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Andrea Andrei per Dagospia
Da "National Journal.com"
http://bit.ly/190uVCk
Lo scandalo che in queste ore sta travolgendo l'amministrazione Obama ha tutta l'aria di essere la fatidica goccia. No, non si parla di dimissioni, ma di qualcosa che forse per chi ha creduto nel primo presidente nero degli Usa e ha sperato davvero in una "nuova era" dopo la scellerata amministrazione Bush, è pure peggio.
E cioè proprio la disillusione totale, quella che mostra un lato (o entrambi i lati) di Obama che nessuno avrebbe immaginato. Tanto da far pensare l'impensabile, ciò che nella mente e ora anche nelle orecchie dei democratici suona come una sacrilega bestemmia, ma che non si riesce, non si può più ignorare.
Barack è come George W. Ebbene sì: Obama e Bush sono fatti della stessa pasta. Sono sempre di più i cittadini statunitensi che ne sono convinti. E in effetti i motivi non mancano.
A cominciare dalla trasparenza, principio su cui Obama ha insistito molto in campagna elettorale e che è stato una delle ragioni su cui il presidente nero ha più attaccato il suo predecessore. Ma dall'11 settembre e dal Patriot Act, la Casa Bianca, indipendentemente dall'inquilino che vi risiedeva, ha portato avanti una serie di politiche che, seppur mirate alla salvaguardia della sicurezza dei cittadini, hanno sistematicamente violato i principi della Costituzione (che in America è percepita davvero come qualcosa di sacro).
Obama ha così infranto la promessa fatta ai suoi elettori di una "nuova era" in cui la lotta al terrore sarebbe dovuta essere più oculata. Alcuni esempi? Il carcere di Guantanamo, anche dopo vari appelli e promesse, e ancora aperto; i droni continuano a uccidere a distanza centinaia di persone senza riuscire a «distinguere con chiarezza», parola di un pilota degfli aerei telecomandati, «un contadino con una vanga in mano da un terrorista che sta per piazzare una bomba»;
e, "last but not least" come direbbero gli americani, lo scandalo di cui si parla in questi giorni: dalle intercettazioni contro l'agenzia di stampa Associated Press (anche la libertà di stampa negli Usa è sacra) fino al "furto di massa" di dati web e conversazioni telefoniche di aziende e cittadini.
Quello che colpisce di più l'opinione pubblica americana, creando anche una grave confusione, è l'ipocrisia dei politici: i repubblicani che appoggiavano Bush e il suo Patriot Act ora criticano Obama, i democratici che criticavano Bush ora sostengono Obama, anche se i due presidenti si comportano essenzialmente nello stesso modo.
Chissà se anche nella patria della democrazia prima o poi si farà spazio un sentimento di anti-politica. E anche se negli Stati Uniti un Grillo è abbastanza difficile da immaginare, forse Obama e la classe politica farebbero bene a cominciare a guardarsi alle spalle. Più o meno come i cittadini americani sono costretti a fare dopo aver scoperto di aver avuto per anni il governo alle calcagna.
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