DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
1. UCRAINA: SCHOLZ, HO CHIESTO A XI DI PREMERE SU MOSCA PERCHÉ PUTIN METTA FINE A GUERRA
(Adnkronos) - "La parola della Cina ha un peso in Russia. Ho quindi chiesto al presidente Xi di influenzare la Russia affinché Putin ponga finalmente fine alla sua folle campagna, ritiri le sue truppe e metta fine a questa terribile guerra". Lo scrive su X il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che a Pechino ha incontrato oggi il presidente cinese Xi Jinping.
2. XI PRESENTA A SCHOLZ I 4 PRINCIPI SULLA CRISI UCRAINA
olaf scholz xi jinping in cina
(ANSA) - Il presidente cinese Xi Jinping ha proposto quattro principi da seguire per evitare che la crisi ucraina sfugga al controllo e per ripristinare la pace in tempi brevi, nell'incontro avuto a Pechino con il cancelliere tedesco Olaf Scholz.
Il network statale Cctv ha riferito che Xi ha detto di dare priorità al mantenimento di pace e stabilità rispetto a "guadagni egoistici"; al raffreddamento della situazione evitando di aggiungere benzina sul fuoco; alla creazione di condizioni per riprostinare la pace e lo stop all'inasprimento delle tensioni. Infine, la riduzione ulteriore "dell'impatto negativo sull'economia mondiale"
Xi ha avuto "un approfondito scambio di opinioni sulla crisi ucraina con il cancelliere Scholz, sottolineando che sia la Cina sia la Germania si impegnano a rispettare gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite, si oppongono all'uso di armi nucleari o all'attacco a impianti nucleari a uso pacifico, e chiedono sforzi per affrontare adeguatamente la questione della sicurezza alimentare globale e rispettare il diritto umanitario internazionale".
Nelle circostanze attuali, Xi ha osservato che "tutte le parti dovrebbero impegnarsi per un rapido ripristino della pace per evitare che il conflitto si intensifichi e addirittura sfugga al controllo". La Cina "non è coinvolta nella crisi ucraina, ma ha costantemente promosso, a suo modo, i colloqui di pace", ha aggiunto il leader comunista, secondo una nota della diplomazia di Pechino.
Pechino "incoraggia e sostiene tutti gli sforzi che contribuiscono alla risoluzione pacifica della crisi e supporta lo svolgimento, a tempo debito, di una conferenza di pace internazionale riconosciuta sia dalla Russia sia dall'Ucraina e che garantisca l'equa partecipazione di tutte le parti e le discussioni eque su tutti i piani di pace". La Cina, a tal prposito, "manterrà una stretta comunicazione con tutte le parti interessate, compresa la Germania, su questo argomento".
3. XI A SCHOLZ, 'LEGAMI SI SVILUPPERANNO FINCHÉ C'È RISPETTO'
(ANSA) - I legami bilaterali tra Cina e Germania "continueranno a svilupparsi in modo costante finché entrambe le parti si rispetteranno a vicenda e cercheranno un terreno comune pur mantenendo le differenze, imparando gli uni dagli altri e raggiungendo una cooperazione vantaggiosa per tutti". I
Il presidente Xi Jinping, incontrando a Pechino il cancelliere tedesco Olaf Scholz presso la Diaoyutai State Guesthouse, ha detto che "dobbiamo considerare e sviluppare le relazioni bilaterali a tutto tondo da una prospettiva strategica e di lungo termine", in base ai video sulle battute iniziali postati sui social dai media statali cinesi.
xi jinping con una corona d oro
Xi e Scholz hanno fatto anche una passeggiata tra i giardini della Diaoyutai State Guesthouse, a ovest di Pechino, e hanno avuto "uno scambio di opinioni profondo ed esauriente", ha precisato il network statale Cctv. Il presidente cinese, in particolare, ha affermato che la Repubblica popolare "mantiene una politica stabile e coerente nei confronti della Germania e non pone alcuna minaccia alla sicurezza" di Berlino.
