iron dome in funzione contro i missili iraniani a tel aviv benjamin netanyahu ali khamenei

KHAMENEI E NETANYAHU HANNO UNA COSA IN COMUNE: I LORO CITTADINI SONO IN “PARANOIA” – CON LA SCUSA DI DARE LA CACCIA AI PRESUNTI 007 DEL NEMICO, IL REGIME DI TEHERAN STRINGE ANCORA LE MAGLIE DELLA REPRESSIONE E IMBAVAGLIA LA PICCOLA OPPOSIZIONE: ARRESTI, PEDINAMENTI, IMPICCAGIONI – IN ISRAELE LA POPOLAZIONE È SPAVENTATA DAI MISSILI CHE “BUCANO” IL SISTEMA DI DIFESA. E NONOSTANTE L’IMPOPOLARITÀ DI NETANYAHU PER IL MASSACRO A GAZA, IL 70% È FAVOREVOLE ALL’AZIONE CONTRO L’IRAN

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benjamin netanyahu

MEDIA, 'SPIAVA PER ISRAELE, ARRESTATO IN IRAN'

(ANSA) - Cinque persone sono state arrestate in Iran, di cui una con l'accusa di spionaggio per conto di Israele e quattro per aver appoggiato gli attacchi israeliani: lo riporta l'agenzia di stampa Tasmin

 

I DRONI, LE SPIE, I FURGONI ESPLOSIVI LA «PARANOIA» PER IL FRONTE INTERNO

Estratto dell’articolo di Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

 

È il secondo fronte della guerra, quello interno ai due Paesi. Intenso, ricco di colpi di scena ma anche di propaganda. […] I servizi di sicurezza iraniani hanno invitato la popolazione a segnalare comportamenti strani, «chi riceve pacchi la notte», movimenti sospetti di furgoncini.

 

il discorso di ali khamenei dal bunker 2

Qualche media locale, zelante, si è spinto oltre inserendo chi gira «mascherato» o con «visori». È il riflesso di quanto accaduto all’inizio dell’Operazione Rising Lion quando i nuclei del Mossad […] hanno agito «dietro le linee» distruggendo lanciatori e assassinando personalità.

 

A Teheran ritengono che siano ancora attivi, pronti a replicare. E li «vedono» ovunque. Gli «israeliani» si sarebbero fatti assumere da ditte di trasporto […] per poter girare senza problemi con mezzi trasformati in piattaforme per i droni.

 

esplosione vista da un jet di israele operazione rising lion

E sono uscite foto dei pick up, simili a quello che venne impiegato per eliminare il capo del programma nucleare Mohsen Fakrizadeh: nel cassone nascondeva una mitragliatrice «guidata» da remoto.

 

Questa volta, invece, con lo stesso sistema avrebbero usato dei missili anti-carro Spike 2: ecco altre immagini delle posizioni di tiro con le componenti abbandonate. Un’antenna, un treppiede. Possibile che siano stati lo strumento per sparare contro le abitazioni di qualche scienziato.

 

benjamin netanyahu

La versione delle fonti, rilanciata anche da quelle israeliane in modo anonimo, racconta di una missione iniziata a ottobre, con la mobilitazione dei primi team per gestire l’arrivo del materiale: gli ordigni, i piccoli velivoli, apparati di comunicazione. E in seguito per estendere la rete di supporto in attesa di un ordine.

 

[…] Le autorità hanno annunciato l’impiccagione di una spia arrestata nel 2023 (aveva usato un drone), poi una serie di arresti. Una retata in Kurdistan tra presunti collaborazionisti del Mossad, il fermo di individui sorpresi a fotografare edifici, la detenzione di persone che hanno diffuso notizie denigranti o pericolose per la sicurezza interna. […]

 

Operazione Rising Lion - attacco di israele all iran

La caccia allo 007 è anche il pretesto per soffocare ancora qualsiasi forma di opposizione, per imbavagliare quanti non sono allineati con la linea patriottica ribadita da Khamenei.

 

Una posizione condivisa da quella componente della nazione che crede ancora nel regime ma anche da chi difende la sovranità della Repubblica. Tra gli altri sarebbe finito in prigione il rapper dissidente Tommaj Salehi.

 

Gli allarmi sono giustificati da quanto avviene ogni giorno. Tel Aviv ha affermato di aver eliminato il nuovo responsabile del comando di emergenza Alì Shadmani in un luogo che i militari ritenevano fosse segreto e al sicuro.

 

SOSPETTO AGENTE DEL MOSSAD ARRESTATO IN IRAN

Incerta la sorte del generale Sayed Mousavi, neo capo di stato maggiore, anche lui possibile obiettivo di uno strike. Erano entrambi da poco entrati in carica. Sono notizie che alimentano la «paranoia» e tornano utili nella guerra psicologica.

