RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
1 – JUNCKER: ITALIA SBAGLIA DIREZIONE, RISCHIA PROCEDURA
Da www.ansa.it
"Pensiamo che l'Italia si stia muovendo in una direzione sbagliata, quindi dobbiamo prendere decisioni rilevanti in questo campo, ma penso che l'Italia rischia di essere nei prossimi anni nella procedura per i disavanzi eccessivi". Così il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker in un'intervista a Politico.eu.
Secondo Juncker il comportamento dell'Italia non è ancora una minaccia per la stabilità finanziaria dell'Europa.
"Questo problema dell'Italia è un problema serio", ha detto il presidente della Commissione europea. "Non voglio umiliare la Repubblica italiana con dichiarazioni pubbliche, perché ne ho il più grande rispetto per diverse ragioni - ha aggiunto Juncker -, ma riteniamo che si stia muovendo in una direzione sbagliata".
jean claude juncker giuseppe conte 3
"L'Italia è l'Italia e ha i problemi dell'Italia, diversi dai problemi degli altri paesi, ma simili sotto certi aspetti - ha aggiunto Juncker - stiamo introducendo queste misure di flessibilità" e "il riconoscimento delle riforme strutturali, tenendo conto dei problemi dei cicli economici e dei terremoti e di altri problemi", ha precisato Juncker. Il presidente della Commissione ha poi aggiunto: "Ma nessuno in Italia lo sa perché il governo italiano dà l'impressione che la Commissione sia contro il Sud Europa e questo è sbagliato".
"Ho il più alto rispetto per la Gran Bretagna". Così il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker in un'intervista a Politico.eu, che si è poi rammaricato di non aver partecipato alla campagna referendaria sulla Brexit in seguito alla richiesta del Primo Ministro David Cameron. "Quindi non sono intervenuto". Riguardo alla situazione attuale nel Regno Unito e al dibattito sulla leadership conservatrice poi aggiunge: "non mi piace quello che sta succedendo ... Ho l'impressione da mesi che il principale interesse dei politici britannici sia stato quello di trovare un modo per sostituire Theresa May, non trovare un accordo con gli europei". Juncker ha poi ribadito che l'accordo non si rinegozia: "non è un trattato tra Theresa May e Juncker, questo è un trattato tra il Regno Unito e l'Unione europea" e "deve essere rispettato da chiunque sia il prossimo primo ministro britannico". Alla domanda se abbia un nome favorito per il primo ministro britannico dopo May Juncker prende una lunga pausa e poi afferma: "No".
"Non so prevedere il futuro ma non credo che andranno fino in fondo": lo ha detto il vice premier Luigi Di Maio a Rtl in merito alle decisioni dell'Ue sulla procedura di infrazione per l'Italia. "Non credo che l'obiettivo sia andare contro l'Unione Europea, ma di abbassare le tasse e migliorare la condizione degli italiani. Per ottenere quell'obiettivo ci vuole dialogo con la Ue ma anche prese di posizione ferme".
2 – CONTI PUBBLICI, APPOGGIO DEI TECNICI UE ALLA PROCEDURA CONTRO L'ITALIA: "E' GIUSTIFICATA"
Passo tecnico verso l'apertura della procedura d'infrazione sul debito italiano. Il comitato economico e finanziario, cioè gli sherpa dell'Eurogruppo ed Ecofin, hanno adottato l'opinione sul rapporto della Commissione Ue sul debito italiano, approvandone il contenuto.
Il passaggio europeo
Secondo quanto filtra dalle fonti Ue, dunque, si conferma la posizione dell'esecutivo comunitario che ha ritenuto "giustificata" l'apertura di una procedura d'infrazione per deficit eccessivo, nell'ambito del mancato rispetto delle regole sul debito, contro l'Italia.
Resta a questo punto da vedere quale sarà il mandato affidato alla Commissione, se cioè ci sarà uno spiraglio di trattativa per arrivare a un negoziato che - come accaduto nel novembre scorso, nell'ambito della scrittura della Manovra - possa evitare il passo formale verso la messa sotto tutela dell'Italia. Come ricostruito nel fine settimana da Repubblica, Francia e Spagna avrebbero teso la mano a Roma chiedendo di aprire un dialogo con il Belpaese, non riuscendo però a vincere tutte le resistenze degli altri Paesi. Il via formale alla procedura potrebbe arrivare con l'Ecofin in calendario il 9 luglio prossimo.
"Pensiamo che l'Italia si stia muovendo in una direzione sbagliata, quindi dobbiamo prendere decisioni rilevanti in questo campo, ma penso che l'Italia rischia di essere nei prossimi anni nella procedura per i disavanzi eccessivi", ha detto sul punto il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker in un'intervista a Politico.eu. Che Roma sia un pericolo per la stabilità finanziaria dell'Europa? "Non ancora", la risposta del presidente uscente.
