il vertice di Londra?
«L'Europa ha espresso la posizione tenuta con convinzione in questi tre anni. È la posizione del diritto internazionale, quella per cui non si può imporre nulla a uno Stato sovrano ingiustamente invaso, ma toccherà ad esso decidere il perimetro accettabile di una trattativa di pace».
Dice il vicepresidente JD Vance: "L'accordo non renderà felici né Mosca né Kiev".
«[…] La realpolitik impone una flessibilità che, però, ovviamente, non può essere sinonimo di pura annessione di territori. Il quantum di flessibilità non può essere imposto all'Ucraina contro la sua volontà. […]».
Per come sta prendendo forma, il vertice in Alaska è un incontro su Zelensky e non "con" Zelensky. Per poi dire: ingoia il rospo sennò sei tu che non vuoi la pace.
«[…] Non c'è accordo possibile senza il coinvolgimento e la firma dell'Ucraina».
È chiaro che Trump fa di tutto per dimostrare che l'Europa non è in gioco. Dai dazi alle crisi internazionali.
«Trump fa, semplicemente, Trump. Persegue il suo disegno con estrema coerenza e realismo all'ennesima potenza: sono il più forte e mi gioco la mia forza, in ogni ambito […]».
Vero: però sulla pelle dell'Ucraina e anche dell'Europa. Vuole uno scalpo.
«Trump si muove nel mondo che c'è. Detta brutalmente: se l'Europa avesse un peso rilevante, da superpotenza, sarebbe stato costretto a muoversi diversamente. E, invece, l'Europa ha costruito le condizioni per essere un attore politico scarsamente rilevante. Ogni nazione continua ad avere la sua politica estera, militare, economica. E ci sono tanti leader nazionali, anche piuttosto ripiegati ognuno dentro il proprio orizzonte domestico».
[…]
Se viene meno l'appoggio americano, l'Europa è pronta ad assumersi le sue responsabilità?
«L'Europa ha il dovere di assumersi le sue responsabilità, che si raggiunga o no un accordo in Alaska. E ha il dovere di continuare a sostenere Kiev, come ha fatto finora, fino a che non ci saranno le condizioni che Zelensky, come dicevamo, sceglierà di accettare. Alcuni Stati, che più percepiscono la minaccia russa, come i baltici, la Polonia e la Germania, si sono assunti grandi responsabilità».
E l'Italia?
«Abbiamo fatto, con coerenza e senza tentennamenti, quello che abbiamo potuto. La differenza, rispetto agli altri, non riguarda tanto il governo, ma il "sistema Paese" nel suo complesso. Rispetto ad altre nazioni si fa fatica a condividere il dato di fondo. E cioè che aiutare l'Ucraina significa aiutare se stessi e la propria sicurezza. Da noi non c'è limite alla demagogia politica, pur di prendersi la scena. La disgrazia più grande, in tempi così gravi e difficili».
VOLODYMYR ZELENSKY VLADIMIR PUTIN
Qui c'è un punto politico. Le posizioni italiane su Kiev (sostegno a Zelensky) e su Gaza (no all'occupazione) entrano in conflitto con la linea di Trump. Siete pronti a scegliere tra Europa e Trump?
«Ogni nazione è sovrana. E noi non ci svegliamo la mattina pensando se ciò che facciamo è giusto o sbagliato in base a ciò che pensa Trump. L'occupazione di Gaza è inaccettabile e pericolosa, nei suoi effetti di destabilizzazione epocale dell'area. Lo diciamo in base alle nostre convinzioni e a una nostra idea autonoma di interesse nazionale. Un Mediterraneo destabilizzato è un danno enorme per l'Europa».
MO: CONTE A CROSETTO, 'CHIACCHIERE STANNO A ZERO, DIMOSTRATE NEI FATTI CHE VI SIETE PENTITI'
(Adnkronos) - ''Le parole senza comportamenti conseguenti valgono poco. E di certo non bastano a ripulirsi la coscienza. Dopo 22 mesi, il Ministro Crosetto dice che il Governo di Israele "ha perso ragione e umanità" e che "vanno prese delle decisioni che obblighino Netanyahu a ragionare".
Bene, finalmente. Ma finora dove siete stati? Dov'eravate mentre era in corso di svolgimento un genocidio, con oltre 60mila palestinesi trucidati, tra cui 18mila bambini? Dove eravate mentre sistematicamente venivano uccisi giornalisti e reporter - ancora oggi - tutti scomodi testimoni di questa carneficina?''. Così sui social il presidente del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte.
''Dopo 22 mesi Crosetto scopre che il Governo ''amico'' di Netanyahu ha perso la bussola, ha calpestato qualsiasi principio di umanità. E adesso, che anche lui ha capito quello che tutti gli italiani in buona fede e l'intero mondo hanno compreso da un pezzo, che succede? Che il nostro Governo va in pari con la propria coscienza? Che il silenzio complice a cui abbiamo sin qui assistito viene compensato e se mai cancellato da queste parole?
Ministro Crosetto, innanzitutto, inviti Meloni a esprimersi chiaramente e a prendere le distanze dalle azioni del suo amico Netanyahu. Ma soprattutto dimostrate nei fatti che davvero vi siete pentiti della ignobile copertura politica e militare che fin qui avete offerto a un Governo genocida: strappate il memorandum per la cooperazione militare tuttora in corso, disponete con l'Europa l'embargo totale di tutte le forniture militari per e da Israele, adottate sanzioni economiche contro Netanyahu e i suoi sodali''. ''Di fronte - conclude Conte - al dramma umanitario più grande del nostro tempo le chiacchiere stanno a zero, Ministro''.
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