RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Giuseppe Agliastro per "la Stampa" - Estratti
Tappeti rossi, soldati sugli attenti e folle plaudenti. Il regime di Kim Jong-un ha riservato a Putin un'accoglienza in pompa magna. Le immagini diffuse dai media statali di Mosca e Pyongyang mostrano migliaia di persone che agitano mazzi di fiori e sventolano bandierine russe e nordcoreane. Una coreografia dove nulla è lasciato al caso, in un incontro tra due dittatori che pare mettere l'Ucraina nel mirino facendo sorgere nuovi timori in Occidente (e non solo).
Ad attirare l'attenzione degli esperti internazionali è prima di tutto un nuovo e misterioso accordo tra Russia e Corea del Nord: un patto di cooperazione strategica che prevede «assistenza reciproca in caso di aggressione», sostiene Putin, che parla anche di una possibile «cooperazione tecnico-militare». Ma certo non sono neanche passate inosservate le parole con cui il presidente russo ha messo in discussione le sanzioni Onu contro il regime di Pyongyang sostenendo che andrebbero «riviste».
A torto o a ragione, la memoria corre alla Guerra fredda e al dismesso trattato di mutua assistenza tra Urss e Corea del Nord del 1961. Ma in realtà non è del tutto chiaro cosa preveda il nuovo accordo firmato ieri a Pyongyang.
La Russia interverrebbe militarmente nell'ipotesi di un presunto attacco alla Corea del Nord? Difficile dirlo visto che il testo dell'intesa non è stato pubblicato. Politicamente, Putin e Kim Jong-un sembrano promettersi "amore" eterno. Ma secondo molti analisti il loro è solo un matrimonio di convenienza: Mosca - sottolineano - ha bisogno di munizioni e missili nordcoreani, considerati obsoleti ma compatibili con gli armamenti russi, mentre Pyongyang necessita di cibo, denaro, petrolio e tecnologie militari. E vorrebbe aggirare le sanzioni imposte dall'Onu (col consenso di Mosca) per i suoi test missilistici e nucleari.
La Russia è accusata di aver già violato queste sanzioni ricevendo armi da Kim Jong-un per la guerra in Ucraina. Secondo Washington, si tratterebbe di decine di missili balistici e di oltre 11.000 container con munizioni. Mosca e Pyongyang negano. Kiev però insiste, e in un'intervista all'Afp il consigliere presidenziale ucraino Podolyak ha accusato il regime nordcoreano di fornire «mezzi per l'uccisione di massa degli ucraini».
A parole, quello tra Putin e Kim Jong-un pare un patto di ferro, condito di retorica antioccidentale. La Russia è «l'amica e l'alleata più onesta» della Corea del Nord e Putin stesso «il più caro amico del popolo coreano», ha dichiarato il satrapo di Pyongyang esprimendo il suo «pieno sostegno» alla crudele invasione dell'Ucraina.
(...) Poi, terminati i lunghissimi colloqui (durati ben 11 ore secondo i media russi), Putin e Kim Jong-un si sono fatti filmare insieme a bordo di una limousine di lusso russa mettendosi a turno al volante.
vladimir putin e kim jong un litigano per entrare in limousine
In rotta di collisione con Usa e Ue, la Russia guarda sempre più verso altri Paesi.
Putin è atteso ora in Vietnam, ma pare puntare soprattutto a rapporti politico-economici sempre più stretti con la Cina.
Pechino ha un trattato di difesa con Pyongyang, ma secondo alcuni analisti occidentali potrebbe tenersi a debita distanza dall'asse Russia-Corea del Nord per non creare tensioni con altri Paesi. «La Cina vuole essere un leader globale. Non vuole un'altra Guerra fredda», commenta la Bbc.
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