La notizia arriva in una giornata densa di appuntamenti per il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, che si è ritrovato a parare i colpi su più fronti. Prima ha ascoltato le preoccupazioni per il governo del Paese e per le tensioni sociali che stanno montando tra gli italiani, raccogliendole all'assemblea biennale di Assonomie, la secolare associazione tra le società per azioni che si occupa di temi economici ad ampio raggio. Poi ha tenuto la sua relazione in Parlamento (Camera e a seguire Senato) per spiegare a che punto è lo scontro con l'Europa sulle finanze pubbliche.
jean claude juncker giuseppe conte
Il ministro garantisce l'impegno a "centrare gli obiettivi" prendendo anche le necessarie contromisure. Spalleggiato dal premier Conte, per il quale lo sforzo per evitare la procedura d'infrazione europea "è massimo". Un impegno che però non contempla la disponibilità a mettere in pista una manovra bis perché sarebbe dannosa per la già fragile economia tricolore.
La relazione alla Camera
Nel primo pomeriggio, Tria ha fatto il punto davanti ai deputati sulla richiesta di procedura d'infrazione avanzata dalla Commissione Ue. Il ministro ha detto che "la Commissione Europea era sostanzialmente tenuta a preparare un rapporto e non è in contrapposizione con l'accordo di fine 2018 con il Governo italiano", che in questa vicenda terrà "un atteggiamento costruttivo" e cercherà "un ragionevole punto di incontro". Per Tria, "arrivare a un compromesso è nell'interesse dell'Italia".
Sui saldi di finanza pubblica, Tria è tornato a ricordare quanto le previsioni siano in evoluzione e che - alla luce dell'andamento delle entrate tributarie - a fine anno il deficit/Pil potrebbe essere al 2,2 invece del 2,4% ad ora preventivato. Poi, dal "minor utilizzo delle risorse previste" per reddito di cittadinanza e quota 100 potrebbe arrivare un risparmio "pari allo 0,07% del Pil (1,2 miliardi di euro, ndr), facendo attestare il deficit al 2,1%, questo senza incidere sui servizi per il welfare". E' interesse del governo - ha spiegato Tria - "normalizzare definitivamente le condizioni del nostro mercato dei titoli di Stato, la cui solidità è fondamentale non solo per i risparmiatori e le istituzioni finanziarie, ma anche e soprattutto per una vera ripresa dell'economia". Per il titolare delle Finanze, il governo "è determinato a perseguire il fondamentale obiettivo di saldo strutturale e ad adottare tutte le cautele e le iniziative funzionali al raggiungimento di tale obiettivo".
Le critiche dell'industria
La giornata di Tria era - come detto - iniziata con l'assemblea di Assonime. Dalla quale erano arrivate forti preoccupazioni. In Italia "sono tornate tensioni politiche esacerbate", ha sottolineato il presidente Innocenzo Cipolletta, nel discorso all'assemblea che lo ha riconfermato presidente per il 2019-2020. "Ci si abitua purtroppo ad atti di razzismo e di prevaricazione, mentre vengono rispolverati slogan e atteggiamenti del periodo più buio del nostro Paese: quello del ventennio fascista che pensavano aver messo definitivamente nei musei della storia", ha aggiunto.
Sulla guida giallo-verde del Paese, Cipolletta ha detto che molte riforme "purtroppo risentono dell'ansia di legiferare e di rovesciare vecchi interventi". La riforma del reddito di cittadinanza, ad esempio, "è stata avviata con una fretta eccessiva e soprattutto senza una preparazione adeguata alle strutture che dovranno attuare quei provvedimenti". Le grandi Spa italiane hanno criticato anche gli altri due principali provvedimenti dell'esecutivo guidato da Conte, presente: il decreto Dignità e quota 100. "Sembrano motivate più dall'obiettivo di contrastare provvedimenti presi da altri governi che da quello di dare un assetto stabile a istituzioni rilevanti per la vita del paese". Una situazione che genera incertezza. Quel che è certo, per Cipolletta, è che i richiami della Ue non sono da prendere sottogamba e che la procedura d'infrazione per deficit è assolutamente da evitare. "Non è tempo per riduzioni della pressione fiscale in disavanzo. Nè è tempo per un aumento della spesa pubblica che, anzi, va ridotta".
Le rassicurazioni
A questa urgenza ha risposto il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, che dal palco dell'assemblea ha garantito che ha rimarcato: "La stabilità finanziaria è un obiettivo imprescindibile". E ha garantito: "Il Governo è determinato a centrare gli obiettivi adottando la dove necessario le iniziative adeguate per il loro raggiungimento", dopo aver ricordato che la riduzione delle tasse è "favorevole alla crescita se perseguita salvaguardando la stabilità finanziaria, il governo è al lavoro e questo spiegheremo alla Commissione europea". Quindi, niente deficit per finanziare le misure.
Anche il premier Giuseppe Conte ha detto che il governo è "massimamente determinato a evitare la procedura d'infrazione". Però non si è detto disposto a fare "manovre bis", che sarebbero "dannose". Il presidente del Consiglio ha chiosato: "L'impegno del Governo è quello di concordare con i partner europei un percorso credibile di riduzione del debito, nel segno della sostenibilità sociale e senza attuare manovre recessive, che sarebbero in contraddizione con l'agenda di rilancio della crescita adottata sin dallo scorso anno".
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