Mentre quanto alle ripetute critiche alle esportazioni cinesi di veicoli elettrici, pannelli solari e batterie, Xi ha osservato di ritenere che abbiano "contribuito ad attenuare l'inflazione globale". Le parti, inoltre, hanno discusso anche della crisi in Ucraina e della guerra scatenata dalla Russia
4. SCHOLZ, CON XI DISCUTERÒ DI UNA PACE GIUSTA IN UCRAINA
bilaterale tra olaf scholz e xi jinping
(ANSA) - Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha detto che avrebbe discusso di una "pace giusta" in Ucraina con il presidente cinese Xi Jinping nel bilaterale di oggi a Pechino. "Il mio incontro con il presidente Xi si concentrerà anche su come possiamo contribuire maggiormente a una pace giusta in Ucraina", ha scritto Scholz in un post su X, aggiungendo di ritenere positivo "che ci sia stato un intenso scambio tra i nostri governi dalla mia ultima visita in Cina. Abbiamo molti argomenti di cui discutere".
5. SCHOLZ, 'CON XI PER SOSTEGNO A CONFERENZA PACE SU UCRAINA'
(ANSA) - Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha riferito di aver concordato di sostenere la conferenza di pace promossa dalla Svizzera sull'Ucraina. "Il presidente Xi ed io abbiamo concordato che Cina e Germania vogliono coordinarsi con intensità e positivamente per promuovere l'organizzazione della conferenza di alto livello in Svizzera e di future conferenze internazionali sulla pace", ha scritto Scholz in un post su X.
6. UCRAINA: XI A SCHOLZ, 'NON SIAMO COINVOLTI NELLA GUERRA, SEMPRE PROMOSSO COLLOQUI DI PACE'
(Adnkronos) - La Cina non è coinvolta nella guerra della Russia contro l'Ucraina. A dichiararlo al suo interlocutore, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, è stato il presidente cinese Xi Jinping, nel corso del loro incontro a Pechino. La Cina non è né parte in causa né un partecipante alla crisi ucraina, ha sottolineato, secondo una dichiarazione rilasciata martedì dopo l'incontro tra i due a Pechino. Al contrario, la Cina ha sempre "promosso i colloqui di pace a modo suo", ha dichiarato Xi. Pechino sosterrebbe una conferenza di pace internazionale "a tempo debito", ma Russia e Ucraina dovrebbero accettarla, ha detto il leader cinese.
xi jinping vladimir putin a pechino
7. UCRAINA: SCHOLZ A XI, LA GUERRA HA UN IMPATTO NEGATIVO IN TUTTO IL MONDO
(Adnkronos) - Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, giunto alla sua terza giornata di visita in Cina, ha incontrato a Pechino il presidente Xi Jinping. In una breve dichiarazione rilasciata prima dell'inizio dei colloqui, il capo del governo di Berlino ha citato l'Ucraina, la protezione ambientale e le relazioni commerciali tra i temi in agenda del colloquio.
Nel corso dell'incontro con Xi Scholz ha sottolineato come la guerra in Ucraina abbia un impatto negativo non solo sull'Europa, ma sul mondo intero. "La guerra di aggressione russa contro l'Ucraina e il riarmo della Russia hanno un impatto molto negativo sulla sicurezza in Europa", ha affermato, spiegando che gli effetti della guerra hanno conseguenze dirette per gli interessi che sono al cuore dell'Europa. "Indirettamente - ha quindi argomentato - essi danneggiano l'intero ordine internazionale, perché violano un principio della Carta delle Nazioni Unite: il principio dell'inviolabilità dei confini di uno stato".
"Vorrei discutere con lei oggi di come si possa ulteriormente contribuire al raggiungimento di una giusta pace in Ucraina", ha affermato Scholz, che ha poi chiesto al suo interlocutore una maggiore cooperazione con la Cina in materia di tutela ambientale. "Entrambi i nostri paesi hanno una responsabilità nel proteggere i beni pubblici". Scholz ha infine sostenuto la necessità di un sistema commerciale basato su regole.
Xi ha auspicato una stretta collaborazione tra i due Paesi: "Insieme possiamo infondere maggiore stabilità e sicurezza nel mondo", ha dichiarato il presidente cinese, stando alla traduzione ufficiale.
"Finché ci atterremo ai principi del rispetto reciproco, cercando un terreno comune nonostante le differenze e imparando gli uni dagli altri, le relazioni bilaterali potranno continuare a svilupparsi in modo stabile".
Xi ha affermato che è iniziata una "nuova era di turbolenze e sconvolgimenti", in cui aumenteranno i rischi per tutta l'umanità. "Per risolvere questi problemi, è essenziale che la cooperazione tra le grandi potenze prenda il sopravvento".
