DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Danilo Taino per il “Corriere della Sera”
La demolizione di Helmut Kohl è impossibile, per i suoi meriti storici: la riconciliazione definitiva della Germania con la Francia, lo spirito europeista e soprattutto la Riunificazione. Per il resto, però, è ciò a cui i tedeschi stanno assistendo in questi giorni: la riduzione post mortem dello statista a rancori e ripicche meschine.
Da un lato, quello che si può ritenere lo spirito di Kohl negli ultimi anni, non più leader, solo, amareggiato e arrabbiato con il suo Paese: spirito interpretato ora dalla sua vedova, Maike Kohl-Richter, sposata nel 2008. Dall' altro, buona parte del Paese e del mondo politico, stupefatti per quello che sta succedendo.
L' ultima disputa è di domenica scorsa. Il capo degli archivi federali, Michael Hollmann, ha invitato la signora Kohl-Richter a consegnare i documenti del marito riferiti al periodo in cui fu cancelliere (1982-1998): per legge, devono essere analizzati da esperti e quelli che sono d' interesse pubblico andranno all' archivio di Coblenza, gli altri le saranno restituiti.
Fino al 2010, erano rimasti depositati sotto la tutela di una fondazione della Cdu, il partito di Kohl. Nel 2010, però, egli se li riprese e nel testamento li ha affidati solo alla moglie. L' avvocato della quale ora dice che della vicenda si discuterà dopo il funerale. Funerale che è la più triste delle frizioni aperte.
Dopo la morte di Kohl, lo scorso 16 giugno, la vedova Kohl-Richter ha fatto sapere che per volontà del marito non si sarebbe tenuto un funerale di Stato in Germania ma una cerimonia «di Stato» europea, al Parlamento di Strasburgo. E che nell' occasione nessun politico tedesco avrebbe parlato.
Per quanto ritenuta assurda e in qualche modo offensiva per l' intera nazione, la prima richiesta è stata accettata. La seconda no. Il primo luglio, a Strasburgo, parlerà anche Angela Merkel - da Kohl detestata dopo che era stata decisiva nel chiudere la sua carriera politica nel 2000.
La cancelliera è stata aggiunta all' elenco dei leader della Ue che prenderanno la parola - Jean-Claude Juncker, Donald Tusk, Antonio Tajani - insieme al presidente francese Emmanuel Macron e all' ex presidente americano Bill Clinton. Il primo ministro ungherese Viktor Orbán, uno dei maggiori critici di Merkel sulla politica degli immigrati che secondo la vedova avrebbe dovuto intervenire al posto della cancelliera, non parlerà.
È la prima volta che si tiene una cerimonia europea per un uomo di Stato: in teoria una cosa rilevante. Gran parte dei parlamentari tedeschi, non solo della Cdu, sono però rimasti esterrefatti per le iniziative comunicate dalla signora Kohl-Richter. Non dare un saluto ufficiale, nazionale, al padre della Riunificazione a molti sembra inconcepibile.
È che, negli ultimi anni, Kohl detestava quasi tutti i politici tedeschi, a cominciare da Merkel, e contro parecchi di loro covava rancori, compreso l' attuale presidente Frank-Walter Steinmeier che nel 1999 operò affinché l' ormai ex cancelliere venisse indagato in relazione a uno scandalo di finanziamenti. Nella sua carriera, Kohl fu molto spesso sprezzante con chi non condivideva le sue opinioni: sul viale del tramonto questo sdegno si trasformò in livore.
L'Ex cancelliere Helmut Kohl sulla sedia a rotelle cui è costretto per motivi di salute
Lo stesso Walter Kohl, il figlio maggiore dello statista, nato dal primo matrimonio, ha definito «indegno» questo funerale. Lui e il fratello Peter sono rimasti anche senza parole quando hanno saputo che dopo la cerimonia funebre il loro padre sarà sepolto nel cimitero della cattedrale di Speyer, sul Reno, e non al fianco della loro madre Hannelore, che Helmut aveva conosciuto quando lei aveva 15 anni e lui 18, morta sucida nel 2001 dopo essergli stata al fianco tutta la vita.
Un finale che poteva essere grandioso è invece triste. Il monumento al grande statista resterà a lungo. Il monumento di questi giorni al suo ego, si spera, meno.
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