ilaria salis viktor orban

IN CULO A ORBAN! - PERCHÉ ILARIA SALIS È STATA SALVATA DA ALMENO 40 EUROPARLAMENTARI DEL PPE? DAVANTI ALLA SCELTA SE "GRAZIARE" LA SINISTRELLA ITALIANA FARE UN TORTO AL PREMIER UNGHERESE, MOLTI EURODEPUTATI POPOLARI STRANIERI HANNO SCELTO DI FARE UNO SGARBO ALL'AMICO DI PUTIN, NON MANDANDO LA "CACCIATRICE DI NAZISTI" A PROCESSO A BUDAPEST - L'EUROPARLAMENTARE TEDESCO DEL PPE ANDREAS SCHWAB: "È STATO UN VOTO CONTRO ORBÁN PIUTTOSTO CHE A FAVORE DI SALIS. NON POTEVA VINCERE. LA MAGGIORANZA È PREOCCUPATA DA QUEL CHE FA IL GOVERNO UNGHERESE" - LA DELEGAZIONE TEDESCA SI È SPACCATA A METÀ. COMPATTE CONTRO LA REVOCA DELL'IMMUNITA' LE RAPPRESENTANZE DEI PAESI DELL’EST EUROPA...

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SALIS, SÌ (PER UN VOTO) ALL’IMMUNITÀ OLTRE 40 I FRANCHI TIRATORI, È SCONTRO

Estratto dell'articolo di Francesca Basso per il "Corriere della Sera"

 

ilaria salis dopo il voto del parlamento europeo sulla sua immunità

Alza il pugno in alto in segno di vittoria e sorride Ilaria Salis quando la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, annuncia la conferma dell’immunità contro la richiesta del governo ungherese. Ce l’ha fatta per un solo voto: 306 a favore della conferma, 305 per la revoca, 17 gli astenuti.

 

Subito dopo la votazione, fuori dall’Aula, Salis ha detto che «è una vittoria dell’antifascismo, dell’Europa antifascista». E in una nota ha rimarcato come questo sia «un voto per la democrazia, lo stato di diritto e l’antifascismo. Questa decisione dimostra che la resistenza funziona».

 

ilaria salis e l immunita - meme

Ma ha avvertito: «La lotta è tutt’altro che finita. Le minacce permangono e continuare a lottare è essenziale». Il suo destino, in realtà, è stato legato ad altri due voti: quelli per togliere l’immunità al leader dell’opposizione ungherese Péter Magyar (Ppe) e alla socialista ungherese Klára Dobrev. Anche a loro è stata confermata. L’Ungheria va a elezioni in primavera. [...]

 

Il voto segreto rende difficile individuare con certezza le scelte dei deputati, ma il punto di partenza è che il centrosinistra da solo non avrebbe avuto voti sufficienti per sostenere Salis e dunque aveva bisogno della stampella del centrodestra. Tuttavia Ppe, Patrioti, Ecr e Sovranisti avevano dichiarato di essere a favore della revoca. Nel segreto dell’urna è andata diversamente.

ilaria salis alla manifestazione contro il riarmo a roma foto lapresse

 

Ed è per questo che i socialisti avevano chiesto che il voto fosse segreto, a differenza di quelli di Magyar e Dobrev, per i quali i numeri tornavano. Pina Picierno, che è legata a Salis da una profonda amicizia, e Brando Benifei, entrambi del Pd, hanno lavorato con la Sinistra per cercare i voti a sostegno dell’eurodeputata di Avs. Per Picierno «l’Europa non può tollerare zone franche dove lo Stato di diritto viene sospeso».

 

E per Benifei si è trattato di «difendere un processo giusto e non condizionato da pressioni politiche dichiarate e inaccettabili». Il premier ungherese Orbán ha invece accusato Bruxelles di «proteggere i suoi».

 

giorgia meloni viktor orban

Basandosi sugli altri voti palesi della seduta di ieri, si può stimare che nel centrodestra ci sia stata almeno una quarantina di franchi tiratori. Premesso che il numero preciso dei presenti si potrà ottenere solo oggi (ma non rivelerà chi ha partecipato al voto per Salis), i votanti ieri per altre decisioni sono stati 650.

 

Quindi 22 eurodeputati presenti in Aula hanno deciso di non esprimersi su Salis. Nelle altre votazioni i gruppi contrari alla conferma della revoca hanno visto 347 partecipanti, da cui si ricavano i 42 franchi tiratori. Nel dettaglio: Ppe (173), Patrioti (79), Ecr (73) e Sovranisti (22). Nel centrosinistra i presenti sono stati 274: S&d 120 (su 136), Renew 68 (su 75), Verdi 47 (su 53) e Sinistra 39 (su 46).

 

ILARIA SALIS DIETRO LE SBARRE - IMMAGINE GENERATA DALL'IA

Secondo diverse ricostruzioni, avrebbero sostenuto Salis deputati del Ppe tedeschi (da qui forse la dichiarazione del deputato ceco), polacchi, ungheresi, greci e ciprioti. Un romeno avrebbe deciso appena quindici minuti prima del voto di sostenere Salis. Il Ppe nega defezioni, così come gli altri gruppi. Fratelli d’Italia esclude che sia stato qualcuno dei propri e il copresidente dell’Ecr Procaccini parla di «voto che umilia l’Italia». [...]

 

"DUBBI NEL PARTITO MA IL LEADER UNGHERESE NON POTEVA VINCERE"

Estratto dell'articolo di Claudio Tito per "la Repubblica"

 

andreas schwab

«Il voto è segreto. E per me rimane segreto. Quindi non posso e non voglio dire come ho votato». Andreas Schwab è un eurodeputato tedesco del Ppe. Il suo partito in Germania è la Cdu, non esattamente un estremista di sinistra. Ed è considerato molto vicino al capogruppo popolare, Manfred Weber. E quando gli viene chiesto se fosse espresso per confermare l'immunità a Ilaria Salis non si trincera dietro la posizione ufficiale del suo gruppo ma preferisce ricordare che il regolamento prevede la segretezza del voto.

 

Però può confermare che i dubbi nel suo gruppo erano tanti.

«Certo che c'erano tanti dubbi. tanti colleghi ne avevano».

 

Si riferisce a tutti i "colleghi" o a quelli del Ppe?

meloni orban

«Ad esempio gli ungheresi erano inzialmente i più duri perché non volevano fornire pretesti a Orbán. Ma poi sapevano anche sarebbe stata una vittoria per lui. I polacchi anche hanno sollevato molti dubbi».

 

Perché?

«Anche io penso che Salis non si sia comportata bene. E con lei non ho nulla a che spartire dal punto di vista politico. Ma è stato chiaro, e i colleghi polacchi lo hanno sottolineato in diverse circostanze, che il trattamento riservato a lei non fosse stato corretto».

 

Dal dibattito interno al Ppe, lei ha avuto la sensazione che anche i deputati di Forza Italia coltivassero qualche dubbio?

viktor orban giorgia meloni - foto lapresse

«Non lo so. Però posso dire che molti hanno anche scelto in base alla nazionalità. Non posso escludere che questo sia capitato anche per i colleghi italiani».

 

Quindi non c'era la piena convinzione tra tutti voi di revocare l'immunità.

«È vero che ne abbiamo discusso molto»,

 

Questo è stato un voto soprattutto contro Orbán piuttosto che a favore di Salis?

«È così al 100 per cento. La maggioranza è preoccupata da quel che fa il governo ungherese. Però ci tengo a precisare che la linea ufficiale del Ppe era per revocare l'immunità. I socialisti di S&D erano invece per mantenerla». [...]