8. DA SCHOLZ A MACRON, L’EUROPA IN PRESSING “LA CINA PUÒ TENTARE UNA MEDIAZIONE”
Estratto dell’articolo di Gianluca Modolo per “la Repubblica”
Il copione è sempre lo stesso. Americani ed europei che chiedono alla Cina di esercitare la sua “influenza”. È successo con la guerra di Putin in Ucraina. Succede dopo l’attacco iraniano contro Israele. Lo chiederà oggi a Xi Jinping il cancelliere tedesco Scholz, lo stesso farà ai primi di maggio il presidente francese Macron quando i due si vedranno a Parigi: «Chiederò il suo aiuto per raggiungere una tregua olimpica».
Il problema è che Pechino, nonostante continui a dirsi «profondamente preoccupata » da un’ulteriore escalation in Medio Oriente che danneggerebbe anche i suoi interessi, continua col suo equilibrismo sbilanciato a cercare di stare il più alla larga possibile da una crisi in cui non vuole essere coinvolta direttamente.
Ebrahim Raisi e Mohammed bin Salman
«Massima calma e moderazione» continua a chiedere la diplomazia cinese. Senza condannare esplicitamente però l’attacco iraniano di sabato, come invece aveva fatto due settimane fa dopo il raid in Siria. «Pechino ha visto nell’attacco di Israele al consolato iraniano la causa, quindi è improbabile che condanni l’Iran per la rappresaglia», spiega a Repubblica Yun Sun, direttrice del programma sulla Cina del think tank Stimson Center.
«Per la Cina, se gli Stati Uniti avessero applicato sufficienti pressioni su Israele, non ci sarebbero stati né l’attacco israeliano né la rappresaglia iraniana». Israele si lamenta: «Speravamo in una condanna più forte», dice Yuval Waks, vice capo della missione israeliana in Cina.
[…] Pechino ha intensificato le critiche alle operazioni militari di Israele e al sostegno “di parte” di Washington al suo principale alleato nella regione. […] La minaccia di un conflitto più ampio in una regione in cui Pechino cerca di porsi come attore più influente — specialmente in campo economico — e da cui proviene una parte crescente delle sue importazioni di energia, è certamente motivo di preoccupazione. Le dichiarazioni ufficiali ricalcano però il solito standard: «La Cina invita la comunità internazionale, in particolare i Paesi più influenti, a svolgere un ruolo costruttivo nel mantenere la pace e la stabilità».
Come a dire: il grosso del lavoro spetta a voi. Sul fronte mediorientale la Cina preferisce ancora rimanere in disparte, usando poco la sua influenza sull’Iran. Ma quanta influenza ha veramente Pechino su Teheran? La Cina ha fatto da mediatrice per la normalizzazione delle relazioni tra l’Iran e l’Arabia Saudita; ha fatto entrare Teheran nella Sco e nei Brics; acquista la maggior parte del petrolio iraniano ed è anche un fornitore chiave di armi e attrezzature di sorveglianza per le sue forze di sicurezza.
Ebrahim Raisi e Mohammed bin Salman
Tuttavia, uno sguardo più attento rivela un quadro più complicato. La partnership con la Cina non ha dato i risultati economici che gli iraniani si aspettavano. La Cina sta stringendo legami commerciali molto più profondi con l’Arabia Saudita e gli Stati del Golfo. Per questo è difficile fare leva su ciò per influenzare il comportamento dell’Iran. «È più probabile che Pechino continui a essere l’attore regionale che è stato nell’ultimo decennio: viene in Medio Oriente per commerciare e costruire, non per comandare», scriveva in una recente analisi per l’Atlantic Council Jonathan Fulton. Alzare troppo la voce minerebbe la sua strategia regionale di sviluppare stretti legami economici con tutti. Ciò non toglie che un allargamento della crisi rischi di disfare la tela che Pechino ha tessuto negli anni.
olaf scholz xi jinping in cina
L’economia cinese non si è ancora ripresa del tutto e soffrirebbe molto se il Medio Oriente dovesse precipitare in un conflitto più ampio. Xi è ossessionato dall’ordine e dalla stabilità. E si trova ancora una volta in un equilibrio precario.
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