DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E…
Patrizio Mannu per il "Corriere della Sera"
ââAridatece l'inchino'' gridano da Ischia; sì, insomma, rivogliono il ââsaluto'' sotto costa delle navi da crociera. Quello tristemente famoso che ha portato la «Concordia» sugli scogli all'Isola del Giglio. E' questo l'appello che il presidente di Federalberghi Ischia Ermanno Mennella e il leader isolano dell'Ascom Marco Bottiglieri hanno inviato al premier Mario Monti. «Vogliamo salvare il turismo crocieristico, nonché il passaggio e l'accosto in sicurezza di navi da crociera e megayacht lungo le coste dell'isola», dicono all'unisono. A loro non va giù il decreto governativo con il quale, appunto dopo il dramma del Giglio, si vietò l'«inchino» sottocosta.
SALUTO ABOLITO
L'11 marzo di quest'anno il ministero dei Trasporti emanò nuove direttive sulla navigazione. All'articolo 1 si legge che «nella fascia di mare che si estende per due miglia marine dai perimetri esterni dei parchi e delle aree protette nazionali, marini e costieri (...), e all'interno dei medesimi perimetri sono vietati la navigazione, l'ancoraggio e la sosta delle navi mercantili adibite al trasporto di merci e passeggeri superiori alle 500 tonnellate di stazza lorda.
(...) l'Autorità marittima competente può disporre, per la fascia esterna ai predetti perimetri, limiti di distanza differenti allo scopo di garantire la sicurezza anche ambientale della navigazione e per l'accesso e l'uscita dai porti». Una normativa che nessuno all'epoca si sognò di contestare, anzi fu fortemente caldeggiata. Oggi qualcuno comincia a pensare che un divieto del genere potrebbe incidere sugli introiti turistici. Anche perché, se è giusto tenere lontano dalle rive le navi da crociera, un po' meno sembra allontanare i maxiyacht, perché in virtù della normativa una nave Costa o Msc è equiparata ad uno yacht di 40 metri.
L'APPELLO A MONTI
«Da alcuni anni - afferma Bottiglieri - Ischia si sta affermando nel mercato crocieristico alla stregua di altre località nazionali ed internazionali, tale attività consente in parte di recuperare la costante diminuzione dei flussi turistici, esercitando una sorta di reciproca propaganda sia per le compagnie di navigazione, sia per la nostra località . Nel solo 2011 sono sbarcati ad Ischia 7.500 croceristi». Secondo Bottiglieri (e Mennella) il decreto «vanifica di fatto tutti gli sforzi operati per rendere appetibile la visita e la sosta sull'isola, comportando la cancellazione di tutti gli accosti programmati per l'anno in corso».
ABRAMOVICH ADDIO
L'isola di Ischia ha tre scali (Ischia porto, Casamicciola, Lacco Ameno) capaci di accogliere yacht di 40 metri (25 posti). Alcuni di queste banchine sono state ormeggio dell'Eclipse, l'imbarcazione del magnate russo Roman Abramovich, padrone del Chelsea; dell'A, di proprietà dell'altro riccone russo Andrey Melnichenko; dell'Enigma, del presidente della banca Barclay. «Non potranno più venire - afferma Bottiglieri - poiché saranno costretti ad ormeggiare a 2 miglia dalla costa, questo prevede il decreto, se non 3 in presenza di un'area protetta, che tra l'altro noi abbiamo».
L'ULTIMO «INCHINO»
Il più recente saluto che Ischia ricordi è proprio quello eseguito dalla Costa «Concordia» il 30 agosto 2010 (magnificato anche dal blog della compagnia di navigazione). Al timone c'era proprio il comandante Francesco Schettino, che governò la nave nel canale di Ischia e Procida, lambendo la spiaggia della Corricella.
TURISMO DA SALVARE
Che tutelare il turismo sia un dovere, lo testimoniano anche i numeri: nella stagione appena passata, i turisti sono stati 3 milioni 360 mila; lasciando sul territorio, in media, 100 euro procapite. I 25 ormeggi per maxiyacht fruttano, fra attività dirette e indirette, 900 mila euro l'anno. Ma molto c'è ancora da fare, soprattutto sull'accoglienza e l'informazione al turista. Ieri sul Corriere del Mezzogiorno un reportage ha testimoniato come sia difficilissimo raggiungere Ischia.
«E' vero - commenta Bottiglieri -. Non esistono indicazioni adeguate. Tutto è lasciato al caso o all'intuizione dei visitatori. Anche ai collegamenti, male organizzati, occorrerebbe mettere mano. Tra l'altro, la stagione turistica è imminente».
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