DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Fabio Amendolara e François De Tonquedec per “la Verità”
Dopo le mascherine cinesi farlocche, che continuano a essere oggetto di sequestri in giro per l' Italia, dal calderone dell' emergenza Covid spuntano anche i ventilatori per terapia intensiva «non conformi ai requisiti di sicurezza previsti dalla normativa vigente».
Un acquisto firmato dall' allora capo della Protezione civile Angelo Borrelliil 13 marzo 2020 (due giorni dopo l' inizio del lockdown), quando la struttura del super commissario non era ancora stata creata ma Domenico Arcuri faceva avanti e indietro dal Dipartimento ministeriale che fa capo alla presidenza del Consiglio dei ministri (verrà formalmente nominato il 18 marzo). E nelle email allegate salta fuori il nome dell' ex premier Massimo D' Alema, che, stando alla comunicazione inviata dal fornitore di Pechino, li avrebbe rassicurati sull' acquisto.
MASSIMO DALEMA SILK ROAD FORUM
La mail, in inglese, la cui traduzione non lascia spazio a equivoci interpretativi, è stata inviata da silkroad_ca@163.com (dell' impresa cinese Silk road global information limited). L' oggetto: «Confirmation contract». Tra gli allegati ci sono le schede tecniche dei ventilatori cinesi denominati Aeonmed Vg70.
«Carissimi», scrive il fornitore,«abbiamo appena ricevuto informazioni dall' onorevole D' Alema Massimo che il vostro governo acquisterà tutti i ventilatori nella lista che ho allegato a questa e-mail. E accettiamo i termini del pagamento che avete concordato. Quindi acquisteremo tutti i 416 set di ventilatori per voi il prima possibile. Grazie per la vostra fiducia in noi. Faremo del nostro meglio per servire i vostri interessi».
MASSIMO DALEMA SILK ROAD FORUM
I destinatari della missiva, parte integrante del contratto registrato con numero di protocollo «Covid/0013734», sono tra gli altri lo stesso Borrelli, Arcuri, il dirigente di Invitalia Roberto Rizzardo (che verrà cooptato nella struttura commissariale come responsabile degli acquisti) e un' altra dipendente della controllata del Mef, quella Silvia Fabrizi che pochi giorni dopo diventerà la prima referente di Mario Benotti e Andrea Tommasi per la famosa maxi fornitura da 801 milioni di mascherine cinesi costata 1,25 miliardi di euro.
In realtà, dalla lettera di commessa, protocollata in uscita il 13 ma datata 14 marzo, emerge che alla fine i ventilatori Aeonmed Vg70 da destinare alle terapie intensive di tutta Italia effettivamente acquistati sono 140. Al loro arrivo il materiale è stato accolto con tanto di inno della Repubblica popolare cinese fatto suonare per l' occasione dal governo italiano.
Negli altri documenti allegati al contratto, come è facile immaginare, il nome di Baffino non compare più. Ma non è la prima volta che la Volpe del Tavoliere si aggira attorno alle faccende pandemiche gestite da Arcuri & Co.
Un mese fa, come svelato da La Verità, si è scoperto che in Puglia D' Alema aveva partecipato a un pranzo speciale finito sotto i riflettori della Guardia di finanza. I commensali: Vittorio Farina, l' uomo degli elenchi telefonici che aveva provato a infilarsi nell' affare delle mascherine (in quel momento cercava un link per incontrare Arcuri e successivamente, come hanno documentato gli investigatori, ci sarebbe riuscito), Roberto De Santis, co-armatore dell' Ikarus, la prima barca a vela dell' ex premier diessino, e il giornalista Luigi Bisignani.
Dal contratto di Borrelli, piazzato sul web con tutti i suoi allegati, ora si apprende che i cinesi lo indicano come l' uomo che li avrebbe informati sulla decisione del governo italiano di accettare la proposta commerciale made in China. Il prezzo per i ventilatori spuntato da Borrelli con la cinese Silk road è di 19.000 euro l' uno: complessivamente la commessa è costata ai contribuenti 2,66 milioni di euro più iva.
E se già a novembre scorso sul sito del ministero della Salute era comparsa una nota della Aeonmed relativa a un problema software di una partita di Vg70, emerso da una segnalazione dell' ospedale tedesco Ludwig Maximilians university, ora il nuovo bug dei ventilatori cinesi emerge da una interrogazione presentata al Consiglio regionale del Lazio da Daniele Giannini (Lega).
Nel documento depositato, il leghista riassume il contenuto di un rapporto «trasmesso dalla Beijing Aeonmed Co Ltd al ministero della Salute» dal quale «risulta che i ventilatori per terapia intensiva Aeonmed Vg70» dotati di una precisa versione software che viene indicata, «non posseggono il sensore di pressione atmosferica incorporato e siano stati immessi sul mercato con istruzioni per l' uso errate, in quanto indicano la presenza di un sensore in realtà assente».
ANGELO BORRELLI ROBERTO SPERANZA GIUSEPPE CONTE
Secondo quanto riportato nell' interrogazione, il 7 aprile 2021 la direzione regionale Salute e integrazione sociosanitaria, recependo una nota ministeriale del 31 marzo scorso, ha chiesto ai direttori generali di Asl, policlinici universitari e Istituti di ricerca, nonché ai referenti tecnici aziendali per l' emergenza Covid 19, «nel caso si rilevasse la presenza dei ventilatori per terapia intensiva Aeonmed Vg70», di «sospendere immediatamente l' uso, in quanto privi del marchio Ce e non conformi ai requisiti di sicurezza previsti dalla normativa vigente».
Proprio come per le mascherine fallate di cui si sta occupando la Procura di Gorizia.
Al momento dell' acquisto dei ventilatori Vg70 nessuno avrebbe accertato l' esistenza della perfetta certificazione del prodotto. E ora bisogna correre ai ripari.
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