CHIAMATELA TELE-MONTI - L'AGCOM DENUNCIA “DIFFUSI SQUILIBRI” NELLE PRIME SETTIMANE DI CAMPAGNA ELETTORALE: IL PROFESSORE “SOVRAESPOSTO” DILAGA AD OGNI ORA SU TUTTE LE RETI - NEI TG DELLA RAI IL PD PREDOMINA SUL PDL, SU MEDIASET E LA7 SUCCEDE IL CONTRARIO - PENALIZZATI I PICCOLI PARTITI (TRANNE FLI SU TG4 E STUDIO APERTO) CHE RISCHIANO DI PRENDERSELA NEL QUORUM….

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Da "Corriere.it"

Troppo Monti in tv, troppo Pd sulle reti Rai, troppo Pdl sui telegiornali Mediaset. Due settimane di campagna elettorale squilibrata, sin qui quelle rilevate dal Consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, presieduto da Angelo Cardani. Esaminati i dati del monitoraggio televisivo e radiofonico relativi alle due prime settimane della campagna elettorale (24-30 dicembre, 31 dicembre-6 gennaio), il Consiglio sintetizza in una nota l'esistenza di «diffusi squilibri» nella presenza delle forze politiche nei telegiornali nazionali. In particolare, nei tg della Rai si rileva «una sottopresenza del Pdl rispetto al Pd» mentre «una sovraesposizione» di Mario Monti si rileva su tutte le emittenti.

«Una sottopresenza del Pd rispetto al Pdl» viene registrata sui telegiornali Mediaset. «L'Autorità - si legge nella nota - ritiene che lo squilibrio rilevato nella fase di avvio della campagna elettorale, con alcune evidenti punte di criticità particolarmente accentuate nelle edizioni principali dei tg, richiede una netta inversione di tendenza, anche alla luce della piena operatività dei provvedimenti attuativi in materia di par condicio».

IL DETTAGLIO - «Nei tg della Rai - si legge nella nota - si rileva una sottopresenza del Pdl rispetto al Pd (Tg3), una sovraesposizione del Presidente del Consiglio in qualità di soggetto politico (Tg1 e Tg3), una sottopresenza dell'Italia dei Valori, Futuro e Libertà per l'Italia e Lega Nord-Padania (Tg1), una sottopresenza dell'Udc (Tg3); nei tg del gruppo Mediaset si rileva una sottopresenza del Pd rispetto al Pdl (Tg5 e Studio Aperto), una sovraesposizione di Futuro e Libertà per l'Italia (Tg4 e Studio Aperto) e una sottopresenza di Italia dei Valori e dell'Udc (Tg4 e Studio Aperto);

nei tg di Telecom Italia Media si rileva una sottopresenza del Pd rispetto al Pdl (Tg La7 e La7 D), una sovraesposizione del Presidente del Consiglio in qualità di soggetto politico (Tg La7, La7 D, MTV Flash), una sottopresenza di Italia dei Valori, Futuro e Libertà per l'Italia e Lega Nord-Padania (La 7 e La7D); nei tg di Sky Italia si rileva una sottopresenza di Italia dei Valori, Futuro e Libertà per l'Italia, Lega Nord-Padania e Udc (Sky Tg 24 e testata Cielo) e una sovraesposizione del Presidente del Consiglio in qualità di soggetto politico (Sky Tg 24 e testata Cielo)».

VERIFICHE - «Tenuto conto - spiega l'Agcom - che lo scorso 29 dicembre è entrato in vigore il regolamento dell'Autorità per le emittenti private e che dal 6 gennaio decorre quello approvato dalla Commissione parlamentare di vigilanza riferito alla Rai, e alla luce dei dati del monitoraggio, l'Autorità ritiene che lo squilibrio rilevato nella fase di avvio della campagna elettorale, con alcune evidenti punte di criticità particolarmente accentuate nelle edizioni principali dei tg, richiede una netta inversione di tendenza, anche alla luce della piena operatività dei provvedimenti attuativi in materia di par condicio».

«Per questo - si legge nella nota - il Consiglio ha rivolto un forte richiamo a tutte le emittenti nazionali affinché provvedano all'immediato riequilibrio dell'informazione politica tra tutti i soggetti politici, assicurando parità di trattamento tra forze politiche analoghe e l'equa rappresentazione di tutte le opinioni nella fase che precede la presentazione delle liste e delle coalizioni». «L'Autorità - conclude il comunicato - verificherà l'ottemperanza al richiamo nel corso di questa e della successiva settimana di ripristino e, nel caso siano rilevati ulteriori squilibri, adotterà i conseguenti provvedimenti previsti dalla legge».

 

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