 

Anche in Israele, però, non sottovalutano l’avversario. Lo Shin Bet ha bloccato due cittadini sospettati di collusione con i «guardiani», gli ultimi di una schiera di pedine reclutate in cambio di denaro e disposte a uccidere. […]]

 

2 - ISRAELE CENTRATO L'OSPEDALE IL PAESE ORA HA PAURA PER LE FALLE DI IRON DOME

Estratto dell’articolo di Francesca Caferri per “la Repubblica”

 

beersheva, in israele, colpita da un missile iraniano 8

Sul tetto dell'edificio più vecchio dell'ospedale Soroka, nel cuore di Beersheva, c'è un buco nero. È il segno dell'impatto lasciato ieri mattina dal missile iraniano che l'ha colpito: nessuna vittima, una settantina i feriti, tutti in maniera lieve. Pochi giorni fa la struttura, come tutti gli ospedali di Israele, era stata evacuata e i pazienti trasferiti in locali sotterranei […]. Il danno è stato tutto sommato limitato: ma quel buco nero è la metafora perfetta della situazione in cui si trova oggi Israele.

 

L'attacco partito ieri mattina dall'Iran – 25 i missili lanciati, la maggior parte intercettati, danni a Tel Aviv, Ramat Gan, Holan e Haifa circa 200 i feriti, tutti lievi – ha scosso le certezze dello Stato ebraico, assestando un colpo non solo al sistema di difesa ma anche ai toni trionfalistici con cui, da giorni, anche i commentatori solitamente più critici nei confronti di Benjamin Netayahu salutano la scelta del primo ministro di attaccare l'Iran.

 

mossad israele

[…] Dopo la giornata di ieri, questa certezza non c'è più: non solo perché l'obiettivo è chiaramente civile e dunque nessuno in Israele è autorizzato a sentirsi al sicuro, ma anche perché ad essere colpita è stata una zona del Paese – il deserto del Negev – finora considerata relativamente tranquilla.

 

Beersheva è la capitale del Sud di Israele, dista poco più di mezz'ora di auto dai kibbutz devastatati da Hamas il 7 ottobre 2023 e da Gaza: è distante dal centro del Paese che in questi giorni è stato ripetutamente preso di mira. Non solo: l'ospedale Soroka negli ultimi venti mesi è diventato un punto di riferimento importante tanto per il Sud quanto per tutto Israele: qui sono stati curati i feriti più urgenti del 7 ottobre, qui sono stati trasportati gli ostaggi rilasciati nelle condizioni peggiori.

MEDIORIENTE DI FUOCO - VIGNETTA BY GIANNELLI

 

Benjamin Netanyahu ha giocato su tutto questo nella sua visita alla struttura ieri pomeriggio, sottolineando ancora una volta la necessità di fermare a ogni costo quello che ha più volte definito un «regime criminale»: ennesimo, neanche tanto velato, invito agli Stati Uniti affinché si uniscano a Israele per assestare il colpo finale al programma nucleare iraniano.

 

[…]

 

Qui in Israele i sondaggi continuano a raccontare di un Paese che, nonostante sia in profondissimo disaccordo con il suo primo ministro sulla gestione della guerra a Gaza, è in grande maggioranza (più del 70 per cento) favorevole all'azione contro l'Iran.

 

Ed è disposto per questo a mettere ciò che accade nella Striscia in secondo piano: pochi (ed è inusuale) riferimenti agli ostaggi su stampa e tv, nessuno (ed è purtroppo normale) ai 69 palestinesi uccisi nelle ultime 24 ore secondo i dati del ministero della Salute di Gaza.

 

beersheva, in israele, colpita da un missile iraniano 7

«Netanyahu è riuscito a distogliere la nostra attenzione dai fallimenti del 7 ottobre, dai 53 ostaggi che restano a Gaza, dalla guerra che continua e dai soldati che muoiono, dalle centinaia e dalle migliaia di abitanti di Gaza uccisi ogni settimana e dalla fame di cui soffrono in milioni e dalla morte e distruzione che Israele sta provocando», lamentava ieri Gershon Baskin, attivista per la pace e mediatore che nella prima fase post 7 ottobre ha lavorato direttamente ai negoziati con Hamas.

beersheva, in israele, colpita da un missile iraniano 4Il comandante dei pasdaran Hossein Salami e il capo di Stato Maggiore Mohammad Bagheribeersheva, in israele, colpita da un missile iraniano 5beersheva, in israele, colpita da un missile iraniano 6ali khamenei