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Intervista di Andrea Montanari a Luca Zaia per "la Repubblica"
Che cosa risponde alla Cei, che vi ha dato dei pezzenti da quattro soldi?
protesta contro i profughi a Treviso
«Io sono cattolico, ma esserlo non significa essere bigotti. rispetto la Chiesa, ma penso che usare termini come piazzisti e altre offese del genere sia prima di tutto un insulto ai cittadini che ci hanno eletto. Che oltretutto qui in Veneto sono quasi tutti fedeli. Ai vescovi che predicano accoglienza, compassione e solidarietà aggiungo: chi è senza peccato scagli la prima pietra».
Che cosa intende dire?
«Chiedo ai vescovi: siete sicuri di aver fatto tutto quello che dovevate fare per i profughi, visto che chiedete agli altri di fare? A Treviso il prefetto aveva chiesto di accogliere i profughi in seminario, ma gli hanno riposto di no, anche se era semi vuoto. li capisco perché due su tre di queste persone non sono profughi e non scappano da guerre. E la Chiesa attacca noi».
Non le sembra che Matteo Salvini abbia esagerato accusando la chiesa di guadagnare sui profughi?
«Non spetta a me fare l' avvocato difensore di Salvini, ma penso che lui si riferisse ad alcune associazioni che sono un importante ingranaggio di questa macchina e non alla Cei, che è un' altra cosa. Mi riferisco a quelle organizzazioni che percepiscono 35 euro per ogni profugo che accolgono».
L' attacco però è partito dalla Cei.
«Quella della Cei è un' altra partita. È una struttura che ci ha sempre osteggiato perché vede tutto solo dalle stanze di Roma e non ascolta i preti di campagna che sono in prima fila. Del resto, anche dentro la Conferenza episcopale abbiamo assistito ad accesi dibattiti da parte di diverse correnti di pensiero».
Cioè?
«Penso che anche in questo caso un atteggiamento più asettico e distaccato da parte degli alti prelati sarebbe stato più rispettoso del pensiero di tutti».
Anche Papa Francesco ha detto che respingere i profughi è un atto di guerra.
«Il Papa è il rappresentante di Dio sulla Terra ed ha sempre ragione. Ma mi rivolgo con rispetto al Santo Padre. Convochi a Roma i preti di campagna in prima linea e non ascolti solo le voci dei vescovi».
«Lui che ci ha saputo sorprendere su tante cose, lo faccia. Vedrà che raccontano le stesse cose che diciamo noi. Forse al Papa nessuno ha spiegato che due su tre non sono profughi».
Sta dicendo che la Conferenza episcopale non dice la verità?
«Il Papa predica il Vangelo e questo è il suo compito. Ma se oggi la Chiesa predica solidarietà per i profughi, sappia che di questo passo molto presto sarà costretta a predicarla nei confronti degli italiani».
In realtà, l' accusa alla Lega è di speculare sull' immigrazione per prendere più voti.
«Ci attaccano perché stiamo ogni giorno insieme alla gente con gli stessi preti che fanno ogni giorno le loro battaglie».
«Non mi sembra che tutte le canoniche siano piene di immigrati. Senza contare che la gran parte di loro non sono nemmeno profughi. Dietro ai numeri di queste tragedie non ci sono solo gli immigrati, ma anche gli italiani. Ma di loro la Chiesa non parla».
Ne è così sicuro?
«Il Veneto è la regione che ha integrato il maggior numero di immigrati. Parlo di 517mila persone che non sono venute qui negli anni con l' Alpitour, ma con i barconi e mezzi di fortuna. Se ora gli stessi veneti dicono basta ci sarà un motivo».
La vostra proposta è solo respingerli?
«Aiutarli a casa loro, come fanno già tanti missionari. L' Africa è più grande dell' Italia, non possiamo accoglierli tutti.
Creiamo un corridoio umanitario e i medici veneti saranno in prima linea».
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